I detenuti del carcere di contrada Balate oggi non avranno l’incontro tanto atteso con lo psichiatra; i pazienti di Niscemi salteranno il loro appuntamento agognato, perché stanno male. Lo psichiatra Franco Lauria ha inviato una nota dalla direzione del servizio centrale di Caltanissetta comunicando che per un mese non potrà prestare servizio presso il servizio sanitario del Cento salute mentale.
Da oggi i pazienti con patologie psichiche della città di Gela e del territorio, andranno incontro a forti difficoltà ad essere curati. Senza l’ausilio del dott. Lauria, il Centro di salute mentale di Gela rischia seriamente la chiusura. Lo specialista ha notificato al Direttore della struttura Massimo Cacciola che per motivi di tipo personale non può offrire la sua professionalità che aveva dato una boccata di ossigeno al servizio carente di medici. Adesso si ripropone il solito annoso problema dell’assistenza ai pazienti affetti da malattie psichiche. Il medico in pensione da due anni è rientrato in servizio con contratto professionale su incarico a tempo determinato per assistere i pazienti del Csm di Gela, Niscemi, Mazzarino .
Successivamente le sue competenze sono state estese ai territori di Riesi e Caltanissetta, dove ha prestato assistenza anche durante i turni notturni ( cosa che non ha mai fatto durante il suo primariato). Si occupa dell’assistenza psichiatrica del carcere di Gela, dei Trattamenti sanitari obbligatori e tanto altro. Cosa è successo? Resta tutto nebuloso. Proprio ieri l’associazione S O S ospedale Vittorio Emanuele ha posto l’accento sul problema della gestione dei medici sul territorio di Gela.
“La struttura legata alla cura delle malattie mentali – ha spiegato l’assessore alla Sanità del Comune di Gela Antonio Pizzardi – è una struttura relativamente autonoma nonostante sia inserita nella macroarea dell’Azienda sanitaria provinciale. Ho avuto notizia di questa comunicazione dello specialista Lauria e, insieme all’Amministrazione comunale che rappresento, mi riservo di chiedere lumi al responsabile provinciale del Csm, per evitare di andare incontro a disagi che si potrebbero creare e che finora sono stati evitati. Siamo vigili sulla materia sanitaria e sarebbe interessante conoscere se e quali sono le eventuali discrepanze fra l’atto aziendale che contiene una quantità di servizi e la reale offerta per i pazienti. Quindi chiederemo alla direzione sanitaria quali sono le iniziative pensate per ripristinare l’equilibrio del servizio “.
Non solo spazzatura ma anche medicinali abbandonati incautamente. Accade in Venezia accanto ad una farmacia, nei pressi della quale c’è un contenitoreper la raccolta di medicine scadute.
Nonostante i titolari dell’ esercizio sanitario abbiano affisso un cartello vicino al contenitore che indica “Fuori Servizio”, i cittadini lo usano abitualmente.
La ditta incaricata fino a qualche trmpo fa della raccolta di questa tipologia di rifiuto speciale, non se ne occupa più in quanto non è stato rinnovato il contratto ma la gente continua a lasciare buste stracolme di medicine che ovviamente si spargono intorno al vecchio contenitore e per terra, con il rischio che qualche bimbo o qualche cane possa,andare incontro a pericolo di avvelenamento.
Questa situazione produce degrado in una parte di strada transitata da migliaia di persone e mezzi.
Il disservizio dovrebbe essere gestito dall Asp ma, come si vede dalla foto di copertina non è opportunamente controllato.
A tu per tu col vulcano. Sembra incredibile ma e’ andata cosi. Un’esperienza singolare in una giornata di scoperte e amicizia tra Italia e Francia, il Gemellaggio tra il Liceo Elio Vittorini di Gela e il Liceo Descartes di Antony, quello di venerdì 11 ottobre. Una giornata di significativa importanza per gli studenti gelesi e francesi che si è svolta all’insegna della scoperta, dell’amicizia e della cultura.
In occasione del gemellaggio tra i due istituti, gli studenti, accompagnati dai docenti Selenia Scala, Claudia Signorelli, Antonella Crescimanno, Matteo Peirone e Muriel Rivot, hanno avuto l’opportunità di esplorare le bellezze naturali della Sicilia. La mattina è iniziata con un’emozionante escursione sull’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, un simbolo non solo della geografia siciliana, ma anche della forza e della resilienza di questa terra.
Gli studenti, visibilmente entusiasti, hanno potuto osservare da vicino i crateri e le spettacolari formazioni laviche, grazie alle spiegazioni fornite dalla professoressa Selenia Scala e la guida ambientale escursionista Salvatore Consoli. Questo incontro con la natura ha permesso ai ragazzi di apprezzare la straordinaria biodiversità e la ricchezza culturale della Sicilia, gettando le basi per una condivisione di conoscenze e esperienze tra le due nazioni.
La giornata si è conclusa con una festa a Gela, dove gli studenti hanno celebrato i legami di amicizia nati durante questo soggiorno. La preside professoressa Serafina Ciotta, il collaboratore Francesco Mammoliti e la professoressa Angela Gallo hanno partecipato con entusiasmo a questo momento di convivialità, sottolineando l’importanza di queste iniziative nel promuovere la collaborazione internazionale e la comprensione reciproca.
Il gemellaggio tra il Liceo Elio Vittorini e il Liceo Descartes rappresenta un esempio concreto di come l’istruzione possa andare oltre i confini nazionali, favorendo lo scambio culturale e la crescita personale degli studenti. Attraverso esperienze condivise come quelle vissute durante la giornata di venerdì, i giovani partecipanti hanno potuto costruire ricordi indelebili e amicizie che, si spera, dureranno nel tempo.
Questa iniziativa non solo arricchisce il percorso formativo degli alunni, ma contribuisce anche a rafforzare i legami tra le due comunità, offrendo una visione di un futuro più unito e collaborativo. In un’epoca in cui l’interazione culturale è fondamentale, momenti come questi rappresentano una luce di speranza e di connessione tra popoli diversi.
Proseguiranno fino al 30 novembre le operazioni di recupero della seconda nave greca di Gela e del suo carico.Mentre i legni già portati a terra hanno avviato il percorso desalinizzazione in una vasca posta nel padiglione prefabbricato di Bosco Littorio (azione propedeutica al restauro vero e proprio) di fronte a quel padiglione c’è -ma è chiuso- il museo che sulla carta dovrà accogliere il primo relitto restaurato da molti anni e poi anche il secondo.
È chiuso, appunto. Per furto di fili elettrici. Questo è però solo il dato esterno. Il furto c’è stato e ha bloccato il cammino verso la musealizzazione del primo relitto. Ma non è il vero ostacolo all’apertura del museo del mare di Bosco Littorio. Con ritardo la Regione ha provveduto a stanziare le somme per ripristinare l’impianto elettrico.
La deputazione locale e la stessa amministrazione comunale dovrebbero invece occuparsi del vero motivo per cui il museo di Bosco Littorio potrebbe non essere mai il sognato volano dell’economia locale. Dovrebbero chiedersi: chi si occuperà della custodia? Chi della biglietteria? Chi degli altri servizi museali. I custodi in servizio oggi non bastano a tenere aperti i siti archeologici, figuriamoci per custodire un museo in più. La gestione di una struttura di quel tipo non si capisce chi dovrà effettuarla. Urge bussare alle porte della Regione e mettere sul tavolo subito questi aspetti. Diversamente ci sarà prima o poi un taglio del nastro con foto di rito e poi l’inevitabile parabola discendente.Il solito flop, il solito nulla.