Il Popolo della famiglia ingaggia una nuova battaglia in difesa della vita, dal momento del concepimento alla sua fine naturale.
«La Regione Toscana approva una legge incostituzionale per condizionare l’opinione pubblica» – dice indignato Nicola Di Matteo, Segretario nazionale del PdF.
Il Popolo della Famiglia da sempre promuove la difesa della vita dal concepimento alla fine naturale – afferma Nicola Di Matteo, Segretario nazionale del Popolo della Famiglia – Siamo stati presenti proprio in Toscana, con nostri presidi, anche a Massa in occasione delle diverse udienze presso la corte di Assise di quella città ove Mina Welby e Marco Cappato vennero processati ed assolti nel 2020 dall’imputazione di delitto per aver aiutato Davide Trentini a raggiungere la Svizzera e ottenere il suicidio assistito. Accusati di istigazione e agevolazione al suicidio furono assolti con le formule “il fatto non sussiste” e “il fatto non costituisce reato”.
Ora, dopo la recente decisione presa dal Consiglio Regionale toscano, gli ospedali pubblici saranno obbligati ad anticipare la morte di malati, ovviamente i più fragili. Ricordiamo che già nel 2019 il suicidio assistito è stato parzialmente depenalizzato dalla Corte Costituzionale con la sentenza 242, ripresa poi nel 2024 con la 135.
Nell’ottobre del 2021 con Mario Adinolfi diversi di noi erano presenti davanti alla Cassazione il giorno della consegna delle firme da parte del comitato promotore del referendum per l’eutanasia legale promosso dall’associazione Luca Coscioni. Mentre in altre regioni, ad esempio Piemonte e Veneto, nel 2024 tale proposta è stata bocciata perché incostituzionale, la Toscana può vantare ora un triste primato.
La nostra è una battaglia antropologica – prosegue Di Matteo – che punta a contrastare lo strapotere di uno Stato etico, in questo caso una Regione, che legifera in ambiti che attengono appunto la morale e che pertanto solo la legge naturale può regolare. Il PdF si è opposto anche all’approvazione del ddl Bazoli Provenza con un presidio realizzato a Roma il 17 settembre 2024, giorno in cui il provvedimento avrebbe dovuto essere discusso. Le commissioni non hanno ancora esaminato il testo ed il governo ha chiesto di audire 90 associazioni. Noi continueremo a dare battaglia con nuove iniziative affinché l’opinione pubblica non si lasci contaminare dal virus della “morte dolce” che già sta falcidiando nazioni come l’Olanda, il Belgio e il Canada, per citare i campioni del progressismo della morte. In Canada la legge sulla “morte medicalmente assistita” (MAID) è stata approvata nel 2016. In soli 8 anni i casi sono già 15.300, pari al 4,7 % del totale dei decessi nel Paese, una morte su 20, con un aumento del 16%. Questo dato proiettato sulla situazione italiana, con 660mila decessi totali nel 2023, darebbe oggi 33mila suicidi assistiti in un anno. Una vera e propria mattanza legittimata che consentirebbe uno sgravio significativo delle spese sanitarie, costa meno ammazzare che curare, ed un notevole risparmio sulle pensioni. L’Italia non ha più nascite: di questo passo avrà solo morti. Il Popolo della Famiglia non lo permetterà»