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Sport, calcio: Gela Fc e A. Gela, la programmazione entra nel vivo

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Il calcio riparte. Dopo oltre un anno di stop a causa della pandemia, le principali società gelesi accendono e scaldano i motori. La ripartenza sarà importante e bisogna entrare nel vivo dei programmi. Al momento, però, sono maggiori le incognite più che le certezze. Partiamo dalle prime. Il Gela Fc ha da poco confermato il tecnico Francesco Avola e si sta già muovendo sul mercato come conferma l’annuncio del ritorno del giovane Tomaino. I gialloneri ripartiranno dal campionato di Promozione, ma con quali ambizioni? Sono frequenti le riunioni di dirigenza e staff tecnico per definire tasselli e obiettivi della nuova stagione, le sensazioni fanno propendere per la costruzione di una squadra che possa ambire alle primissime posizioni.

Anche la società A. Gela arriva ai nastri di partenza della nuova annata calcistica carica di aspettative: dopo l’annuncio dell’azionariato popolare e la conferma del direttore sportivo Marco Cammarata, servirà capire da dove si ripartirà. Dalla Prima Categoria o si cercheranno strade per valutare l’acquisto di eventuali titoli di serie superiore? Ad oggi la strada della Prima Categoria sembra la più quotata, di certo il Gela non giocherà mai per partecipare ma per puntare alla vittoria del campionato. Entrambe le squadre sono accomunate però dallo stesso sogno: tornare a vedere presto, molto presto, le tribune del “Vincenzo Presti” invase dai tifosi.

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Cronaca

Disastro ambientale innominato:tutti assolti i vertici e gli operatori del gruppo Eni

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Nella condotta dei vertici e degli operatori dell’Eni e nel ciclo produttivo dell’Azienda che ha sempre seguito le  leggi e le prescrizioni ministeriali non si possono trovare responsabilità sull’inquinamento del territorio.

Si  è conclusa dopo tanti anni con l’assoluzione di tutti gli imputati il lungo processo per disastro ambientale innominato scaturito da denunce di associazioni ambientaliste, cittadini e proprietari terrieri (hanno lamentato danni alla salute ed alle produzioni) che con il Comune e il Ministero dell’Ambiente,si erano costituite parte civile contro le società del gruppo Eni accusate di aver provocato una contaminazione grave, estesa e complessa di tutte le matrici ambientali . Il collegio penale del Tribunale di Gela, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Martina Scuderoni ed Eva Nicastro), ha assolto tutti gli imputati, manager ed operatori Eni,alcuni per non aver commesso il fatto o perché  il fatto non costituisce reato. Assolti  Battista Grosso, Bernardo Casa, Settimio Guarrata, Alfredo Barbaro, Marcello Tarantino, Lorenzo Fiorillo, Antonino Galletta, Renato Maroli, Massimo Barbieri per i quali la Procura aveva chesto tre anni,Salvatore Losardo, Michele Viglianisi, Arturo Anania, Emanuele Caiola, Paolo Giraudi, Massimo Pessina e Rosario Orlando, Giuseppe Ricci, Pietro Caciuffo e Pietro Guarneri per i quali la richiesta era già di assoluzione.

Il collegio penale ha escluso la responsabilità da illecito amministrativo della Raffineria di Gela che era stata pure coinvolta nel processo come società. Per alcuni capi di accusa è maturata la prescrizione. 

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Attualità

Educazione e digitale: esce il saggio “La Buona EduComunicazione”, nuova opera di Francesco Pira

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Uno degli aspetti più critici emersi nel nostro tempo è legato al ruolo delle istituzioni classiche, famiglia e scuola, che da più parti sono state messe in discussione per i complessi processi educativi all’interno degli ecosistemi comunicativi generati dalla dimensione digitale. Il nuovo volume del saggista Francesco Pira traccia un percorso partendo dagli interrogativi sui nuovi modelli culturali, l’evoluzione dell’interrelazione tra individui, dagli ambienti fisici a quelli informazionali e l’impatto sui processi di apprendimento e propone un preciso riferimento alle due prospettive della Media Education e della EduComunicazione.

Attingendo anche ai dati di indagini nazionali e internazionali che aiutano a comprendere meglio qual è il framework di riferimento nel quale si muove la scuola, l’autore ha voluto indagare su come coniugare gli aspetti innovativi delle ultime esperienze legate alla Media Education e all’EduComunicazione per dare vita a un processo educativo che metta al centro il dialogo e l’ascoltoin una nuova prospettiva di cittadinanza digitale.

L’ultimo saggio “La Buona EduComunicazione”, scritto, per i tipi di FrancoAngeli da Francesco Pira , professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Messina, presenta i risultati della ricerca sul campo, che ha avuto come scopo quello di indagare il pensiero e/o l’esperienza, attraverso una serie di interviste, a dirigenti scolastici e a docenti che operano nelle principali regioni italiane, che hanno consentito di descrive una geografia di come il sistema educativo italiano si è adattato all’impatto delle nuove tecnologie.

Un lavoro che può senz’altro contribuire al dibattito scientifico di matrice sociologica, finalizzato alla definizione di un approccio strategico all’educazione capace di governare i processi d’innovazione e non di adattarsi ai cambiamenti imposti dalle logiche del capitalismo digitale. La prefazione del libro è firmata dal prof. Pier Cesare Rivoltella ordinario di Didattica e Tecnologie dell’educazione presso l’Università di Bologna, fondatore e attuale presidente della SIREM (Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale).

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Attualità

Indagine Caltaqua:Ugl pronta a costituirsi parte civile

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“La fiducia nella magistratura e negli investigatori è massima. L’Ugl, da sempre, segue la via della legalità e della trasparenza, anche quando si tratta del ciclo idrico sul territorio”. Il segretario confederale Ugl Andrea Alario spiega che l’organizzazione sindacale seguirà l’evolversi dell’inchiesta in corso, che vede indagati manager e tecnici di Aqualia, Caltaqua e Ati idrica.

“Qualora si arrivasse a un giudizio – aggiunge Alario – saremo pronti anche a costituirci parte civile. È giusto verificare gravi contestazioni, come quelle che vengono mosse”.

Il segretario riferisce però che l’inchiesta non deve incidere sulle garanzie occupazionali, per tutti i dipendenti dell’azienda del ciclo idrico.

“I lavoratori vanno garantiti – conclude – sono operatori e tecnici che da anni sono impegnati nei Comuni della provincia e hanno sempre prestato attività con abnegazione e competenza. Spesso, si trovano in situazioni emergenziali che non è facile affrontare, come accade durante le troppe crisi idriche, per noi inaccettabili. Siamo pronti a qualsiasi interlocuzione istituzionale, davanti agli organi competenti, purché i dipendenti possano mantenere continuità e occupazione”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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