Nel giorno in cui cominciano in Svizzera gli Europei di calcio femminile, una bella storia capace di unire la passione per lo sport all’impegno per abbattere gli stereotipi di genere arriva proprio dalla nostra città. Un gruppo di dieci ragazze nei giorni scorsi si è riunito per una partita di calcetto in una delle tante strutture presenti nel territorio. E fin qui nulla di strano. Ma organizzare una semplice partitella tra appassionate è stata una vera impresa, segno di come forse resistano ancora tabù legati alla pratica di uno sport considerato, a larga parte, una prerogativa maschile.


Lo conferma Federica Messina, l’organizzatrice di quella che può essere considerata qualcosa in più di una partita. «Quando ero piccola nessuna scuola calcio accettava ragazzine – racconta -, il sogno di giocare a calcio veniva infranto con frasi del tipo: “È uno sport per maschi”. Il giorno della partita ero incredula, ne avevamo annullata già una perché non avevamo raggiunto il numero minimo: ero così emozionata nel vedere quelle dieci ragazze riunite dalla stessa passione che né il caldo né la stanchezza ci hanno impedito di divertirci tantissimo».
Oggi tante cose rispetto al passato sono cambiate rispetto ai temi della parità di genere e di passi in avanti ne sono stati fatti, anche su questo fronte. Molte cose restano però ancora da fare, soprattutto in tema di sensibilizzazione collettiva. «Abbiamo pubblicato la foto della partita sui social proprio per creare una catena di informazione – aggiunge Messina – e dire così a tutte le ragazze che vogliono giocare che basta fare il primo passo. Ovviamente il merito va anche ad Ylenia e Vanessa, che lavorando in palestra hanno “reclutato” parecchie di noi».
Ed ecco i nomi delle “giocatrici” scese in campo: Ylenia Bennici, Federica Cauchi, Vanessa Rosa Calaciura, Sofia Fiaccabrino, Carla Catania, Noemi Affranchi, Alessia Calabrese, Miriam Corricelli, Matilde Campo, Federica Messina. Da loro arriva un appello: «Speriamo che le scuole calcio locali inizino ad attrezzarsi per accogliere sempre più anche bambine e ragazze, affinchè per loro ci siano più possibilità. Speriamo – concludono – che questa partitella, fatta un po’ per gioco e un po’ per passione, cambi il volto del calcio femminile a Gela».