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Cronaca

Trovato un pacco sospetto sotto l’abitazione del Governatore, Renato Schifani

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Palermo – Trovato un pacco sospetto sotto l’abitazione del Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. A lanciare l’allarme sono stati gli uomini della scorta del Governatore, di ritorno dai funerali dell’ex premier Silvio Berlusconi, la scorsa settimana. Ma la notizia si è appresa solo oggi.

Sul posto, come apprende l’Adnkronos, si sono recati gli agenti della Polizia Scientifica e gli artificieri che hanno fatto brillare il pacco, totalmente sigillato con lo scotch da imballaggio. Un lavoro manuale fatto con perizia.

All’interno c’erano decine di bottiglie di plastica schiacciate e poi imballate con lo scotch, “come se qualcuno volesse farlo sembrare un pacco bomba”, dice chi lo ha visto. Gli inquirenti sono al lavoro per accertare se si tratta di un avvertimento al Presidente della Regione Schifani. Il Governatore per il momento non commenta l’accaduto.

«Auspichiamo che sia fatta prima possibile chiarezza sulla presunta simulazione di un pacco bomba sotto l’abitazione del presidente della Regione. Si tratterebbe di un atto inquietante, tuttavia siamo certi ben conoscendolo che Renato Schifani non si farebbe intimidire e gli manifestiamo la nostra piena solidarietà».

Lo affermano i deputati del gruppo all’Ars di Fratelli d’Italia commentando il ritrovamento di un pacco sospetto che poi si è dimostrato contenere decine di bottiglie di plastica schiacciate e imballate con lo scotch, appunto come se si volesse simulare un pacco bomba.

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Cronaca

Un gelese nell’associazione “Unione insigniti Omri”

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C’e’ un socio fondatore proveniente da Gela nella neonata Associazione ““Unione Insigniti OMRI (UIR)”

Nasce a Chieti nello studio del notaio De Vito, l’Associazione “Unione Insigniti OMRI (UIR)”. A presiederla è il Cav. prof. avv. Antonello De Oto. L’Associazione riunisce gli insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.  
Un sodalizio che si propone di tutelare e difendere i valori fondanti la Repubblica e le sue Istituzioni e di far vivere concretamente la condizione di insignito nella società civile, con particolare attenzione ai principi di solidarietà, legalità, concordia ed eleganza nei comportamenti pubblici.
I suddetti principi si ispirano al motto latino “Omnia Praeclara Rara” (tutte le cose eccellenti sono rare).  
Questa la dichiarazione del neopresidente nazionale De Oto:

“Nasce oggi un’associazione di insigniti che pone i valori costituzionali a difesa della Repubblica al centro del suo fare, innervandola con i principi di solidarietà, legalità, etica ed eleganza dei comportamenti pubblici. Buon lavoro a noi”.
I soci fondatori: Cav. Prof. Avv. Antonello DE OTO, Uff. Prof. Franco GRAZIANO; Cav. Dr. Gaetano PADUANO, Cav. Dr. Antonio MONTALBANO, Cav. Paolo PANI, Cav. Pietro BONGIOVANNI, Uff. Salvatore GIARRIZZO. Uff. Dr. Nicola Martino MARRA, Cav. Dr. Leonardo Maria ROCCA, Cav. Dr. Rocco PARDO, Cav. Antonio BENFATTI, Uff. Riccardo SCAMARCIO

La sede dell’associazione è a Bologna, in via D’Azeglio, 27.

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Cronaca

Ore 13.01: terremoto nel nisseno

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Caltanissetta- Un terremoto di magnitudo 3.6 e’ stato avvertito oggi in provincia di Caltanissetta.

I sismografi dell’Ingv hanno registrato una scossa, alle 13.01, tra i comuni di Villalba, Marianopoli e Vallelunga Pratameno.

Il sisma, che è stato avvertito anche in alcune zone della provincia di Palermo, ha avuto origine a 37 chilometri di profondità

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Cronaca

Due arresti nel Nisseno

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La Squadra Mobile di Caltanissetta ha arrestato due persone in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

Un trentasettenne, riconosciuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori, è stato condannato dal Tribunale di Palermo a due anni, due mesi e venti giorni di reclusione. Un ventiquattrenne è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Verona, in ordine ai reati di rapina e furto aggravato in concorso.

Entrambi, dopo gli adempimenti di rito, sono stati condotti dagli agenti della Polizia di Stato nella Casa Circondariale di Caltanissetta, il primo per scontare la pena, il secondo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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