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Cronaca

Un colore per ogni piaga sociale: oggi il Comune è blu

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Il Comune di Gela ha accolto l’iniziativa della comunità di Sant’Egidio e aderisce alla 20esima Giornata Internazionale “Cities for Life: Città per la Vita – Città contro la Pena di Morte” illuminandosi di blu contro la pena di morte.

Attraverso questa iniziativa la Comunità di Sant’Egidio intende valorizzare il ruolo delle Municipalità per tenere alta l’attenzione sui diritti umani e il valore della vita. Diritti e valori di cui anche Papa Francesco si è più volte fatto ambasciatore, invitando tutti, non solo i cristiani, ad impegnarsi per diffondere una sensibilità e una cultura contrarie alla guerra e alla pena di morte. Lo scorso mese di dicembre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una nuova Risoluzione per una Moratoria Universale della pena capitale, che rinforza ulteriormente il movimento abolizionista. Movimento che ha portato, fino ad ora, 133 Paesi ad abolire la pena di morte o comunque ad osservare una moratoria. Tra questi Stati Uniti, Iraq e Arabia esaudita.

“Cities for Life” viene promossa il 30 Novembre in ricordo della prima abolizione della pena capitale, avvenuta nel 1876 nel granducato di Toscana. Oggi oltre 2000 città in tutto il mondo si uniscono per l’abolizione della pena capitale. “Accendendo questa sera di blu il nostro Palazzo di Città – hanno dichiarato il Sindaco Lucio Greco con i suoi assessori e il Presidente Totò Sammito – abbiamo accolto l’invito che ci è stato rivolto dalla Comunità di Sant’Egidio e lanciato un messaggio chiaro: noi sosteniamo la rete internazionale e la mission della comunità di Sant’Egidio e siamo pronti a fare la nostra parte per un mondo libero dall’orrore della pena di morte. Un ringraziamento ai referenti della Comunità a Gela Giuseppina Lo Biundo e Selenia la Spina”

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Cronaca

Tre arresti a Caltanissetta per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia

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La Polizia ha eseguito tre provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dell’Autorità giudiziaria nei confronti di persone indagate e condannate a vario titolo per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. Due provvedimenti riguardano la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione del “braccialetto elettronico”, che gli agenti della Squadra Mobile di Caltanissetta anno notificato a un 50enne e a un 35enne indagati per atti persecutori nei confronti delle ex compagne. Un provvedimento di applicazione di misura alternativa alla detenzione riguarda, invece, un 37enne condannato per il reato di maltrattamenti in famiglia commesso nei confronti della moglie, il quale dovrà scontare la pena in regime di detenzione domiciliare.

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Cronaca

Retata nell’Agrigentino e nel Nisseno, 13 arresti

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Blitz antimafia dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, nella città dei templi, Favara, Canicattì, Porto Empedocle e San Cataldo, con il supporto del Nucleo Eliportato Cacciatori di Sicilia e dei Nuclei Cinofili di Palermo e Nicolosi. Tredici le persone fermate: l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver agito utilizzando il metodo mafioso per agevolare l’associazione mafiosa “cosa nostra”. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia.

Sono state eseguite varie perquisizioni personali e domiciliari delegate dalla Procura distrettuale nei confronti di ulteriori soggetti indagati nello stesso procedimento penale.Il provvedimento trae origine dalle attività d’indagini svolte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Agrigento e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, dal mese di dicembre 2024 a tutt’oggi, che costituiscono la naturale prosecuzione di quelle dello scorso 14 gennaio 2025 con l’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 48 persone.Dall’inchiesta è emersa un’ampissima disponibilità di armi – anche da guerra – in capo ai sodali. In particolare, negli atti intimidatori perpetrati rispettivamente nel mese di dicembre 2024 ai danni di una rivendita di frutta e verdura di Agrigento e nello scorso mese di giugno ai danni di un panificio di Porto Empedocle, sono stati esplosi a raffica svariati colpi utilizzando un fucile mitragliatore AK-47, meglio noto come kalashnikov.

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Cronaca

Coltivava cannabis in casa, niscemese in manette

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Un niscemese di 50 anni, è stato arrestato dai Carabinieri per produzione, coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.Nel corso di una perquisizione domiciliare d’iniziativa, i militari hanno scoperto all’ultimo piano dell’abitazione dell’indagato una serra artigianale completa di impianto di aerazione, allestita per la coltivazione di piante di cannabis indica. All’interno del locale sono state rinvenute cinque piante di marijuana, ognuna di altezza superiore al metro.

Durante le operazioni, i Carabinieri hanno inoltre trovato e sequestrato due contenitori in vetro contenenti complessivamente 34 grammi di marijuana, un grammo di hashish e vari attrezzi utilizzati per la pesatura.L’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari.L’operazione si inserisce nell’ambito della costante azione condotta dall’Arma per prevenire e reprimere la diffusione delle droghe sul territorio.

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