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Di Dio (Pd):”dobbiamo battere il centrodestra”

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La partecipazione al voto referendario a poco più del 30 per cento è un fatto negativo per la democrazia: lo sostiene il vice segretario del PD Francesco Di Dio.

” Il centrodestra ha voluto politicizzare il voto dando indicazioni per la astensione, contribuendo fortemente al non raggiungimento del quorum. Il dato della affluenza non fa vincere o perdere nessuno. Semmai va rilevato che i 14 milioni di elettori che sono andati al voto, sono più degli elettori che nelle politiche hanno votato il centrodestra che governa il Paese con Giorgia Meloni. Semmai i temi trattati nei 5 Referendum devono essere parte attiva nel programma che farà la coalizione larga, inclusiva di forze progressiste, riformiste, civiche che dovrà essere messa in campo con un programma credibile e fattibile per battere un centro destra sovranista inadeguato e dannoso per l’Italia”

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Cronaca

Abusivismo ambulante: controlli e sequestri

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Polizia di Stato e Polizia Municipale di Gela in azione al fine di contrastare il fenomeno dilagante dell’abusivismo ambulante.Il primo controllo è stato effettuato in Via Generale Cascino dove era stato attrezzato un punto vendita stanziale e abusivo in totale assenza di qualsiasi licenza di vendita. L’ortofrutta posta in vendita, pari a 90 chili, era esposta sulla sede stradale con l’occupazione di circa 5 metri quadrati di strada creando tra l’altro, una situazione di disagio per l’utenza. Il gestore oltre a subire il sequestro penale degli oggetti utilizzati per approntare il banco di vendita, pedane cassette e ombrelloni, è stato denunciato per occupazione abusiva di suolo pubblico, deturpamento e imbrattamento con la confisca dei prodotti e sanzionato per la vendita abusiva.

Durante il successivo sopralluogo presso un’altra attività adibita alla vendita di ortofrutta in via Venezia angolo via Corinto, è stato accertato che un gelese che aveva l’autorizzazione per la vendita da ambulante quindi per la vendita di prodotti ortofrutticoli in forma itinerante, occupava, senza mai spostarsi, abusivamente circa 40 metri quadrati di suolo pubblico con pedane, cassette, ombrelloni su cui erano esposti prodotti di ortofrutta. La frutta e la verdura venivano esposti sulla strada, lungo lo spartitraffico e sui marciapiedi che separano le due parallele della Via Venezia parte Nord e Sud creando una situazione di disagio a tutta l’area circostante, oltre che venire a contatto con i gas di scarico e le polveri che si sviluppano nella trafficata arteria stradale. Gli agenti hanno operato secondo quanto previsto sia dalle normative regionali sulla vendita sia secondo quanto previsto dal codice penale e oltre la sanzione prevista dalla normativa amministrativa pari a 309 euro, è stata applicata la pena accessoria della confisca della merce per una complessiva quantità di circa 320 chili, consistente in svariate quantità distinte di frutta e verdura.

Nonostante tutto il materiale sequestrato pari a circa 400 chili, almeno all’apparenza, fosse di buona qualità, purtroppo non è stato possibile donarlo ad alcun Ente, Parrocchia o Associazione in quanto la merce era completamente priva di qualsiasi certificato di tracciabilità. Impossibile quindi scoprirne l’origine e scongiurare in maniera certa l’eventuale utilizzo di prodotti nocivi.Per quanto concerne le sanzioni di natura penale, in considerazione dell’occupazione protratta nel tempo del suolo pubblico si è proceduto a contestare il reato di invasione di terreni pubblici, deturpamento e imbrattamento.

Gli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Municipale hanno eseguito il sequestro di quanto utilizzato per commettere l’illecito: 30 pedane e due ombrelloni. Durante le fasi dell’accertamento, il titolare ha minacciato uno degli operatori intervenuti, motivo per il quale è stato denunciato.

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Flash news

Ugl invita il consiglio a sostenere la delibera sulla Ghelas

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In serata, il consiglio comunale di Gela si riunisce per votare il nuovo contratto della Ghelas multiservizi. Il segretario confederale Ugl Andrea Alario e il segretario Ugl terziario Patrizia Abbenanti invitano tutta l’assise civica a sostenere l’atto e a dare stabilità all’azienda e ai lavoratori.

“Per noi, che abbiamo sempre lavorato per assicurare un futuro solido all’azienda, si tratta di un momento decisivo – dicono – riteniamo che tutto il consiglio comunale debba dare un messaggio chiaro, di vicinanza all’azienda, ai lavoratori e alle loro famiglie. Lo stesso vale per l’amministrazione comunale. Fino a oggi, ci siamo sempre confrontati con il management e con i dipendenti Ghelas, con la prospettiva proprio del contratto e della stabilità”.

I sindacalisti Ugl pongono fiducia nell’azione dell’assemblea cittadina. “Siamo certi che ci sarà un voto favorevole – concludono – così, dai prossimi giorni si metterà fine alla lunga stagione delle proroghe, dando programmazione e collocando Ghelas in una fase diversa, pure nel rapporto con il Comune che la controlla per intero. Come organizzazione sindacale, ribadiamo la piena disponibilità a qualsiasi dialogo e confronto”.

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Cronaca

Traffico di droga, blitz dei carabinieri: 10 arresti. Tassi di usura per chi ritardava nei pagamenti

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Dieci persone sono state arrestate a Gela, Caltanissetta e Siracusa, dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Caltanissetta, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia nissena. Sono ritenute a vario titolo appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti. L’indagine ha portato alla luce gravi indizi di colpevolezza, come evidenziato nel provvedimento custodiale, in ordine all’esistenza e alla piena operatività, tra i mesi di maggio e settembre 2023, di un’associazione criminale ben strutturata ed articolata i cui vari componenti, con compiti ben delineati, avrebbero acquistato da fornitori di Gela, e successivamente piazzato nel capoluogo, decine di chilogrammi di stupefacente, prevalentemente del tipo hashish, che veniva stoccato, custodito e trasportato sino alle varie piazze di spaccio ove altri sodali, addetti al confezionamento e alla vendita al dettaglio, si sarebbero occupati della cessione agli assuntori finali.

Secondo, quanto ritenuto dal Gip, in alcune occasioni, i Carabinieri avrebbero constatato come la fiorente attività criminale sarebbe stata condotta anche con atteggiamenti violenti e minacciosi e di totale noncuranza della minore età di alcuni acquirenti. Si è stimato che il giro di affari si sia aggirato intorno ai 200 mila euro circa, con profitti di 800 euro circa al giorno. In una circostanza, uno degli indagati, nel timore di essere oggetto di indagini da parte delle forze dell’ordine, avrebbe confidato ad un conoscente di aver lavorato per un breve periodo come bracciante agricolo, con la speranza di “sviare” le presunte indagini a suo carico, ma di essere ritornato poco dopo all’attività di spaccio, ritenuta dallo stesso indubbiamente più remunerativa e meno gravosa, in quanto a fronte della paga di 80 euro al giorno di un lavoratore agricolo, l’attività di spaccio gli assicurava guadagni giornalieri di quasi 1.000 euro. Gli investigatori hanno documentato l’applicazione di tassi di interesse usurari per gli assuntori insolventi, costretti a pagare circa 20 euro per ogni giorno di ritardo del pagamento dello stupefacente. Inoltre, a due dei destinatari della custodia cautelare in carcere, individuati dagli inquirenti quali stabili fornitori dell’organizzazione criminale, è stata contestata e riconosciuta dal Gip l’aggravante dell’aver favorito Cosa Nostra, e in particolare la famiglia mafiosa Rinzivillo. Hanno partecipato al blitz anche i militari dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori Sicilia e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Palermo.

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