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Diventerà Bellissima: il PD di Gela nasce senza virtù e senza gentilezza

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Gela. Il momento più alto della politica ha bisogno di coesistere anche nella diversità. È una questione di gentilezza. In molti momenti si chiede, a tutte le forze politiche, di dare un contributo, ma durante il congresso, lo stesso partito, alza gli steccati. Lo afferma il Commissario di Diventerà Bellissima di Gela Michele Orlando con una nota che pubblichiamo.

Il congresso del Pd gelese si è celebrato e l’uscente segretario Di Cristina, nel passare il testimone al nuovo Guido Siragusa, lancia lo slogan che il Pd è ora “il partito della città” ed il primo obiettivo è quello che si occuperà delle “persone”.

Non siamo fautori dell’ironia gratuita anche se tanta ne offre la novella programmazione di questo Pd.

C’è un libro di Carofiglio, noto scrittore politicamente costola del PD stesso dal titolo “della gentilezza e del coraggio”, richiamando come al politico ed alla politica non possano mancare né il coraggio, né la gentilezza.

Il coraggio è quella virtu’ che, fra le tante cose, si mostra offrendo agli altri la verità; ed il nuovo partito di Gela anzitutto nasconde il recente grave trauma subito a Roma con le dimissioni di Zingaretti che ha avuto il coraggio di ammettere come nel Pd sono tanti quelli che rincorrono le poltrone. Dopo tali dimissioni, nessun dubbio si è avuto nel restaurare il buon Letta,  che la stessa base del Pd, appena qualche anno prima, aveva umiliato per fare spazio al Renzi di cui sappiamo tutte le successive ed attuali trasformazioni.

A Gela il congresso ha restaurato Guido Siracusa e con lui il Pd diventa “il partito di Gelache si occuperà delle “persone”.

E’ lo stesso congresso in cui il sindaco Greco è stato invitato con tutti gli onori per asserire che la separazione potrebbe essere stata un atto precipitoso, forse veemente, ma l’amore c’è, non è mai finito. Si deve chiamare “amore” o valutazione che le regionali si avvicinano ed i voti di Greco a Gela sono importanti a Di Cristina il quale è fortemente preoccupato che gli stessi voti possano essere  rivolti ad altri candidati.

Ma nella stessa assise cittadina il Pd, sempre con Di Cristina, non ha avuto il coraggio di ammettere come l’attuale reggenza Romana sta governando non solo con il partito pentastellato, ma sin anche con Salvini. A Roma. Perchè a Gela con la Lega e Fratelli d’Italia nulla a che vedere tanto da non considerarli degni di un invito al Congresso; e qui entra in considerazione la seconda virtù menzionata da Carofiglio, quella della “gentilezza”; se le persone del Pd avessero avuto tale moralità, sicuramente avrebbero dovuto considerare che nella Lega e in Fratelli d’Italia vi sono persone gelesi, gli stessi che tanto amano. La gentilezza politica contempla l’arte dell’invito e dell’ascolto anche di quelli che potrebbero concorrere alle poltrone a cui mirano.

In ultimo prendiamo atto che Di Cristina non voglia avere a che fare con Lega e Fratelli D’Italia, ma soprattutto ignora che esista Diventerà Bellissima. Anche qui non è solo un fatto di scortesia, ma mancanza di rispetto verso quelle persone gelesi che scelgono Diventerà Bellissima, il partito di chi governa la Sicilia e si sta facendo il “mazzo” per gestire il più grave momento della Sicilia dal dopo guerra.

Ma non è solo sgarbo non nominare un partito che a Gela sta crescendo di giorno in giorno; è tatticismo rozzo quello di misconoscere le realtà antagoniste, ma guarda caso che si propongono realmente al “bene della città”  e “delle persone”.

Cosa c’è di nuovo a Gela nel Pd, anzi di antico. Lo steccato di sempre, quello che ha portato i gelesi ad annientarlo nelle elezioni di Messinese e che alle ultime elezioni ha rinunciato al simbolo.

Quando celebreremo il nostro congresso sin d’ora il Pd si ritenga invitato; chiunque verrà sarà accolto con gentilezza, perché la politica ha bisogno di tanta gentilezza.

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No, non andranno “Tutti insieme”

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Non andranno “tutti insieme”. Il nome del movimento non trova applicazione nella realtà. Dalla teoria politica alla prassi so inseriscono variabili con cui fare i conti.

Avevano anche raccolto le firme per presentare la lista ma alla fine i rappresentanti del movimento Tutti Insieme saranno candidati in varie liste della coalizione di centrodestra. Così a sostegno della candidata a sindaco Grazia Cosentino le liste non saranno sette ma sei.

Il presidente del movimento Alessandro Vella sarà candidato nella lista di Italia viva. La virata verso i renziani dietro accordo politico non ha convinto tutti.

Così uno dei fondatori del movimento Salvatore Terlati correrà nella lista della Dc ed un altro dei fondatori Vito Fraglica con Forza Italia.

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Cronaca

Droga negli slip, arrestato diciannovenne gelese

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Un ragazzo di 19 anni, è stato arrestato dai Carabinieri a Gela per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Durante una perquisizione personale, i militari hanno rinvenuto, celati all’interno della biancheria intima, due involucri di cellophane contenenti complessivamente 35 grammi di cocaina.

La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro mentre l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il Tribunale di Gela su richiesta della locale Procura della Repubblica ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G.

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I candidati, i comitati di quartiere e il dissesto del Comune

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Quando arriva la campagna elettorale si accendono i riflettori sui quartieri periferici: visite dei candidati, incontri, apertura di comitati elettorali e tanto altro compresi generosi spazi nei programmi dei candidati a Sindaco. Quando finisce la campagna elettorale tutto torna com’era. Fa parte del gioco.

Il coordinamento dei comitati spontanei di quartiere ha chiesto un incontro a tutti i candidati a sindaco e stasera ha incontrato Terenziano Di Stefano e si prosegue domani alle 19.30 con l’incontro con Filippo Franzone. Anche questo fa parte del gioco.

I rappresentanti dei quartieri vogliono ascoltare cosa prevedono i candidati nel loro programma. In particolare c’è un punto su cui si battono da anni che è quello di vedere nascere i consigli di quartiere come istituzioni e non più come comitati spontanei. L’iter è nella fase dell’approvazione della perimetrazione dei varo quartiere e non si riesce ad andare avanti da anni.

Ai candidati che oggi fanno promesse sui consigli di quartiere bisognerebbe però chiedere come intendono mantenere la promessa in un Comune in dissesto. L’operazione ha un costo e non da poco e chiedere il come si vuole centrare un obiettivo è il minimo e non solo in questo caso. Nella campagna elettorale in corso sembra che sia sceso un velo di silenzio sul dissesto del Comune.

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