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Conto alla rovescia per il premio Ninfa Camarina

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Vittoria – E’ tutto pronto per la cerimonia del Ninfa Camarina 2023, il premio letterario nazionale della critica, a cadenza biennale, che nel 2018 ha tagliato il traguardo dei 20 anni, e che ha ottenuto ancora una volta il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Siciliana e dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.

Mercoledì 19 luglio alle ore 20 all’interno del Chiostro delle Grazie, la scrittrice Silvana La Spina ritirerà il premio della Critica assegnatole dai giornalisti: Mario Azzolini di Rai 3 Sicilia, Angiola Codacci Pisanelli de L’Espresso, Renato Minore de Il Messaggero, Santo Piazzese per Cooperazione per il romanzo L’uomo del Vicerè  edito da Neri Pozza. Sarà il sindaco Francesco Aiello a consegnare alla scrittrice la statuetta simbolo della Ninfa Camarina e un assegno di duemila euro.

Il Ninfa Camarina ha una formula originale nel panorama dei premi letterari italiani. Si basa infatti sulle recensioni, già pubblicate, su testate giornalistiche che vengono scelte edizione dopo edizione ed è riservato a un’opera di narrativa italiana, pubblicata, e recensita, nei due anni precedenti il premio.

Silvana La Spina, scrittrice siciliana per vocazione, ma irriducibile entro qualunque etichetta, nasce al Nord e ancora bambina si trasferisce con i genitori a Ramacca, in provincia di Catania, con alcuni periodi trascorsi in provincia di Parma.
Ex insegnante di lettere, la scrittrice vive oggi soprattutto a Milano e non ama eccessivamente esporsi o parlare di sé, preferendo invece lasciare parlare le sue opere. L’esordio avviene con il giallo (Morte a Palermo, 1987), ma non mancano le incursioni nel racconto e i segnali di un rapporto sempre vivo con la Sicilia della mafia, come in L’ultimo treno da Catania (1992) e nel pamphlet ‘impegnato’ La mafia spiegata ai miei figli (2006). Come tante altre autrici del Novecento italiano, La Spina è soprattutto una narratrice di donne, in particolare siciliane. Attenta alla lezione di Anna Banti ed Elsa Morante, ci restituisce donne che condensano il trauma della Storia.

Insieme al premio letterario della Critica, verranno assegnati altri due premi: la Ninfa D’Argento che andrà al regista siciliano di fama internazionale Roberto Andò.  Nato a Palermo, giovanissimo già collabora come assistente alla regia con Francesco Rosi e Federico Fellini, in seguito con Michael Cimino e Francis Ford Coppola. Nella sua formazione è decisivo l’incontro con Leonardo Sciascia, con cui stringerà legami di profonda amicizia. Dal 1986 alterna regie teatrali, cinematografiche e di opere liriche.

Nel corso della sua carriera ha ricevuto alcuni dei premi più prestigiosi, dal David di Donatello, al Nastro d’Argento, al premio Fellini, premio Monicelli, premio De Sica, premio Sergio Leone. Nel 2022 ha presentato alla Festa di Roma il film La Stranezza: Nastro d’argento dell’anno nonché David di Donatello 2023, per la miglior sceneggiatura originale, per la miglior produzione, miglior scenografia e migliori costumi.

Il premio di cultura classica Virgilio Lavore sarà ritirato dall’archeologo danese Jan Kindberg Jacobsen. Archeologo classicista, opera in Italia sin dal 1998 dopo essersi formato all’Università di Aarhus (Danimarca). Attualmente è Direttore della Missione Archeologica italo-danese presso il sito di Francavilla Marittima in Calabria; Direttore della Missione archeologica italo-danese presso il Foro di Cesare a Roma e Ricercatore associato per conto dell’Accademia di Danimarca a Roma e del Centro di Ricerca UrbNet (Center for Urban Network) dell’Università di Aarhus. Ha collaborato con l’archeologo Giovanni Di Stefano alla realizzazione di mostre archeologiche internazionali, dedicate alle testimonianze storico-archeologiche subacquee provenienti dai fondali siciliani, con il proposito di promuovere e valorizzare il patrimonio archeologico della Sicilia. È autore di oltre 80 lavori scientifici pubblicati in monografie, cataloghi di mostre, saggi e contributi per riviste e atti di Convegni e Conferenze Italiane e Internazionali.

La serata di mercoledì 19 luglio avrà un prologo con la presentazione del libro “Ennio l’alieno: i giorni di Flaiano” di Renato Minore e Francesca Pansa, edito da Mondadori, alla presenza di uno degli autori: il giornalista Renato Minore.  

Oltre ai vincitori, interverranno il sindaco Francesco Aiello e numerose autorità fra cui Viviana Assenza, dirigente dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia A.T. Ragusa e la giornalista Katia Scapellato in rappresentanza dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.  

Una cerimonia di premiazione che sarà all’insegna dei giovani: a partire dalla grafica del manifesto e del programma di sala ideata da Alessio Maggioni, affermato disegnatore catanese, ma nato a Vittoria; la statuetta della Ninfa è stata realizzata – grazie al supporto della dirigente dell’Istituto di Istruzione superiore Carducci di Comiso, Maria Giovanna Lauretta –  dai ragazzi della terza C del Liceo artistico di Comiso, e in particolare da Petru Suad, supervisionati dalla docente di design della ceramica Laura Piccione e dal professore di laboratorio Roberto Ingallinera.

Giovani sono anche le musiciste che allieteranno la serata: Federica Amenta, violinista, Rachele Amenta, cantante e Giannella Gulino, pianista dell’Accademia musicale Calliope. I brani del romanzo saranno interpretati da Diletta Corbino, Aurora Guardabasso e Riccardo Lo Presti che hanno partecipato a un progetto teatrale dell’associazione culturale Lisi di Vittoria.

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Le biciclette del Comune “ritrovate”:la proposta dell’avv. Romano (PeR)

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L’avv.Giuseppe Romano, alla guida della Commissione Ambiente e viabilità del movimento PeR, accende i riflettori sulle biciclette a pedalata assistita del Comune e lancia una proposta.

“Sono passati mesi- dice- da quando l’Assessore Franzone unitamente al Sindaco si facevano ritrarre in sella alle biciclette e annunciavano in pompa magna il ritrovamento di trenta biciclette a pedalata assistita nel garage del Comune dichiarando che sarebbero state assegnate ai vari settori del Comune di Gela con il nobile fine di garantire ai dipendenti comunali uno spostamento più veloce e green, rispettando l’ambiente e non incidendo sulle casse comunali”


“Oramai in molte città l’uso della bicicletta è considerato come un mezzo di trasporto alternativo ai mezzi pubblici e soprattutto privati che migliora la qualità dell’aria, fa bene alla salute e alle tasche, certo, le strade e la viabilità di Gela rendono l’uso della bicicletta non sempre scevro da rischi per l’incolumità personale, ma bisogna pur iniziare a trasferire un’idea di mobilità sostenibile”- sottolinea


“Ad oggi i buoni propositi dell’amministrazione sembrano accantonati e più che un piano di trasposto sostenibile sembra il solito annuncio. Noi crediamo che sia opportuno dare una svolta a questa città, che sia sostenibile ed ecocompatibile e che potrebbe contribuire a lenire la congestione di una viabilità che spesso va in crisi.Proponiamo che le biciclette vengano restituite alla collettività, che siano fruibili pagando un piccolo costo, aggiungendo degli stalli dove possano essere ricaricate e rese fruibili.
A mero titolo d’esempio, si potrebbe predisporre uno stallo nel quartiere Macchitella, Caposoprano e mantenere quello in centro.Qualora la gestione pubblica non fosse possibile si può pensare di privatizzare il servizio, con l’auspicio che il numero di biciclette possa aumentare, non è fantascienza, ma è un’esperienza, quella del bike sharing, diffusa in molte città italiane”- conclude l’avv.Romano

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Luci accese di giorno alla pista ciclabile di Macchitella

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Luci accese anche di giorno alla pista ciclabile di Macchitella. Lo hanno notato stamattina i residenti a Macchitella che hanno atteso per gran parte della mattinata che gli impianti di pubblica illuminazione venisse spento.

Il timore è che si ripeta ciò che è già successo più volte in via Sabbioncello e dintorni e cioè che le luci accese di giorno si spengono di notte e il quartiere resta al buio. Si spera nell’intervento della Ghelas

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Riaperta dopo la riqualificazione a calata do Bastiuni

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Le basole di via Matteotti sono nuovamente percorribili. Riapre la famosa “calata do Bastiuni”, chiusa per un importante intervento di riqualificazione. La strada collega il centro storico con il lungomare Federico II.

Questa mattina il sindaco Terenziano Di Stefano e l’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Di Dio hanno voluto essere presenti di persona per la riapertura.

Gli interventi non sono completi ma ci sono alcune strade laterali, come via Dalmazia, via Elba, fino a piazza Toselli e parte di via Istria, fino alle scalinate di via Filippo Morello.

In parallelo, prosegue anche la riqualificazione del secondo lotto del lungomare Federico II. “Ci scusiamo con i cittadini per i disagi creati ma era necessario per riqualificare una arteria importante”, ha commentato l’assessore Luigi Di Dio.

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