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Il reddito di cittadinanza sospeso è una bomba sociale

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“Quanto accaduto a Terrasini, dove un uomo che ha perso il reddito di cittadinanza ha fatto irruzione nella stanza del sindaco minacciando di dare fuoco a tutto con la benzina, è la plastica rappresentazione della bomba sociale che il governo Meloni potrebbe avere innescato. Piuttosto che dichiarare guerra alla povertà, il governo nazionale, con la cancellazione del reddito per migliaia di famiglie che diventa operativa da domani, ha dichiarato guerra ai poveri, e questo è inaccettabile, oltre che inumano. Solo in Sicilia 37 mila famiglie rischiano di finire sul lastrico”. 

Lo afferma il coordinatore regionale M5S e vicepresidente dell’Ars, Nuccio Di Paola che ha presentato un’interpellanza al presidente della Regione, Schifani, per chiedere soluzioni in grado di dare una mano ai siciliani in gravi difficoltà economiche.

“Da domani – dice Di Paola  – oltre 37 mila famiglie siciliane, il più alto numero tra le regioni italiane, saranno abbandonate a se stesse. A Palermo le sospensioni saranno11.573, a Catania 8974, a Trapani 3144, ad Agrigento 2986, a Siracusa 2844 e numerose saranno nelle altre province. Purtroppo non sono semplici numeri, ma famiglie che dall’oggi al domani saranno in emergenza e non sapranno più come mettere un piatto in tavola. Mancheranno risorse non solo nelle tasche dei siciliani, ma anche incassi nei negozi e nelle attività commerciali di prossimità. La Meloni prova a cancellare da Roma con un sms i poveri, ma in realtà li trasferisce alle Regioni, quasi tutte governate dal centrodestra, totalmente impreparate a gestire la situazione. Le Regioni passeranno la parola ai Comuni che sono senza fondi e senza personale”.

“Come M5S, a tutti i livelli, – aggiunge Di Paola – da sempre siamo in prima linea a difesa dei più fragili, convinti come siamo che una società inclusiva sia una società migliore. Ricordo ancora la manifestazione nel dicembre 2022 a Palermo con il presidente Conte proprio contro l’abolizione del Rdc e la manifestazione a Roma per dire #bastaviteprecarie”.

“La cosa assurda – conclude Di Paola – è che parte della politica che sostiene il governo Meloni ora finge di prendere le difese dal Reddito di cittadinanza, spaventata dal contraccolpo in termini di consensi che questa assurda scelta potrebbe portare con sé”.

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Attualità

Manager sanità vanno via dopo un anno se non centrano obiettivi di abbattimento delle liste d’attesa

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Monitoraggio trimestrale e verifica annuale degli obiettivi relativi all’abbattimento delle liste d’attesa: i nuovi manager della sanità siciliana dovranno attenersi al pieno rispetto del Piano regionale approvato dal governo nel luglio dell’anno scorso, pena la revoca dell’incarico anche solo dopo il primo anno di contratto.

Lo ha deciso ieri la giunta, su proposta del presidente della Regione, a proposito della procedura di nomina dei nuovi direttori generali delle aziende del Servizio sanitario regionale che potrà concludersi, quindi, solo dopo la predisposizione dei nuovi schemi di contratto che saranno definiti dall’assessorato della Salute sulla base delle direttive formulate oggi.

In particolare, per ogni direttore generale e in relazione alla situazione registrata in ciascuna azienda, saranno fissati specifici e concreti obiettivi relativi all’abbattimento dei tempi per l’accesso alle cure e alle prestazioni sanitarie. Verrà introdotta, inoltre, rispetto al passato, una verifica annuale sul raggiungimento degli obiettivi individuati oltre a un costante monitoraggio a cadenza trimestrale, effettuato attraverso i dipartimenti regionali Pianificazione strategica e Attività sanitarie, per garantire ai pazienti tempestività di accesso alle cure.

Il mancato rispetto degli obiettivi specifici, concreti e misurabili, che verranno definiti in sede assessoriale per il superamento delle criticità relative ai tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali e di ricovero, comporterà l’immediata risoluzione del rapporto di lavoro già dopo la verifica al primo anno di contratto.

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“Mondi Sospesi: Big Children”, l’installazione di Collodoro per Farm a Mazzarino

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A Palazzo Tortorici, sede di Farm cultural park a Mazzarino, è stata presentata la mostra “Abbiamo tutto Manca il resto”, quadriennale transdisciplinare dedicata alla Sicilia. Ieri l’apertura dell’iniziativa culturale, alla presenza dei fondatori di Farm Andrea Bartoli e Florinda Saieva e dei rappresentanti delle realtà siciliane che ospiteranno alcuni padiglioni della mostra: Catania, Aragona e Gela con “Uè – Eventi urbani”.

Tra gli artisti che hanno realizzato le installazioni a Palazzo Tortorici, anche il gelese Roberto “Robico” Collodoro che ha proposto “Mondi Sospesi: Big Children”. Un’opera in cui viene esplorato il confine tra realtà e fantasia attraverso la fusione di due medium: pittura e fotografia.

Una mostra che invita lo spettatore ad esplorare il potere dell’immaginazione, riscoprendo la meraviglia dell’infanzia attraverso uno sguardo nuovo e affascinante.

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La lista del M5S che per la prima volta si presenta in coalizione

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 E’ l’avv. Francesco Castellana il  capolista  della  lista del M5S seguito dal vice presidente uscente del consiglio comunale Paola Giudice che ha aderito ai Cinquestelle  il mese scorso dopo il percorso  comune   in aula nel gruppo progressista. I Cinquestelle si presentano per  la prima volta in coalizione.Nella lista oltre a cinquestelle di lunga militanza ci sono esponenti della società civile e dell’associazionismo come Franca Evangelista ,Giuseppe Romano e Gioacchino Gradito.

Questa la lista: Francesco Castellana, Paola Giudice, Giuseppe Romano, Michela Paola Sollami, Giovanni Abela,Franca Annunziata Evangelista, Vincenzo Tomasi, Lucia Lupo, Gioacchino Gradito, Grazia Vaccaro Zervasi, Walter Fabio Garufo, Simona Culora, Biagio Quintiliano, Concetta Faraci, Rocco Fausciana, Francesca Frisicale,Gaetano Sanzone, Liliana Mistretta, Daniele Manichino, Miriam Russello, Giuseppe Buttiglieri, Graziana Caci, Giuseppe Di Gesu, Giovanni Licco

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