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Politica

Salario Minimo. M5S in piazza per raccogliere le firme

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Palermo – Saranno tanti in tutta la Sicilia i banchetti organizzati dal Movimento 5 Stelle a partire da questo fine settimana per la raccolta delle firme in favore del salario minimo e per rivendicare un sistema sanitario regionale che assicuri a pieno il diritto alla salute dei cittadini. La proposta del Movimento 5 Stelle infatti è quella di garantire una retribuzione che non può essere inferiore ai 9 euro lordi all’ora, cifra a cui, secondo l’Inps, a livello nazionale non arrivano 4,5 milioni di lavoratori, mentre 2,5 milioni di questi non raggiungono gli 8 euro.

La proposta ovviamente prevede che se in un contratto collettivo il minimo tabellare è fissato a 11 euro lordi l’ora, questo resterà tale; laddove, invece, un contratto preveda una paga oraria di 6 o 7 euro, essa sarà alzata a 9 euro. Il salario minimo è già in vigore in 22 stati dei 27 dell’Unione Europea.  

A tale proposito anche il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’ARS ha depositato una mozione che vede quale primo firmatario il deputato Nuccio Di Paola, che che impegna il governo regionale a sostenere in conferenza Stato-Regioni e in tutte le sedi opportune, di concerto con i sindacati, di sostenere l’iter della proposta di legge n. 1275, a prima firma del nostro presidente Giuseppe Conte, sul salario minimo orario per i lavoratori, sia pubblici che privati. Per quanto attiene al diritto alla salute inoltre il M5S darà indicazioni sul funzionamento della piattaforma finalizzata a raccogliere le segnalazioni sui disservizi sanitari attraverso il sito internet www.sossanitasiciliana.it/

“In questo momento di grande sofferenza delle famiglie siciliane – spiega il coordinatore M5S Nuccio Di Pala – sta aumentando il costo della vita in maniera spropositata, dai mutui al carrello, dai carburanti al costo dell’energia. L’unica cosa che non è aumentata è il salario. Per questo è necessario che i cittadini siciliani diano supporto all’azione politica promossa dal presidente Giuseppe Conte che prevede l’introduzione del salario minimo per tutti i lavoratori. Come siciliani siamo inoltre tra i più penalizzati a livello nazionale sui servizi che offre la nostra sanità pubblica. Per questa ragione nelle scorse settimane abbiamo lanciato l’iniziativa www.sossanitasiciliana.it/ che consente ai cittadini di inviare segnalazione su malfunzionamenti, ritardi e storture nell’ambito sanitario siciliano. Tornando al salario minimo, abbiamo anche depositato una mozione che impegna il governo Schifani a mettere in campo azioni concrete in favore di quella che riteniamo una proposta di civiltà – conclude Di Paola

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Depositato l’atto di appello di Nadia Gnoffo contro Paolo Cafà per il seggio in consiglio

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La battaglia giudiziaria per l’ultimo seggio in consiglio comunale si arricchisce di un nuovo capitolo.

L’ultimo è stato quello della sentenza favorevole a Paolo Cafá primo dei non eletti nella lista di PeR contro la consigliera Grazia Cosentino che ha proposto Appello.La proma udienza settembre.

Ora c’è l’azione di Forza Italia che rivendica quel seggio. Cafá dovrà vedersela con Nadia Gnoffo prima dei non eletti in Forza Italia. È stato notificato ieri l’atto di appello a firma degli avvocati Riccardo Balsamo, Michele e Sandra Lupo o per la modifica della sentenza nella parte in cui il seggio viene assegnato erroneamente – secondo la tesi sostenuta- a Paolo Cafa

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L’ex sindaco:”la politica che calpesta i valori per piccoli interessi di parte è destinata a fallire miseramente”

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L’ex sindaco Lucio Greco interviene sullo scontro tra capigruppo di Pd e M5s.

“Non posso non nascondere il mio rammarico e la mia preoccupazione per la brutta piega che sta prendendo il dibattito politico nella nostra città. La delicatezza e le difficoltà del momento che stiamo vivendo- dice Lucio Greco – richiederebbero consapevolezza, senso di responsabilità e maturità. So bene che la politica è fatta di scontri anche aspri, ma so altrettanto bene che la sua azione implica, comunque, pure la morale. Non si può pertanto imbarbarire il dibattito politico con dichiarazioni gravi ed offensive che ledono la dignità delle persone, siano essi avversari o addirittura alleati. Dobbiamo comprendere che, al di sotto di un certo livello di decenza, la questione non è più solo morale, ma diviene politica, perché mina le istituzioni e tutti gli aspetti della vita associata. Si possono sicuramente criticare le posizioni degli altri esponenti politici, ma non si può, così come ha fatto il consigliere dei cinque stelle, mettere in discussione la dignità delle persone. Per questo condanno fermamente e severamente l’attacco scomposto verso il consigliere Orlando di cui, pur essendo lontano dal punto di vista ideologico, ne riconosco sobrietà e qualità umane sicuramente apprezzabili”

” Mi auguro solo, per il bene della città, una levata di scudi da parte di tutte le forze politiche che, indipendentemente dalla propria appartenenza, facciano sentire il loro netto e chiaro dissenso verso questo di modo di concepire il confronto democratico. Una politica che calpesta i valori e la morale, solo per inseguire piccoli e miseri interessi di parte, e’ destinata a fallire miseramente. Un lusso, questo, che noi cittadini gelesi non ci possiamo permettere” – conclude

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Salta il tappo sulla storiella della maggioranza che va d’amore e d’accordo

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Quando il tappo della bottiglia salta, lo fa di brutto. La gestione del gruzzoletto da 300 mila euro giunto dalla Regione per turismo ed eventi ha creato un pandemonio dopo la nomina del direttore artistico.

Gaetano Orlando ha lamentato che quella gestione é appannaggio solo di un partito, Francesco Castellana lo ha accusato di delirio politico. L’opposizione ha censurato j toni usati da Castellana dando solidarietà ad Orlando.Anche il PD lo ha fatto ma insieme all’invito ad abbassare i toni dello scontro.Il sindaco ha minacciato di azzerare la giunta. Lo scontro tra due capigruppo di Pd e M5s Gaetano Orlando e Francesco Castellana va oltre l’episodio in sè. Dimostra quello che si è sempre saputo e cioè che la maggioranza compatta che va d’amore e d’accordo, che non litiga perché è tutta proiettata ad occuparsi del bene della città è solo una storiella che per un anno è stata tenuta in vita dalla determinazione del sindaco Di Stefano.

È durata molto secondo gli standard della politica locale. Poi Di Stefano non è riuscito a controllare i suoi. Ed è venuto fuori quello che si è visto: nella maggioranza serpeggiano nervosismo e malumore. E più si avvicinano le Regionali peggio sarà e molto meno il sindaco riuscirà a frenare le esternazioni bellicose dei suoi prodi

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