Crescono i positivi in città ma anche i ricoveri. La pandemia non dà tregua e continua ad avanzare giorno dopo giorno.
Nelle ultime 24 ore riscontro di 94 pazienti positivi al SARS CoV-2, tutti in isolamento domiciliare: 54 pazienti di Gela, 15 di San Cataldo, 14 di Niscemi, 4 di Caltanissetta, 3 di Riesi, 2 di Sommatino e 2 di Mazzarino.
Il dato che preoccupa maggiormente è quello dell’ospedalozzazione che rischia di mandare in tilt le strutture ospedaliere. Ricoverati in degenza ordinaria: 5 pazienti di Gela, 3 pazienti di San Cataldo, 2 di Caltanissetta, 2 di Niscemi e 1 di Mussomeli. In questo andamento turbolento della pandemia un paziente di Gela è stato trasferito dal reparto di Malattie infettive alla Rianimazione.
Guariti da Covid-19 9: 9 pazienti di Mussomeli, 6 di Niscemi, 5 di Gela, 2 di Butera, 2 di Milena, 1 di Caltanissetta, 1 di San Cataldo e 1 di Sommatino.
Un altro taglio ai fondi assegnati a Gela. Stavolta non sono quelli del Patto per il Sud ma di Agenda urbana. Il progetto della pista ciclabile da Macchitella e fino al Lungomare non potrà essere realizzato pur essendo stato appaltato un anno fa
Il cantiere non è stato però avviato e Il Dipartimento regionale delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti ha decretato la revoca dello stanziamento da 720 mila euro perché non c’è più il tempo per chiudere tutti gli adempimenti entro il 31 dicembre.. Nel provvedimento del dipartimento regionale si richiamano due note di luglio ed ottobre trasmesse in municipio per avere informazioni sull’iter ma senza ottenere risposte.
Il Comune non è risultato in regola con gli adempimenti per inserire i dati necessari sulla piattaforma Caronte
Quella di oggi è stata una giornata storica. Il primo grande evento in Sicilia sul tema della sanita’.
All’ Ospedale Vittorio Emanuele è avvenuto il primo corso per il trattamento dell’Ipertrofia Prostatica Benigna con tecnologie avanzate. Presentazione della tecnica con Laser Verde Greenlight.
Attualmente, si assiste a un aumento delle patologie urologiche negli uomini. Mentre alcune di queste condizioni tendono a peggiorare con l’avanzare dell’età, sorprendentemente, altre stanno emergendo con una frequenza crescente tra i pazienti giovani. Basti pensare che in Italia il tumore alla prostata colpisce ogni anno 40.000 uomini, che di ipertrofia prostatica benigna soffre il 43% dei settantenni italiani, che il 35 % delle disfunzioni erettili non risponde alla terapia farmacologica, che l’incontinenza urinaria interessa dal 4% al 12% degli uomini over 50 anni. Si aggiunga che gli uomini italiani sono reticenti su questi argomenti, si rivolgono con difficoltà all’urologo (1 su 8 non si è mai sottoposto a una visita specialistica), spesso affrontano i problemi quando le patologie sono in fase avanzata, sottovalutando le parole-chiave che sono – ancora una volta – “prevenzione e diagnosi precoci”.
Promotore e coordinatore del progetto formativo il Dott. Sebastiano Condorelli, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’ospedale, affiancato da autorevoli clinici che hanno trasferito “competenze e sapere” ai colleghi partecipanti al corso. Tema centrale le innovazioni terapeutiche per l’Ipertrofia Prostatica Benigna, patologia diffusa e destinata a peggiorare con l’età, se non adeguatamente curata.
Il trattamento dell’ipertrofia prostatica (IPB) con terapie farmacologiche rappresenta la prima linea di intervento. Tuttavia, quando i farmaci non sono più efficaci, si passa a soluzioni più avanzate e risolutive.
L’Unità Operativa di Urologia di Gela adotta già da anni una tecnica chirurgica innovativa mini-invasiva chiamata “Rezum”, che utilizza il vapore acqueo per trattare l’IPB. Questa tecnica ha mostrato un notevole successo clinico, portando a un aumento del 40% nella mobilità attiva dei pazienti provenienti da altre regioni che si recano in Sicilia, in particolare presso il P.O. di Gela.
L’ulteriore procedura innovativa presentata durante il corso è stata quella con il trattamento con il laser verde (Greenlight), tecnologia medica che consentirà ai partecipanti di condividere sessioni “in diretta”, in collegamento con le sale operatorie dell’Ospedale. Il laser verde, grazie alla sua particolare lunghezza d’onda, colpisce selettivamente le molecole di emoglobina contenute nel sangue e rilascia energia verso il bersaglio, recidendo così il tessuto da trattare con altissima precisione. Gli interventi Greenlight garantiscono una ottimale disostruzione e risoluzione dei sintomi urinari, presentano bassi rischi di sanguinamento intraoperatorio e postoperatorio consentendo così – un aspetto importantissimo – di intervenire anche su pazienti sottoposti a terapie cardiologiche. Il Dott. Condorelli ha dichiarato: “La Direzione strategica è fortemente impegnata a contrastare la convinzione che per una buona Sanità si debba necessariamente attraversare lo Stretto, e ha inteso affidare alla nostra Unità Operativa strutture e mezzi per raggiungere tale obiettivo. Il primo corso sul laser verde è stato un ulteriore banco di prova, finalizzato all’espansione delle competenze degli urologi italiani riguardo alle innovazioni biomedicali. Ha anche contribuito a stimolare il dibattito sull’attualità sanitaria, evidenziare le criticità esistenti e promuovere l’adozione di sistemi in grado di soddisfare le esigenze dei pazienti e di una sanità moderna, sia nel presente che in futuro.”
La nostra notizia sull’asfalto ha alzato un enorme polverone di indignazione da parte della cittadinanza. Dal Comune di Gela arriva una nota dal Direttore dei lavori, Massimo Collodoro.
“I lavori non sono stati completati e sono ancora in corso (operai presenti in cantiere) – scrive il professionista – ho preferito lasciare fruibile l’area per evitare disagi alla città “che merita”, avrei potuto sigillare tutto e fregarmene di tutto anziché assumermi enormi responsabilità su eventuali incidenti anche se ben segnalato il cantiere con segnaletica;
purtroppo quando si seguono determinati cantieri, bisogna prendere delle decisioni in fretta, l’area era rimasta fin troppo senza la pavimentazione, ma purtroppo le aiuole previste attorno alle palme non sono state consegnate in tempo, e allora che fai? Vai avanti.
Non è facile sopportare i cambiamenti, ma credo che una nota positiva all’intervento bisognava spenderla, migliorabile sicuramente, ma rende più sicura l’arteria ed evita, al completamento, il transito dei Tir, che è vietato, e riduce sensibilmente la velocità di transito oltre che a garantire un ordine”. Mancano le regole