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De Luca pronto a portare i rifiuti a Palazzo d’Orléans. Il 15 novembre il “munnizza day

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“In Sicilia siamo di fronte al disastro rifiuti. Il Presidente Schifani dia risposte immediate su come intende gestire l’emergenza. Ci aspettiamo entro una settimana una chiara presa di posizione. Sappia che siamo pronti a portare i rifiuti direttamente a Palazzo d’Orléans. Il 15 novembre il “munnizza day”.

Il leader di “Sicilia Vera-Sud chiama Nord” Cateno De Luca stamani nel corso di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni ha affrontato il tema legato all’emergenza rifiuti in Sicilia analizzando dati e ricostruendo anche responsabilità dell’attuale situazione da ricercare principalmente nella gestione del Governo Musumeci.

“Già a maggio del 2021, spiega De Luca, avevamo messo in guardia i sindaci su ciò che si sarebbe verificato presentando un esposto nel quale mettevamo in evidenza le strane connivenze tra il Governo Musumeci e il sistema di gestione dei rifiuti. Da parte di Musumeci non c’è stato volutamente il finanziamento di un’infrastruttura perché aveva interessi che i rifiuti andassero a finire fuori dalla Sicilia.

Oggi, prosegue De Luca, vogliamo sapere dal presidente della Regione Renato Schifani dove sono finiti i 45 milioni per i Comuni destinati sulla carta per evitare l’aumento della Tari deliberati dalla giunta Musumeci a marzo del 2021. Vogliamo saperlo immediatamente: i soldi ci sono o no? Oppure è una delle tante delibere farlocche. I Comuni non sanno come chiudere i bilanci di quest’anno e programmare quelli del 2023. Ci sono emergenze che non possono aspettare i riti della politica, cioè che si formi un governo con una procedura balorda che ha stabilito che la giunta entra in carica solo dopo avere prestato giuramento davanti al Parlamento. Serve agire subito.”

Nel corso della conferenza stampa l’on. Giuseppe Lombardo ha parlato dell’esperienza Messina da presidente della Messina Servizi, evidenziando l’ottimo risultato raggiunto dalla città dello Stretto.

” Nel 2018 quando ci siamo insediati, ha spiegato Lombardo, la raccolta differenziata era ferma al 14%. Oggi siamo riusciti attraverso la buona amministrazione ad arrivare ad una proiezione del 60%. Questo dimostra che contrariamente a quanto affermato anche dal presidente Musumeci in più di un’occasione, non esiste una questione culturale. Tutto dipende dalla capacità gestionale/amministrativa.”

Dati alla mano e con l’ausilio dei grafici l’esperto Salvo Puccio ha illustrato i numeri relativi alla raccolta, conferimento e smaltimento dei rifiuti partendo dal caso Messina a dimostrazione che la strategia gestionale attuata ha realmente portato ad una riduzione dei costi. 

” Nel 2018, ha spiegato Puccio, Musumeci garantiva il superamento dell’emergenza spazzatura in sei mesi grazie all’approvazione del piano rifiuti e il no ai termovalorizzatori annunciati dal governo nazionale salvo poi cambiare idea nel 2022. Il risultato oggi è che i nostri rifiuti finiscono all’estero in Olanda e in altri Paesi, con un aumento del 400%. E l’azione meritoria messa in atto dalla città di Messina è vanificata dall’aumento sproporzionato dei costi dello smaltimento della frazione indifferenziata.”

“Così come siamo abituati a fare, ha affermato il deputato Danilo Lo Giudice, portiamo avanti la nostra azione denunciando quanto non va. Oggi la campagna elettorale è finita, oggi è il momento di dare risposte.”

“Dal Presidente Schifani, ha concluso Cateno De Luca, ci aspettiamo un’immediata presa di posizione. L’iniziativa munnizza day non è solo una provocazione. Siamo pronti ad azioni eclatanti.”

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Politica

Fratelli d’Italia fa suo il grido di allarme degli agricoltori

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Il gruppo politico di Fratelli d’Italia fa suo il grido di allarme degli agricoltori che sostengono che l’acqua della diga Disueri continua a finire in mare e l’inefficienza delle dighe del territorio .” E’ una questione seria – dice il coordinatore Cittadino Gela, Salvatore Scuvera – che rischia di trascinare con sè, così come accade di anno in anno, le produzioni ed i raccolti di innumerevoli agricoltori. Si fatica a reperire quelle qualità d’acqua necessarie a far fronte alle necessità delle produzioni in una stagione 2023 che si preannuncia non diversa rispetto a quella del recente passato che rischia di far vanificare gli sforzi fatti.

Le dighe e gli invasi del territorio gelese, Comunelli, Cimia e Disueri, potenzialmente potrebbero invasare più di 40 milioni di metri cubi di acqua ma per la mancata manutenzione e la mancanza di progetti per la loro messa in sicurezza, riducono al 20% la loro capacità. Una situazione non più tollerabile.

La crisi idrica appare evidente consultando i numeri degli invasi principali. Il dato che spicca maggiormente è quello della diga Comunelli è quasi totalmente piena di fango: su 10 milioni metri cubi di capacità, può essere utilizzata per circa due milioni, oltre questa soglia va svuotata per evitare che l’acqua tracimi e la diga Disueri che ha una capacità di 28 milioni metri cubi, è utilizzabile per meno della metà della sua capienza.

La situazione è difficile, la siccità minaccia diverse colture, il problema è destinato a peggiorare in estate, quando raggiungeremo temperature che ormai possiamo definire tropicali. Una carenza che si ripercuote in particolare sull’agricoltura. Il partito locale Fratelli d’Italia assieme al Deputato Regionale On. Giuseppe Catania, presenteranno una richiesta di audizione in commissione attività produttive del dipartimento regionale competente al fine di poter programmare misure urgenti e straordinarie sulla riqualificazione delle dighe ed il riutilizzo delle acque reflue per le coltivazioni”.

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Le ex Province devono tornare a erogare servizi ai cittadini

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“Le ex province siciliane devono tornare a erogare servizi ai cittadini colmando un vuoto durato troppi anni su scuola, ambiente, infrastrutture, viabilità: ben venga il Disegno di legge che restituisce dignità agli enti e ai lavoratori e segna il ritorno della politica”.

Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Nicolò Scaglione della Cisal a margine dell’incontro fra l’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Messina, e le organizzazioni sindacali sul Dl in materia di funzioni, organi di governo e sistema elettorale delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi.

“Finalmente si pone rimedio a una riforma sciagurata – dicono Badagliacca e Scaglione – che in questi anni ha depauperato questi enti sottraendo loro risorse e personale facendone pagare il prezzo ai siciliani, specie a quelli che vivono nei comuni più piccoli e che hanno dovuto sopportare strade dissestate, scarsi investimenti nelle scuole e nelle infrastrutture, oltre a servizi carenti. La decisione di far tornare la politica nelle Città metropolitane e nei Liberi consorzi consentirà di ripristinare una reale rappresentanza dei territori e di far funzionare nuovamente le ex Province che devono diventare un motore di sviluppo e investimenti. Ringraziamo l’assessore Messina per la disponibilità al confronto con le organizzazioni sindacali che possono e vogliono offrire un contributo in termini di idee e proposte nell’interesse dei siciliani e ci auguriamo che questo diventi un metodo di lavoro diffuso e condiviso”.

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No al tavolo tecnico politico, dibattito sulla crisi finanziaria solo in aula

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La prima seduta settimanale per essere informati passo passo su come si sta rispondendo alla Corte dei Conti si svolgerà martedi prossimo.

In realta è una seduta ordinaria in cui si parlerà del regolamento sulle aree di sedime. Ma su richiesta del consigliere Scerra ci sarà il dibattito politico.

Scerra ne ha chiesto uno a settimana fino a che non arriveranno i correttivi.

Bocciata la proposta del sindaco di creare un tavolo misto tra giunta, consiglio e tecnici. La responsabilità è di chi governa. L’opposizione deve vigilare, le proposte le porta la Giunta.

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