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Domenico Faraci sindaco di Mazzarino

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I risultati definitivi per le elezioni amministrative del 2024 nel Comune di Mazzarino sono arrivati senza incertezze. Domenico Faraci ha ottenuto il maggior numero di preferenze con il 40,6% dei voti, con il supporto di Ripartiamo Mazzarino – Faraci Sindaco. Lo segue Damiano Maria Angelo Arena, che ha ottenuto il 35,55% dei voti, con l’appoggio di Mazzarino Lab – Damiano Arena Sindaco. Infine,l’ex sindaco di qualche anno fa, Vincenzo D’Asaro che ci ha riprovato quest’anno,  ha totalizzato il 23,85% dei voti, con il sostegno di Alleanza Per Mazzarino – d’Asaro Sindaco. Le elezioni amministrative a Mazzarino hanno registrato un’affluenza del 56,65%, un dato che, se  confrontato con il 57,8% delle precedenti elezioni, subisce una leggera flessione rispetto ad altri Enti.  

Il movimento civico RiparTiAmo Mazzarino, oggi ha diffuso una nota. «Da tempo – scrivono i promotori della lista civica – gruppi politici, rappresentanti politici, liberi cittadini, esponenti della società civile, imprenditori, che hanno a cuore le sorti della comunità di Mazzarino, sono riuniti per analizzare e studiare la situazione attuale della
nostra città. Esprimono un giudizio negativo sull’operato dell’amministrazione comunale
uscente, guidata dal sindaco Vincenzo Marino e dell’attuale giunta municipale, che hanno portato al collasso la città dal punto di vista economico finanziario, con l’epilogo del
dissesto».
«I rappresentanti politici – affermano – di “Ripartiamo Mazzarino” unitamente, prendono atto della paralisi politico-amministrativa in cui versa la città e sono fortemente impegnati a dare il proprio contributo in prima linea per dare corso ad un nuovo progetto politico, mettendo in campo le migliori risorse umane per ripartire».
«Il nuovo progetto politico – spiegano – aggrega donne, uomini e giovani che vogliono dare nuova linfa e nuove prospettive a Mazzarino, da tempo caduta in una fase di agonia. La prossima scadenza elettorale, per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale, sarà un appuntamento importante, che vedrà la compagine di “Ripartiamo Mazzarino” presente con un programma, un proprio candidato alla carica di primo cittadino e una lista
collegata».

Il candidato di riferimento sarà appunto l’architetto Faraci «libero professionista e
conoscitore del funzionamento della macchina comunale».

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Politica

Alessandro Dagnino nuovo assessore regionale

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Palermo – Il presidente della Regione Renato Schifani ha nominato Alessandro Dagnino nuovo assessore all’ Economia,  al posto di Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo.

Dagnino ha prestato giuramento in Assemblea regionale e ricopre già operativamente l’incarico. Avvocato cassazionista e docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore nell’Università degli studi Lumsa, Dagnino è socio fondatore e Managing Partner, coordinatore dell’area tributario e finanza pubblica, dello studio legale Lexia.

Vanta una esperienza pluriennale nella consulenza a enti pubblici e associazioni di categoria in materia fiscale, di finanza pubblica e di contenzioso tributario.

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Dalla scuola Solito alle commissioni consiliari nella seduta del 30 luglio

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La Presidente del consiglio Paola Giudice ha provveduto ad integrare l’ordine del giorno della seduta consiliare del 30 luglio alle 19.30.

Si tratterà la variazione del piano triennale delle opere pubbliche per consentire al progetto di rifacimento della scuola Solito di andare avanti.

Si voterà la composizione delle commissioni consiliari permanenti in modo che il consiglio possa entrare nella piena operatività e si tratterà il punto relativo all’Unione dei Comuni dove vanno nominati tre consiglieri gelesi. L’ultimo argomento riguarda la composizione dell’ufficio di presidenza.

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Il sen.Lorefice:”il governo ha dichiarato guerra alla stampa”

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“Siamo di fronte a un’impressionante serie di atteggiamenti ostili del Centrodestra alla libera informazione. Ed è sinceramente frustrante assistere a un Governo e ad alcuni alti esponenti istituzionali di Destra che ritengono il giornalista un mero strumento, nonché capro espiatorio dei fallimenti di Meloni e sodali”.

Lo dichiara a La Notizia Pietro Lorefice, senatore M5S e segretario della Presidenza del Senato. Nel mirino dell’esponente pentastellato finisce, tra gli altri, anche il presidente del Senato.

“Prima l’assurda reazione della Meloni all’inchiesta di Fanpage sulla federazione giovanile di Fratelli d’Italia, con scomposti attacchi al giornalismo sotto copertura”, incalza Lorefice, che subito dopo aggiunge: “poi l’incredibile pestaggio di Joly da parte di esponenti di Casa Pound, episodio derubricato dal presidente del Senato La Russa sulla base del fatto che il giornalista non si sarebbe presentato; poi gli insopportabili atteggiamenti dello stesso La Russa, che durante la cerimonia del Ventaglio ha assunto posture a dir poco irridenti nei confronti di una giornalista che gli chiedeva conto della sua conoscenza delle leggi del ventennio fascista; infine la ministra Santanché, che lancia un attacco al New York Times, ‘reo’ di aver giustamente messo sotto i riflettori internazionali la tragica situazione di siccità in cui versa la Sicilia, con roboanti promesse di fondi da parte dello Stato centrale e penoso scaricabarile tra Governo di Centrodestra e Presidente della Regione sempre di Centrodestra”.

Secondo Lorefice “Meloni, La Russa, Santanché e tutti i loro corifei dovrebbero provare, se ne sono capaci, a rileggere la frase del giornalista Horacio Verbitsky: giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda”.

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