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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

I Circoli della società civile contro il ‘policlinico diffuso’

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Il dibattito che anima in questi giorni le nostre anemiche forze politiche è tutto incentrato sul cosiddetto “policlinico diffuso”, una chiara e limpida manovra elettoralistica ordita dall’Assessorato Regionale alla Sanità per dare qualcosa a tutti e non scontentare nessuno in vista delle elezioni regionali di novembre.

Come si può pensare ad un policlinico diffuso, con cliniche a Caltanissetta, Enna ed Agrigento, con studenti che svolazzano di qua e di là alla ricerca di una formazione pratica multicentrica?

E come si possono integrare interessi e progetti di università pubbliche con università private (Kore)?

Le nostre università siciliane non compaiono nelle graduatorie internazionali e nemmeno in quelle nazionali per quanto riguarda il prestigio, il gradimento e la qualità dell’offerta didattica.

Ci ritroviamo università di basso valore e assistiamo di conseguenza ad un drammatico calo delle iscrizioni e ad una migrazione di studenti verso altre università italiane o addirittura estere.

Qualche tempo fa sollevammo il problema in sede politica scrivendo molto sul modo in cui la Sicilia avrebbe potuto rivedere la sua posizione sull’argomento università e formazione in genere.

Immaginammo allora, nel quadro di un più ampio progetto della Sicilia come piattaforma logistica e capitale del Mediterraneo, l’idea di un’Unica Università Siciliana che chiamammo Università del Mediterraneo.

L’idea prevedeva una messa in rete delle università siciliane, con un unico rettorato e una sorta di specializzazione di ciascuna università con lo scopo della riduzione dei costi gestionali e soprattutto di un rilancio dei saperi e della cultura universitaria tra i paesi emergenti del Mediterraneo.

L’università, secondo il progetto, aveva l’intento di creare una classe dirigente di altissimo profilo, capace di capovolgere i rapporti politico culturali nel Mediterraneo, creando professionalità in tutti i campi della conoscenza, scientifica, umanistica, tecnica e medica, che avrebbero contribuito, insieme ad una ferrea cultura del buon governo, alla crescita culturale, economica e sociale della Sicilia.

Ci sembra quindi superato e inverosimile il concetto di policlinico diffuso, mentre siamo convinti che, nel quadro di un cambiamento radicale della Sicilia verso la realizzazione della città metropolitana, l’idea che l’Università Unica del Mediterraneo possa rappresentare una prospettiva credibile in quella che sarà la nuova realtà del Sud che ci vedrà protagonisti dell’Innovazione digitale e della trasformazione ecologica.

Salvatore Giunta

I Circoli della Società Civile – Sicilia per l’Europa

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Estate senza mare per i disabili: il caso diventa nazionale

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Roma – Anche quest’anno, estate senza mare per i disabili di Gela. E interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, sulla inaccessibilità delle spiagge di Gela per le persone con disabilità.

Esprime in una nota la sua preoccupazione per una condizione che, oltre a compromettere l’inclusione, rappresenta una grave violazione del diritto alla partecipazione piena alla vita sociale e ricreativa.Non è più tollerabile che il principio di pari opportunità, sancito dalla nostra Costituzione e da normative internazionali vincolanti, venga vanificato da ritardi burocratici, inadempienze amministrative o inerzie logistiche.

“Il caso di Gela, emblema di una prassi purtroppo non isolata nel nostro Paese, ci interroga su una questione centrale – scrive il presidente Tomano Pesavento – quanto vale, nel concreto, la dignità di ogni cittadino?Che un diritto così elementare come l’accesso al mare debba ancora oggi scontrarsi con barriere fisiche e amministrative, nonostante la disponibilità di fondi e strutture già pronte all’installazione, è un segnale di allarme.

A rendere ancora più amara la situazione è la consapevolezza che l’intervento necessario – l’apposizione di passerelle già presenti nei depositi comunali – non richieda né sforzi straordinari né risorse aggiuntive, ma solo la volontà politica e amministrativa di procedere in tempi certi.Nel ribadire la necessità di garantire la piena accessibilità degli spazi pubblici, il Coordinamento richiama il valore educativo dell’inclusione, non come gesto formale ma come espressione concreta di cittadinanza. Non si tratta di “agevolazioni”, ma del riconoscimento pieno dei diritti umani fondamentali.

Ogni giorno senza accessibilità è un giorno in cui viene negata l’eguaglianza sostanziale, che costituisce l’asse portante di una democrazia compiuta.Pertanto, si chiede con urgenza:al Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente, di rimuovere ogni ostacolo autorizzativo che ritardi l’intervento;al Comune di Gela e agli enti operativi competenti, di attivarsi immediatamente per il completamento dei percorsi accessibili;alle istituzioni scolastiche e culturali del territorio, di fare della promozione dei diritti un terreno concreto di educazione civica e sociale.

Il mare, come ogni bene comune, non può e non deve essere privilegio di pochi. L’estate non può iniziare davvero, se parte della cittadinanza è costretta a restarne spettatrice”.

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“Non si importino prodotti provenienti da Israele”

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Dal capogruppo del M5s Francesco Castellana riceviamo e pubblichiamo

Dopo la protesta di piazza occorre mettere in campo azioni concrete.
Dopo le bandiere della protesta necessitano piccole azioni quotidiane, con lo scopo rivoluzionario della concreta dimostranza.
A che serve gridare con un megafono se poi ricadiamo in una normalità stagnante?
A che serve presidiare luoghi sensibili per poi tornare alle quotidiane abitudini egoistiche e distaccate?
Come se l’attuale crisi planetarie non ci riguardasse da vicino.

E invece siamo così tanto prossimi e vicini allo stato di emergenza bellicista – vedi il Muos di Niscemi – da imporci una consapevole presa di posizione contro il delirio nichilista della guerra disumana

E allora cerchiamo di intervenire, nel nostro piccolo quotidiano, contro l’elemento fondamentale che fa ruotare il sistema capitalistico dell’emergenza e cioè i rapporti commerciali.

Chiedo infatti alle grandi realtà locali imprenditoriali di interrompere ogni rapporto commerciale con gli operatori economici Israeliani.

Chiedo a Bioraffineria di Gela e alle ditte dell’indotto di non importare e utilizzare prodotti aziendali provenienti da Israele.
Chiedo alla grande distribuzione alimentare locale di non vendere più prodotti alimentari provenienti da Israele e di distribuire, tra i tanti prodotti, la Gaza Cola i cui proventi ricavati sono destinati al sostegno di progetti umanitari, tra cui la ricostruzione dell’Ospedale Al Karama nel nord di Gaza

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“Stato di incuria, si intervenga a Macchitella”

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Dal nostro lettore, Angelo Infurna, riceviamo e pubblichiamo

Perenne stato di incuria del marciapiede di viale Cortemaggiore a ridosso di viale Indipendenza. Erba e vegetazione alta più di due metri che hanno reso il marciapiede ormai impraticabile per cui il pedone è costretto, purtroppo, a transitare sulla strada mettendo a rischio la sua incolumità a causa dei mezzi di trasporto che, ahimè, spesso sfrecciano ad elevata velocità.

Il quartiere residenziale di Macchitella è colmo di queste situazioni. Invito l’amministrazione comunale,nin primis il sindaco e l’assessore al ramo, ad intervenire.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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