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‘Il dialetto di Niscemi’: presentata l’ ambiziosa opera di Gaetano Vicari

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Oltre mille pagine in un cofanetto di 5 libri; 3500 lemmi sezionati, spiegati e ricostruiti attraverso la fonetica. Il dialetto di Niscemi concepito come lingua, risorsa e cultura di un popolo che rivendica la sua unicità. È l’ assessore alla Cultura di Niscemi David Erba che ha annunciato che dopo tanto impegno, grazie al Presidente della Regione Siciliana, l’on. Nello Musumeci, che ne ha patrocinato la pubblicazione, su richiesta dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Niscemi, presso i locali del Museo Civico di Niscemi, è stata presentata la straordinaria opera del prof. Gaetano V. Vicari, grande studioso ed eccellenza niscemese che per oltre un trentennio ha studiato e lavorato alla stesura di questa grandiosa opera con dedizione e professionalità. Un’ opera che si configura già come ‘ambiziosa’ in quanto spazia fra la linguistica e la storia della lingua siciliana con un passaggio obbligato dalla filologia. Ogni parola viene scandagliare e ricucita per essere collocata nel panorama storico della città non senza dimenticare gli influssi esterni dal latino, lingua madre per eccellenza ai dialetti viciniori a Niscemi. Vicari ha consegnato ai rappresentanti delle istituzioni, simbolicamente il suo libro per ‘regalarlo’ alla città, a futura memoria.

La tetralogia de Il dialetto di Niscemi è il prolungamento ordinario e naturale del testo pubblicato nel 1988. Rieditare il libro precedente è stata una necessità e un perentorio e indispensabile aggiornamento di dati. L’opera, riproposta in una veste editoriale nuova e con i tipi della Lussografica Edizioni di Caltanissetta, rende comoda la consultazione e agevole la comprensione e si muove in quattro direzioni, che dànno al lavoro un orientamento strutturale omogeneo, tarato su parameri prettamente linguistici.


L’autore si è occupato del sistema fonetico e grafico di base del niscemese, cercando, per quanto possibile, di attirare la curiosità del lettore. Sono stati approfonditi numerosi “episodi lessicali” e rese comprensibili e spiegabili molteplici “resistenze grammaticali”, ma soprattutto si è proceduto con l’intenzione di armonizzare le conoscenze smistate nei testi, in modo tale da non cadere nell’incongruenza o nell’incoerenza.
L’edificio lessicale della ricerca, denominato semplicemente Vo.ra.ni. (Vocabolario Ragionato Niscemese), rappresenta un patrimonio di lemmi che, assieme alla loro genesi, racchiudono il sapere dei nostri padri, il fascino della loro saggezza e le meraviglie della nostra tradizione.
L’intento dell’autore, come quello degli studiosi locali, è di evitare, dal punto di vista sociologico e lessicologico, l’estinzione del dire dialettale e, almeno, di compensarla con i diversi studi di recupero socio-linguistico della parlata, assieme alla definizione del suo “stato di salute” glottologico.
Tutta l’analisi sul dialetto niscemese è simmetricamente armonica e quantitativamente bilanciata, con l’oggettività che, con acribia e metodicità, l’autore ha imposto a sé stesso nella descrizione di ogni atto glottologico, lessicologico e grammaticale. Lo studio dei fonemi, la scelta del grafema rappresentativo di suoni peculiari del sistema fonetico dialettale, la cura etimologica dei lemmi, il richiamo del proverbio popolare, l’innesto letterario rievocato da una parola “originale”, i cenni sulla città e sul suo territorio, il tocco statistico dell’uso del dialetto sono gli elementi fondanti della ricerca socio-linguistica che si pongono all’attenzione del lettore come acme argomentativa e come gheriglio filologico.
Il cammino della ricerca dialettologica è sempre stato illuminato dal sorriso del signum e guidato dalla luce della logica, che hanno sciolto pensieri aggrovigliati, riflessioni vorticose, idee intrappolate in strette celle argomentative.
Il desiderio della conoscenza e la passione per la ricerca hanno sciolto i grumi tediosi della bulimia linguistica, seguendo la strada della competenza proiettiva e della pratica glottologica. Conseguentemente la scrittura è diventata una panacea. Non si scrive per arrivare, ma per essere. In via definitiva nulla si conclude, perché tutto è in fieri. “Di noi rimane il silenzio dopo le parole; di un vocabolario e di una ricerca sono le parole che rimangono dopo il silenzio”, recitava un adagio del padre dell’autore.
Se un buon libro è quello che si apre con un’aspettativa e si chiude con profitto saranno i lettori a deciderlo, con la loro insindacabile opinione e inoppugnabile accortezza valutativa.
 
 
 
 
 
 
Nota biografica
 
 
Gaetano Vincenzo Vicari (Caltagirone 1959) vive a Niscemi dove è ordinario di Lingua e Letteratura Francese all’I.I.S.S. “Leonardo da Vinci” di Niscemi. Stagista a Grenoble e Annecy (Haute-Savoie),  nel 1982-1983 è stato lettore di Lingua Italiana presso i licei “H. Poincaré” e “F. Chopin” di Nancy. Ha frequentato l’Università di Nancy II (Cours de Littérature française – Monographie sur André Gide, a.a. 1982-1983). Traduttore in lingua francese, è stato collaboratore del Centre Culturel Français di Palermo e dell’Alliance Française di Caltanissetta. Ha collaborato, per la sezione Letteratura Francese, con la Casa Editrice Petrini di Torino. Redattore della rivista letteraria LUNARIONUOVO (Dir. M. Grasso), fa parte del gruppo CIAI (Convergenze Intellettuali e Artistiche d’Italia). Nel 2000 è stato chiamato a far parte del Comitato scientifico per la redazione delle schede bio-bibliografiche degli scrittori siciliani dell’Ottocento e del Novecento (Cfr. in Volti e pagine di Sicilia, Prova d’Autore, Catania 2001).
Già docente a contratto di Dialettologia Italiana presso l’Università degli Studi di Catania (2004 – 2008), ha scritto saggi di francesistica e di sicilianistica. Continuativi i suoi interventi attraverso conferenze, collaborazioni scientifiche con Scuole, Musei e Istituzioni culturali. Prefatore di numerosi testi, nel 2012 gli è stato conferito il “Marranzano d’argento” per la saggistica

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Il colonnello Gesuelli e il tenente colonnello Cerra soci benemeriti dell’Anfi nissena

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Lo scorso mese di giugno, presso la sala conferenze del Comando Provinciale della
Guardia di Finanza di Caltanissetta, su input della locale Sezione dell’Associazione
Nazionale Finanzieri d’Italia (A.N.F.I.), sono state consegnati gli attestati e le tessere di Socio Benemerito dell’A.N.F.I. al Comandante Provinciale delle Guardia di Finanza di Caltanissetta Col. Stefano Gesuelli e al Capo Ufficio Comando T. Col. Sergio Cerra, per aver dimostrato nei confronti della Sezione una grande disponibilità, ospitalità e partecipando attivamente alle manifestazioni svolte dalla stessa.

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Si presenta la decima edizione di “Teatri Riflessi 2025”

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Martedì 8 luglio alle 10.30 nella Sala Consiliare del Comune di Zafferana Etnea si terrà la conferenza stampa di presentazione del programma di Teatri Riflessi 2025, festival internazionale di danza e teatro contemporanei che si terrà, per la sua decima edizione, dal 12 al 20 luglio trasformando l’Etna in una porta aperta sulla scena performativa mondiale.

Organizzato da IterCulture APS, Teatri Riflessi si è radicato sul territorio etneo dal 2022, trasformando Zafferana Etnea e Viagrande (CT) in punti di riferimento per la sperimentazione artistica, l’incontro fra pubblici e il confronto tra artisti e professionisti da tutto il mondo.

E saranno questi luoghi a ospitare l’edizione 2025 che vanta numeri importanti: 28 compagnie italiane e internazionali con 10 prime nazionali e 1 prima assoluta, 28 opere di videodanza e film di danza, 12 talk e presentazioni di libri, 9 workshop per performer e la comunità e 5 laboratori per giovani lettori e lettrici. 

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Giovani Marescialli in arrivo nel ragusano

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Ragisa – In provincia di Ragusa sono arrivati i giovani Carabinieri che, appena indossato il grado da Maresciallo al termine del secondo anno di corso, effettueranno un periodo di tirocinio pratico-applicativo fino al prossimo 10 agosto presso la Tenenza di Scicli e le Stazioni di Marina di Ragusa, Ispica, Pozzallo e Scoglitti.

Costituiranno un significativo supporto per i reparti con competenza su gran parte del litorale ibleo, andando ad inserirsi in una strategia di controllo del territorio rinforzata, con la finalità di proiettare un maggior numero di servizi esterni di pattuglia per far fronte alle numerose emergenze estive.

Allo stesso tempo i tirocinanti potranno valorizzare e mettere in pratica le nozioni apprese presso la Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, ove il prossimo anno completeranno il corso, cimentandosi, nel frattempo, nello svolgimento di ogni tipologia di servizio operativo.I Marescialli Allievi sono stati ricevuti stamattina dal Comandante Provinciale di Ragusa, Colonnello Carmine Rosciano, che ha rivolto loro un saluto ed un augurio di trarre il maggior giovamento possibile dall’esperienza del tirocinio, in previsione del futuro ed impegnativo ruolo che ricopriranno all’interno di reparti dell’Arma, al termine del triennio formativo.

Nella circostanza è stata ribadita l’importanza della Tenenza e delle Stazioni Carabinieri che costituiscono non solo un importante presidio di sicurezza, ma anche un fondamentale punto di riferimento e di contatto per la cittadinanza soprattutto nei comuni periferici della provincia.Dalla seconda decade di agosto è previsto inoltre l’arrivo di 6 Allievi Marescialli per consentire il prosieguo del potenziamento dei servizi di vigilanza da parte dell’Arma sul territorio della provincia fino al termine della stagione estiva.

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