Il simulacro di San Nicola di Bari e’ tornato a splendere

[media id="1635"]Eccolo il simulacro rinnovato nei colori e nella struttura. E' stato presentato oggi alle 17, il restauro della scultura lignea policroma che raffigura San Nicola di Bari del secolo...

A cura di Redazione Redazione
20 febbraio 2023 22:11
Il simulacro di San Nicola di Bari e’ tornato a splendere -
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Eccolo il simulacro rinnovato nei colori e nella struttura.

E' stato presentato oggi alle 17, il restauro della scultura lignea policroma che raffigura San Nicola di Bari del secolo XVIII custodita nella chiesa dedicata a San Francesco di Paola.  La statua alta 1 metro e 80 cm di autore ignoto è tornata agli antichi splendori.

Nella Chiesa di San Francesco di Paola, detta “dò Santu Patri”, la presentazione del restauro dell’antica statua di San Nicola Vescovo di Mira e venerato a Bari che conserva le sue reliquie. Terminati i mesi dell’accurato restauro, guidato dalla Soprintendenza di Caltanissetta e l’Ufficio dei beni culturali e Arte Sacra di Piazza Armerina, la preziosa statua lignea policroma del XVII sec. verrà presentata alla Città. Il restauro è stato possibile grazie al contributo dell’Associazione Ex-Allievi Liceo Classico Eschilo di Gela, del Lions Club del Golfo di Gela e di vari fedeli. La statua, anticamente, era venerata nella chiesa omonima edificata nel XVI secolo in piazza Sant’Agostino (accanto al teatro Eschilo). La Chiesa di San Nicola, negli anni Venti, è stata demolita, forse perché pericolante, e lo spazio ricavato, per decenni, è stato utilizzato come deposito di automezzi della vicina caserma dei Vigili del fuoco, mentre oggi, tra le mura di una vecchia chiesa e il suo suggestivo arco, ha sede un laboratorio culturale estivo in cui si alternano eventi musicai e culturali: “Eschilo Lab”. La statua di San Nicola, da sempre, è stata venerata dai fedeli gelesi, in particolare dai bambini, che per tradizione, come in tutti i popoli, rivedevano in San Nicola la figura di Santa Claus (Babbo Natale). C’era, inoltre, l’antica usanza, da parte dei bambini, di gettare i denti da latte nella tinozza posta ai piedi del Santo (cosa riscontrata anche nei reperti ritrovati nelle fasi di restauro) e, nel contempo, veniva recitava una preghiera: “San Nicola vola vola vola, io ti do u vecchiu e tu mi duni u novu”. Dopo lo svelamento, la benedizione della statua da parte di Mons. Rosario Gisana, Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina e il canto del Vespro presieduto dall’Archimandrita Mons. Atanasie di Bogdania, Vescovo vicario della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia con la partecipazione dei fratelli ortodossi e ucraini presenti in Città per pregare per la pace.

Poi la presentazione del restauro con la riproduzione fotografica delle varie fasi di lavorazione e di recupero da parte dei Prof.ri Antonio e Rosalia Teri di Partanna, gli interventi di don Giuseppe Paci, direttore dell’Ufficio diocesano dei Beni culturali e arte sacra, della prof.ssa Maria Grazia Falconeri presidente dell’Associazione Ex-Allievi Liceo Classico Eschilo di Gela, dell’Avv. Luigi Costa Presidente del Lions Club del Golfo di Gela e di P. Nicolae Chilcos decano per la Sicilia della Comunità ortodossa romena. “Siamo molto felici di consegnare - afferma don Lino di Dio, rettore della Chiesa di San Francesco di Paola - e concludere le fasi di restauro delle opere d’arti presenti a San Francesco di Paola, chiesa per tanti anni chiusa e ora diventata, grazie all’Adorazione eucaristica perpetua, cuore pulsante di preghiera dove molte persone, durante il giorno e la notte, trovano un posto dove ascoltare nel silenzio Dio e il loro cuore. Ringrazio i club, le associazioni e i fedeli che ci hanno aiutato a restaurare tutte le statue e le tele, patrimonio artistico che noi siamo chiamati a custodire e valorizzare.” I club service hanno consegnato una targa.

San Nicola di Bari è vissuto dal 270 al 343d.C. e riconosciuto dalla Chiesa quale protettore dei bambini in età scolare e delle ‘ragazze da marito’. E’ diventato il Santa Claus dei paesi anglosassoni. Nicola vescovo fu perseguitato perché difese la fede cristiana e trascorse molti anni in prigione finchè nel 313 l’imperatore Costantino non emanò l’Editto di Milano che autorizzava il culto. La figura di San Nicola divenne molto popolare in tutto il mondo cristiano grazie ai tanti miracoli di cui si rese protagonista. Nel nord Europa si diffusero tante storie che riguardavano il Vescovo che regalò tre secchi d’oro a tre giovinette salvandole dalla prostituzione e creando la loro dote matrimoniale.

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