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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Il sindaco di Butera Zuccalà:”sono preoccupato per la memoria del consigliere Balbo”

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Butera. Botta e risposta: è sempre infuocato il clima politico a Butera e si fa più duro anche lo scontro tra l’ex sindaco e oggi consigliere comunale Filippo Balbo e il primo cittadino in carica Giovanni Zuccalà. Quest’ultimo replica alle accuse lanciategli con una lettera aperta da Balbo, sostenendo che Balbo in politica è uno smemorato.Questo il testo della replica del sindaco Zuccalà:

Ancora una volta, nonostante gli atti siano stati depositati il 18 Febbraio u.s., i consiglieri di opposizioni rinviano il consiglio comunale al 22 Aprile. Ancora una volta uno spreco di denaro pubblico per un consiglio che, appena aperta la seduta, nulla discute se non di un ulteriore rinvio. Che vergognoso disinteresse per la città. Evidentemente il consigliere Balbo non conosce la normativa in materia. Il bilancio di previsione è strumento finanziario predisposto dalla Giunta e non dal Consiglio. Quest’ultimo può solo emendarlo. E nonostante abbiano presentato emendamenti, l’opposizione non ha voluto nemmeno discuterli.Leggere che non sono previsti aiuti ai bisognosi, o che non sono previsti fondi per le strade interpoderali, lascia capire che nulla conosce dell’attività dell’amministrazione e brancola nel buio.

E’ in itinere incarico professionale di progettazione per le strade rurali che va ben oltre le migliaia di euro che l’opposizione ha emendato (E 70.000 dell’emendamento opposizione vs E 90.000 finanziati + E 110.000 nel bilancio comunale). Abbassare le tasse IMU e TARi? Parla proprio l’ex sindaco Balbo che le ha vertiginosamente fatte salire , mentre il sindaco Zuccala’ ha ridotto di 250.000 euro il PEF per la TARI.
Posso accettare che l’opposizione sposi in toto il mio programma, ben vengano, ma di certo non posso accettare indirizzi sempre poco utili e poco proficui da uno che ha amministrato contro gli interessi della comunità. Il consigliere Balbo, non ricorda le inutili convenzioni che ha stipulato per i parchi eolici, come quella con la Tozzi Green di monte Greguzzo per la manutenzione della pala eolica comunale che dimenticò doveva essere invece manutenuta dalla società dell’altro parco eolico, Energia Pulita. E con quest’ultima, stipula una convenzione per la costruzione di campetti polivalenti per un totale di 130.000 euro in compensazione per 20 anni, in un terreno nemmeno espropriato (che sbadato). Gli ho sempre chiesto il perchè di queste convenzioni sfavorevoli all’ente, ma non mi ha mai risposto. Eppure ci sarà un motivo. Balbo una rovina per Butera.
Vorrei dare un consiglio al consigliere Balbo, ovvero di esercitare un certo controllo sulle dichiarazioni dei suoi amici . In questi giorni sui social troppi richiami sulla CTA da parte dei suoi, che di certo non hanno fatto cosa gradita allo stesso, visto che hanno riacceso i riflettori sulla vicenda (e mi riferisco, ovviamente, solo agli aspetti politici della vicenda). Che lui abbia dei vuoti di memoria me ne dispiace, ma pensare che li abbiano i cittadini è impresa ardua. Non ricorda che diede lo sfratto alla CTA in barba ai posti di lavoro e all’indotto di questa, avviando un contenzioso con sentenze tutte perse dal comune di Butera, provocando un danno economico non indifferente. Non ne ha più memoria Balbo. Mi preoccupa.Ma c’è dell’altro che non ricorda Balbo.

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La solidarietà dell’on.Scuvera al presidente del Senato

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Dall’onorevole Totò Scuvera riceviamo e pubblichiamo:

Esprimo piena e convinta solidarietà al Presidente del Senato Ignazio La Russa, gravemente insultato durante una manifestazione della CGIL a Roma.
Le parole pronunciate contro di lui sono ignobili, indegne di un confronto civile e democratico, tanto più se pronunciate da un palco sindacale.

Condanno con forza questo attacco vile rivolto alla seconda carica dello Stato.
Chi ha responsabilità pubbliche dovrebbe sempre rifuggire da linguaggi d’odio e da toni che fomentano divisioni.

Mi auguro che la CGIL prenda ufficialmente le distanze e chieda scusa per quanto accaduto. Il rispetto delle istituzioni non è un favore: è un dovere.

Totò Scuvera
Deputato regionale
Fratelli d’Italia

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“Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota  Salvatore Di Salvo Segretario nazionale Ucsi, all’indomani dell’elezione di Papa Leone XIV

“Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra”.  Le parole di Papa Leone XIV hanno centrato il cuore della professione giornalistica richiamando tutti noi al “dovere della verità”. Giornalismo e libertà.

Giornalismo è libertà. Sfumature grammaticali. Ma non solo. Papa Leone XIV, così come i suoi quattro predecessori, ha incontrato i giornalisti di tutto il mondo in udienza a pochi giorni dalla sua elezione.   Come in precedenza Papa Francesco, anche Leone XIV ha fatto da sprone affinchè tutti noi giornalisti si faccia sempre al meglio il nostro lavoro, nell’interesse dei cittadini ad essere informati in libertà, autonomia e nel rispetto delle persone, senza alcuna discriminazione. Citando il “discorso della montagna di Gesù”, Prevost ci ha invitato “all’impegno di portare avanti una comunicazione diversa, che non ricerca il consenso a tutti i costi, non si riveste di parole aggressive, non sposa il modello della competizione, non separa mai la ricerca della verità dall’amore con cui umilmente dobbiamo cercarla.

La pace comincia da ognuno di noi: dal modo in cui guardiamo gli altri, ascoltiamo gli altri, parliamo degli altri; e, in questo senso, il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza”.  Nelle parole del Pontefice la consapevolezza della forza del linguaggio, oggi amplificata dai nuovi strumenti digitali, che deve essere utilizzata con consapevole equilibrio per raccontare i fatti e costruire inclusione, rifuggendo da odio e violenza.  Le elenca tutte il nuovo pontefice le sfide per il mondo della comunicazione: “Viviamo tempi difficili da percorrere e da raccontare – spiega -. Essi chiedono a ciascuno, nei nostri diversi ruoli e servizi, di non cedere mai alla mediocrità.

 La Chiesa deve accettare la sfida del tempo e, allo stesso modo, non possono esistere una comunicazione e un giornalismo fuori dal tempo e dalla storia”. Occorre uscire quindi da quella torre di Babele, che nasce “dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi”. Non è solo questione di trasmissione di informazioni, ma di creare “cultura, ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto”. Dopo aver ricordato i cronisti finiti in carcere e aver sottolineato che “la Chiesa riconosce in questi testimoni – penso a coloro che raccontano la guerra anche a costo della vita – il coraggio di chi difende la dignità, la giustizia e il diritto dei popoli a essere informati, perché solo i popoli informati possono fare scelte libere», il pontefice ha richiamato tutti «a custodire il bene prezioso della libertà di espressione e di stampa”. 

“Disarmiamo la comunicazione”, è l’appello finale, che riprende l’ultimo Messaggio per le Comunicazioni sociali di papa Francesco: “disarmiamo la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio; purifichiamola dall’aggressività. Non serve una comunicazione fragorosa, muscolare, ma piuttosto una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce. Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra. Una comunicazione disarmata e disarmante ci permette di condividere uno sguardo diverso sul mondo e di agire in modo coerente con la nostra dignità umana”. Il Pontefice ci ricorda che la “comunicazione non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto”.

In questo anno giubilare, aperto con il Giubileo per il mondo della comunicazione da papa Francesco che ci invitava ad “essere veri”, papa Leone XIV, nella prima udienza, dopo l’elezione  ci invia a portare avanti una “comunicazione diversa” ed essere “missionari”. La nostra professione è innanzi tutto una vocazione che diventa missione per costruire con parole “vere” ponti di pace e un giornalismo vero con “coraggio” per essere “Pellegrini di speranza”.  

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Il Popolo della Famiglia accoglie con gratitudine e gioia papa Leone XIV

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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del segretario nazionale del Popolo della Famiglia Nicola Di Matteo

Roma – In illo uno unum_ …. questo il motto che ispira il pontificato del Papa di Maria” dichiara Nicola Di Matteo, Segretario Nazionale e Presidente pro tempore del Popolo della Famiglia – Noi, militanti dell’unico partito che si ispira esplicitamente alla Dottrina sociale della Chiesa, non possiamo che essere colmi di gratitudine allo Spirito Santo e alla Chiesa che ci donano un papa che già nel nome sceglie di collocarsi nella scia di Leone I e Leone XIII, i più significativi pontefici che, con questo nome, sono stati baluardi della spiritualità ma anche molto attenti alle esigenze della materialità”.

“La piazza gremita – prosegue Di Matteo- ha recitato con il suo papa la preghiera baluardo della nostra fede. Sottolineare il ruolo di Maria, nella straordinaria coincidenza della celebrazione della Madonna di Pompei che rimanda al 7 ottobre, commemorazione della vittoria di Lepanto, non può che rinfrancarci e commuoverci. Maria è con noi, si prende cura di noi, Lei cui nel maggio del 2016 ci siamo affidati nella Sua cattedrale di Santa Maria Maggiore.

Non poteva esserci inizio migliore per un pontificato che si apre richiamando al nostro inquieto presente la promessa di pace che Gesù Risorto spalanca ai Suoi discepoli, intimoriti e confusi. Promessa che siamo pronti ad onorare proseguendo la Santa Battaglia per la quale invochiamo anche la protezione di San Michele Arcangelo, della cui prima apparizione ieri ricorreva l’anniversario.

Il PdF è pronto a seguire papa Leone XIV che nel suo stemma ha voluto richiamare la devozione a Maria ma anche al Sacro Cuore di Gesù. Questi fortissimi riferimenti devozionali, uniti all’appello ad una unità portatrice di pace, poggiano saldamente sulla difesa della Vita che papa Leone, già da cardinale, ha ripetutamente ribadito.Dal concepimento alla fine naturale, schierato dalla parte dei più debili, anziani, disabili, malati accanto ai migranti, certamente, ma partendo dai più prossimi. Su questi principi poggia il servizio di ciascun militante del PdF. Alla Vergine e al Santo Padre affidiamo nuovamente il nostro operato pronti ad essere missionari in politica e nella vita”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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