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Politica

‘Il sindaco giusto’ si aspetta dai candidati interventi precisi per Gela

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Nel giorno più scanzonato dell’anno il sindaco di Gela che non ha realizzato il suo programma elettorale, in vista delle prossime elezioni nazionali e regionali, da tutti i candidati, in primo luogo da quelli gelesi, si aspetta un programma ben preciso su tutti gli interventi a favore della città. Certo una bella pretesa dopo che aveva promesso di allontanare Tekra e Caltaqua e ancora le due aziende sono lì, aveva promesso di non farsi tirare la giacca da nessuno, aveva giurato di cambiare tutto e invece tutto è rimasto uguale se non peggio

“Il sindaco, infatti, – dice Greco – pur nella sua autonomia, è legato alle decisioni e ai provvedimenti sia del governo regionale che di quello nazionale. Dimenticare che la nostra Gela rappresenta l’emblema di una realtà del mezzogiorno de-industrializzato che, dopo essere stato per decenni sfruttato, continua a pagare gravi conseguenze sul piano economico, sociale e politico, renderebbe insignificante e poco credibile qualsiasi candidatura. Non cerco e non voglio cercare alcun alibi, e sono pronto ad assumermi tutte le responsabilità, ma non posso permettere che qualcuno approfitti delle difficoltà che vive la nostra città solo per soddisfare i propri obiettivi politici. Tutti devono avere il coraggio di mettere le mani su una realtà complessa e difficile come la nostra. Vedersi la partita dagli spalti e non partecipare alle dinamiche difficili e controverse come quelle vissute dalla nostra città, non sarebbe nè leale nè accettabile. Valuterò con estrema attenzione tutte le proposte, e mi riservo di intervenire con decisione e con onestà di giudizio. Piaccia o no, la responsabilità del futuro della mia città cade ancora sulle mie spalle. E qualsiasi decisione, quindi, terrà conto unicamente degli interessi del territorio e dei miei concittadini. Questo è l’impegno che intendo prendermi e che rispetterò, costi quel che costi” .

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Politica

Alessandro Dagnino nuovo assessore regionale

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Palermo – Il presidente della Regione Renato Schifani ha nominato Alessandro Dagnino nuovo assessore all’ Economia,  al posto di Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo.

Dagnino ha prestato giuramento in Assemblea regionale e ricopre già operativamente l’incarico. Avvocato cassazionista e docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore nell’Università degli studi Lumsa, Dagnino è socio fondatore e Managing Partner, coordinatore dell’area tributario e finanza pubblica, dello studio legale Lexia.

Vanta una esperienza pluriennale nella consulenza a enti pubblici e associazioni di categoria in materia fiscale, di finanza pubblica e di contenzioso tributario.

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Dalla scuola Solito alle commissioni consiliari nella seduta del 30 luglio

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La Presidente del consiglio Paola Giudice ha provveduto ad integrare l’ordine del giorno della seduta consiliare del 30 luglio alle 19.30.

Si tratterà la variazione del piano triennale delle opere pubbliche per consentire al progetto di rifacimento della scuola Solito di andare avanti.

Si voterà la composizione delle commissioni consiliari permanenti in modo che il consiglio possa entrare nella piena operatività e si tratterà il punto relativo all’Unione dei Comuni dove vanno nominati tre consiglieri gelesi. L’ultimo argomento riguarda la composizione dell’ufficio di presidenza.

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Flash news

Il sen.Lorefice:”il governo ha dichiarato guerra alla stampa”

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“Siamo di fronte a un’impressionante serie di atteggiamenti ostili del Centrodestra alla libera informazione. Ed è sinceramente frustrante assistere a un Governo e ad alcuni alti esponenti istituzionali di Destra che ritengono il giornalista un mero strumento, nonché capro espiatorio dei fallimenti di Meloni e sodali”.

Lo dichiara a La Notizia Pietro Lorefice, senatore M5S e segretario della Presidenza del Senato. Nel mirino dell’esponente pentastellato finisce, tra gli altri, anche il presidente del Senato.

“Prima l’assurda reazione della Meloni all’inchiesta di Fanpage sulla federazione giovanile di Fratelli d’Italia, con scomposti attacchi al giornalismo sotto copertura”, incalza Lorefice, che subito dopo aggiunge: “poi l’incredibile pestaggio di Joly da parte di esponenti di Casa Pound, episodio derubricato dal presidente del Senato La Russa sulla base del fatto che il giornalista non si sarebbe presentato; poi gli insopportabili atteggiamenti dello stesso La Russa, che durante la cerimonia del Ventaglio ha assunto posture a dir poco irridenti nei confronti di una giornalista che gli chiedeva conto della sua conoscenza delle leggi del ventennio fascista; infine la ministra Santanché, che lancia un attacco al New York Times, ‘reo’ di aver giustamente messo sotto i riflettori internazionali la tragica situazione di siccità in cui versa la Sicilia, con roboanti promesse di fondi da parte dello Stato centrale e penoso scaricabarile tra Governo di Centrodestra e Presidente della Regione sempre di Centrodestra”.

Secondo Lorefice “Meloni, La Russa, Santanché e tutti i loro corifei dovrebbero provare, se ne sono capaci, a rileggere la frase del giornalista Horacio Verbitsky: giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda”.

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