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Cronaca

Indagati Conte, Speranza ed altri 17 per epidemia colposa

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BERGAMO – A tre anni dall’inizio della pandemia la Procura di Bergamo ha chiuso l’indagine sulla gestione della prima ondata. La Guardia di Finanza ha avviato le notifiche degli avvisi conclusivi per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio per venti indagati. Per l’ex premier Conte – a cui i pm contestano epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo – e l’ex ministro Speranza – a cui i pm contestano epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti di ufficio – si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri.

L’inchiesta, condotta da un pool di magistrati guidati dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e dagli investigatori della Guardia di finanza, riguarda tra l’altro il mancato aggiornamento e la mancata attuazione dei piani pandemici a livello nazionale e regionale, ma anche la rinuncia a istituire alla fine di febbraio 2020 la zona rossa nei Comuni di Alzano lombardo e Nembro. La Val Seriana, nella Bergamasca, per numero di morti e contagi passerà alla storia per la Wuhan d’Europa, e le immagini di tre anni fa dei camion dell’esercito piene di bare faranno il giro del mondo. Le accuse formulate dai pm in merito alla mancata zona rossa hanno potuto contare sulla famosa consulenza del microbiologo Andrea Crisanti, oggi senatore Pd, assieme all medico legale Ernesto D’Aloja e all’ex direttore della Asl di Pavia Daniele Donati

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Cronaca

Scontro auto-moto, grave centauro in ospedale

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Un giovane extracomunitario, è ricoverato in codice rosso all’ospedale Guzzardi, dopo essere rimasto coinvolto in un incidente stradale che si è verificato al km 3.500 sulla statale 115 Vittoria-Gela.

Il ragazzo era in sella ad una moto che si è scontrata con una macchina. I rilievi sul sinistro sono affidati alla Polizia.

foto Franco Assenza

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Cronaca

Calcinacci da un palazzo in centro storico: vigili al lavoro

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Vigili del fuoco al lavoro in corso Vittorio Emanuele, dove è stato transennato un tratto a causa della caduta di calcinacci da un palazzo, ad angolo con vico Bosco. I vigili stanno provvedendo in questo momento a mettere in sicurezza l’area. Non si registrano feriti.

Presenti anche agenti della Polizia municipale e operatori della Ghelas. Nel bel mezzo dell’iniziativa “Gela in centro”, il passaggio pedonale prosegue sulla scalinata della Chiesa del Rosario.

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Cronaca

Dimentica le chiavi di casa, prova ad arrampicarsi ma rimane appeso alla ringhiera: ottantenne salvato dai poliziotti

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Tempestivo intervento della Polizia a Gela. Un anziano appeso alla ringhiera esterna di un balcone che urla chiedendo aiuto, esausto e non più in grado di tenersi aggrappato. E’ accaduto in viale Mediterraneo. La richiesta di aiuto è pervenuta al numero di emergenza del Commissariato da parte di alcuni passanti che stavano assistendo all’episodio. In attesa dell’intervento dei Vigili del Fuoco, e in considerazione del fatto che l’uomo stava mollando la presa della ringhiera rischiando di cadere nel vuoto, due poliziotti si sono arrampicati su un ponteggio allestito nello stabile adiacente e, con non poche difficoltà, hanno raggiunto l’anziano uomo sollevandolo di peso, ponendolo in salvo e consegnandolo ai sanitari del 118, nel frattempo giunti sul posto.

I poliziotti successivamente hanno ricostruito che l’ottantenne, che vive da solo, privo di un arto inferiore, era uscito di casa dimenticando le chiavi. Nel rientrare, invece di chiedere aiuto, si era avventurato tentando di accedere in casa arrampicandosi per raggiungere il balcone del primo piano, non riuscendo nell’intento e rimanendo appeso. Fortunatamente gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti in tempo riuscendo a porlo in salvo. Ora l’anziano sta bene.

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