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Politica

Licata come centro di studi sullo Sbarco Anglo-americano. E Gela sta a guardare….

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Gela, il centro del Mediterraneo non eccelle in niente. Fulcro della storia greca, centro privilegiato per la fine della seconda guerra mondiale e l’ inizio della pace di 77 anni fa e oggi centro di attenzione solo in d’atto di rifiuti.

 A Licata nascerà un Centro Studi sullo Sbarco Alleato che diventerà punto di riferimento per gli studiosi dello sbarco in Sicilia. E a Gela? Nessuno ci ha mai pensato. La politica dalla morte di Aldisio, in tutto’ altre faccende affascinata, non ha mai partorito una tale idea. Ci ha pensato il Comune di Licata invece, già sede di porto e sviluppo. Firmato il protocollo d’intesa alla presenza del Presidente del Parco Archeologico Valle dei Templi Roberto Sciarratta, del Presidente dell’Associazione Culturale “Memento” di Licata Carmela Zangara, del Sindaco Giuseppe Galanti e dell’Assessore alla Cultura Violetta Callea per il Comune di Licata.
L’iniziativa, voluta dall’Associazione Memento e promossa dall’Europarlamentare della Lega Annalisa Tardino e dall’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà, avrà anche l’obiettivo di rivalutare il ruolo fondante dell’isola nella dinamica della liberazione.
 
La soddisfazione della prof.ssa Zangara: << Un progetto che partendo da Licata, prima città toccata dagli Alleati, del cui sito si vogliono evidenziare, preservare e valorizzare i reperti storici privati e pubblici oltre a quelli dell’archeologia bellica, avrebbe come obiettivo a lungo termine quello di diventare punto di riferimento di studiosi dello sbarco in Sicilia al fine di rivalutare il ruolo fondante dell’isola nella dinamica della liberazione. L’Associazione, aperta a formare rete con altre realtà associative, ringrazia il direttore dell’Ente Parco, dott. Roberto Sciarratta, insieme al Sindaco di Licata dott. Giuseppe Galanti, dando atto, nel contempo, e ringraziando l’Assessore ai Beni Culturali dott. Alberto Samona’ e l’Onorevole Annalisa Tardino per avere creduto nel Progetto della Memento – conclude Zangara – e per aver voluto qui a Licata la nascita del Centro Studi>>.
 
Il plauso del Sindaco Galanti e dell’Assessore Callea: << Siamo molto soddisfatti della nascita a Licata di un Centro Studi sullo Sbarco Alleato. Un progetto voluto fortemente dall’Associazione Memento che grazie all’instancabile impegno profuso dalla sua presidente, la prof.ssa Carmela Zangara, a cui va il nostro plauso, diventerà un punto di riferimento per gli studiosi dello sbarco in Sicilia. Il centro studi sorgerà all’interno del complesso monastico della Badia, di proprietà del Comune e già in uso all’Ente Parco e sarà reso fruibile nei giorni feriali, mattina e pomeriggio, dal personale comunale. Il protocollo d’intesa durerà cinque anni e potrà essere modificato previo accordo tra le parti. L’obiettivo è quello di rendere in futuro il Centro Studi, un Ente con propria personalità giuridica, per realizzare finalmente a Licata – concludono Galanti e Callea – un Museo Civico sullo sbarco Alleato>>.
 

Lo sbarco alleato in Sicilia fu l’azione militare che durante la Seconda guerra mondiale diede avvio alla Campagna d’ Italia condotta dagli eserciti anglo-americani. Avvenne nelle zone di Gela, Siracusa, Licata e Scoglitti tra il 9 e il 10 luglio 1943 e fu secondo solo allo sbarco in Normandia per dispiegamento di forze e organizzazione strategica.

Sbarcarono in totale 480.000 uomini: si trattava della 7^ Armata statunitense (generale George S. Patton) e dell’8^ Armata britannica (generale Bernard Law Montgomery) per un totale di otto divisioni

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Il sindaco incartato,il salvagente dell’Ars e la formula magica:storia di troppi impegni presi

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Il sindaco Terenziano Di Stefano è incartato: le promesse elettorali fatte sono tante e la quadratura del cerchio non è facile. Solo l’Ars potrebbe dare al primo cittadino il salvagente dei due assessorati in più che gli consentirebbe di rispettare alcuni impegni elettorali. Oggi Di Stefano è incartato.

In vista dell’incontro di maggioranza di domani sera, Tereziano Di Stefano ha avuto colloqui bilaterali con gli alleati. E li ha tranquillizzati tutti. Ognuno avrà ciò che si aspetta. Ma  così non va, i conti non tornano: i Dem vogliono subito il secondo assessorato e aspettano che Di Stefano liberi il posto. L’assessore Arancio  non è così ingenuo da dimettersi prima. Significherebbe fare scoppiare la pentola a pressione che oggi è il Pd  gelese dove la corsa all’assessorato ha più pretendenti dei posti liberi. Ha quelli che si sono candidati e ci hanno messo la faccia e portato i voti come Gaetano Orlando e Giuseppe Fava e quelli che non si sono candidati ma hanno…”il sangue politico blu” come Peppe Di Cristina. I Comunisti vogliono la staffetta tra l’uscente Favitta e il loro segretario Nuccio Vacca ma altri alleati fanno presente che l’accordo in campagna elettorale era che la lista che non avrebbe  fatto eleggere un consigliere avrebbe avuto un assessore per pochi mesi. Se vale per i Comunisti perché non deve valere per gli altri a cominciare da Mpa e Azione? 

I Cinquestelle aspettano il loro secondo assessorato e pretendono che prima si rispettino i patti con gli alleati della prima ora e poi con chi ha dato l’appoggio al ballottaggio. Chiaro il riferimento a Totò  Scerra. Anche con lui, che fa parte del progetto, il sindaco ieri ha avuto un incontro politico. L’assessorato per Scerra? Subito, o forse no, tra qualche settimana, aspettiamo l’Ars …o forse no. Vacci a capire qualcosa. Per farla breve: mettendo insieme  le versioni di ciascun gruppo dell’alleanza di Di Stefano, tutti sono stati rassicurati dal sindaco in questi giorni. Che in politica significa l’esatto contrario: non c’è certezza per nessuno. Oggi, checchè se ne dica, il sindaco è incartato. Dall’Ars potrebbe arrivare un aiuto importante. Ma se non arriva Di Stefano dovrà fare scelte che hanno un prezzo per il suo governo e la sua sindacatura. Cosa si inventerà Di Stefano per fare quadrare il cerchio delle promesse che ha fatto in campagna elettorale? Quale formula magica tirerà fuori? Di certo non quella di tranquillizzare tutti. L’ha già usata ed è stato sgamato.

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Undici mln per aiutare le famiglie che lottano contro il crack

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Palermo – Undici milioni di euro destinati alla legge sul crack sono stati stanziati dal Governo regionale, saranno fondamentali per aiutare le famiglie a lottare contro questa terribile piaga dilagante in Sicilia.

“Ringraziamo il Presidente della Regione che ha accolto le istanze dei deputati e gli uffici che hanno compilato le relazioni tecniche di accompagno, ma soprattutto le associazioni che hanno contribuito alla stesura del ddl sulle dipendenze”.

Lo afferma la deputata del M5S all’Ars Roberta Schillaci, a conclusione, a Palazzo dei Normanni, della commissione Bilancio, che ha licenziato il ddl che ora passa in commissione Salute, prima di approdare in aula.

“Quella del crack – dice la deputata – è un’ emergenza sociale incredibile, che vede le famiglie totalmente abbandonate al proprio destino, con i ragazzi che rischiano di trasformarsi in in una sorta di zombie, mettendo a rischio la propria salute e la sicurezza dei cittadini siciliani. Fondamentale in questa lotta sono la prevenzione e una capillare sanità territoriale che sono gli obiettivi principali da perseguire. Spero che l”approvazione avvenga prestissimo”.

“Siamo lieti che il governo abbia deciso di accogliere le nostre istanze di aumentare decisamente i fondi per dare attuazione al disegno di legge contro le dipendenze”. Lo dice Valentina Chinnicidel PD.

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Scuvera incontra il partito gelese sui temi interni e del governo locale

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 In casa di Fratelli d’Italia di Gela si è tenuta una riunione di partito lunedì sera nel corso della quale si è discusso della situazione interna e del governo della città. 

“Saranno rilanciati i gruppi di lavoro già creati tempo fa,con l’aggiunta di nuovi legati alle problematiche nuove sorte dopo le elezioni – dice Scuvera- e ci saranno riunioni bisettimanali. Al governo locale si avanzeranno proposte su Macchitella lab e l’incubatore di imprese”.

“Un tema che solleveremo- continua l’on.Scuvera- riguarda i fondi delle compensazioni di Eni che non possono essere spesi tra mille rivoli.Noi riteniamo che vadano incanalare su un’opera che lasci un segno tangibile nel.territorio.Potrebbe essere un museo , quello dello Sbarco ad esempio, o qualche altra cosa.Una scelta seria va fatta”

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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