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L’opposizione si ribella alla lettera del sindaco “fascista”

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L’opposizione rinvia al mittente cioè al sindaco la lettera inviata al presidente del consiglio per contestare che certe commissioni fanno blitz e sopralluoghi continui anche in locali che il Comune ha dato in uso a terzi.Secondo Greco non è questo il ruolo che la legge attribuisce al consigliere. Ma non la pensano così i consiglieri d’opposizione che hanno definito irricevibile la lettera di Greco, un attacco alla democrazia ed alla libertà del consiglio, un mancanza di rispetto istituzionale. Greco è stato definito “fascista” e la sua lettera sarà inviata agli Enti locali e al Prefetto. Inoltre l’opposizione vuole che il presidente Sammito difenda la libertà e la dignità del consiglio censurando la condotta del primo cittadino 

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Amoroso è il neo Lambasciatore del Sovrano Ordine di Malta in Serbia:esultano gli amici gelesi

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Il Presidente della Repubblica di Serbia Aleksandar Vučić ha ricevuto il 18 aprile scorso le credenziali del nuovo Ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la Serbia Francesco Maria Amoruso. Quest’ultimo ha amici gelesi che hanno esultato al suo incarico.


“E’ un incarico importante che mi onora” ha commentato Amoruso. “La Serbia è un grande Paese che già da tempo intrattiene ottimi rapporti diplomatici con l’Ordine. Il presidente Aleksandar Vučić ci ha dimostrato, nel corso dell’incontro per la consegna delle credenziali, tutto il suo interesse ed alto riconoscimento per quanto il nostro secolare Ordine svolge nel mondo ed in Serbia, attraverso la sua azione di “diplomazia umanitaria”.

Nato nel 1956 a Bisceglie, Francesco Maria Amoruso, è laureato in Scienze Politiche all’Università di Bari. È Amministratore di una Società di Servizi all’Impresa. Formatosi nell’associazionismo cattolico e scoutistico, è tuttora attivamente impegnato nel volontariato sociale. È Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Ordine di Malta, Gran’Uff. dell’Ordine Pro Merito Melitensi, Gran’Uff. dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e Cavaliere di Merito dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Il 12 ottobre 2023, su proposta del Gran Cancelliere e sentito il Sovrano Consiglio, il Principe e Gran Maestro Fra’ John Dunlap ha deliberato la sua nomina come Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario presso la Repubblica di Serbia.
Nel 1994 è stato eletto Deputato e da allora, nelle elezioni del 1996, 2001 e 2006, è sempre stato rieletto. Nel 2008 e nel 2013 è stato eletto nel Senato della Repubblica, carica che ha ricoperto fino al 2018.
Durante i suoi mandati parlamentari ha ricoperto importanti incarichi tra i quali: Presidente del Comitato degli Italiani all’estero; Segretario della Commissione Esteri del Senato; Vicepresidente della Delegazione UIP; Presidente della Commissione parlamentare bicamerale di controllo sugli Enti di Previdenza; Vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera; Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo,organismo nel quale ricopre tuttora la carica di Presidente Emerito; Presidente dei Gruppi di Amicizia con i Paesi Scandinavi, Tunisia e Principato di Monaco. È stato inoltre componente di numerosi organismi parlamentari internazionali quali il Consiglio d’Europa, l’Assemblea UEO; il Comitato Parlamentare di controllo sugli Accordi di Schengen e l’Assemblea Parlamentare NATO. Nella sua intensa attività parlamentare e professionale ha maturato una comprovata esperienza politico-diplomatica nello sviluppo di politiche economiche, affari politici e nelle relazioni internazionali, in particolare per quel che concerne la “diplomazia parlamentare”, riuscendo a promuovere relazioni durature con attori governativi e non a livello nazionale ed internazionale. Ha ricoperto l’incarico di Presidente Onorario della Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Polacca.
Di carattere affabile, disponibile e comunicativo, intrattiene con la gente un rapporto solido ed operoso, fondato su antiche radici e sentimenti autentici.

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Cronaca

La promozione dei valori della democrazia

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Dal prof.Nuccio Mulè riceviamo e pubblichiamo:

La constatazione negli ultimi decenni di vedere manifestazioni pubbliche commemorative non sentite e sempre più disertate, appannaggio solo delle Forze dell’Ordine e delle Associazioni d’Arma, sembra dimostrare che la nostra città è di fronte ad un’arretratezza culturale in cui la storia nazionale e, peggio ancora, quella locale pagano lo scotto di un disinteresse atavico delle istituzioni con la Scuola in primo piano che, soprattutto come sistema formativo, ha fatto e fa poco e niente per divulgare e far conoscere ai giovani la storia locale ma anche quella nazionale riferita in particolare alla Seconda Guerra Mondiale. 

Scuola che, al di là di rari casi nell’ambito delle direttive ministeriali, secondo il parere dello scrivente, ha fatto poco per promuovere i valori della democrazia, della giustizia, dell’uguaglianza e dell’educazione ambientale. E la recente reintroduzione dell’Educazione Civica nelle scuole ne è una dimostrazione, si spera solo che non faccia la stessa fine di quella che c’era prima, considerata spesso opzionale.


La scuola, oltre alla famiglia, nella sua azione formativa dovrebbe considerare primario il compito di formare il cittadino secondo i fondamenti di una civile convivenza e secondo i dettami della Costituzione i cui valori purtroppo oggi risultano sconosciuti e dimenticati dai più, docenti compresi.



La Costituzione, nata dalla Resistenza, al di là della contiguità temporale, ha avuto un sedimento culturale che è maturato grazie alle diverse esperienze di tre generazioni, oltre al fatto che essa deve la sua struttura e il suo spirito alle diverse matrici ideologiche dell’antifascismo. Antifascismo che, visti i rigurgiti fascisti di oggi, sarebbe opportuno rafforzare e rivivificare in tutte le sue componenti.


Una situazione poco studiata se non trascurata dalla storiografia ufficiale, è quella relativa all’attività dei Comitati di Liberazione Nazionale nel territorio siciliano, alla pari degli altri operanti nella Penisola, che ebbero una proficua operosità sia a Palermo che in tutti i centri dell’Isola, Gela compresa, con un notevole contributo alla rinascita della democrazia. 
Quindi, sarebbe opportuno ed efficace che quanto accaduto a Gela in quel periodo diventasse oggetto di studio e di ricerca, non fosse altro per avere un quadro storico più ampio sul contributo della città alla causa nazionale della Liberazione.
Negli archivi degli istituti storici presenti in molte regioni d’Italia si riscontrano centinaia di migliaia di nominativi che parteciparono alla Resistenza a partire dagli anni Quaranta, in particolare in quello dell’Istituto Storico della Resistenza di Torino si trovano gli elenchi dei partigiani che operarono in Piemonte con una lista di quasi centomila nominativi.  

Nell’archivio del DGA (Direzione Generale Archivi) del Ministero della Cultura, alla voce “I Partigiani d’Italia - Lo schedario delle commissioni per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza”, si trovano gli elenchi dei partigiani che operarono in tutte le regioni italiane a partire dagli anni Quaranta. Per quanto riguarda la Sicilia tali elenchi contengono 6.554 nominativi di partigiani ripartiti nelle nove province: Palermo con 1.619, Catania con 1.101, Messina con 1.082, Agrigento con 613, Caltanissetta con 419, Trapani con 542, Enna con 364, Siracusa con 466 e Ragusa con 348. Per il Comune di Gela compaiono 60 nominativi a cui se ne aggiungono altri 20 della ricerca dello scrivente, portando il numero totale, certamente non definitivo, a 80 partigiani gelesi di cui tre donne: Angela Crapanzano, Rosaria Felici e Angela Puzzo.

Infine, un capitolo a parte è rappresentato dai gelesi antifascisti che in diverso modo durante il regime operarono a Gela e in collegamento con diversi esponenti in altre città; il loro numero fino ad oggi arriva a 57, tra essi si citano oltre all’On. Salvatore Aldisio, il Prof. Vincenzo Giunta, l’anarchico Gaetano Di Bartolo Milana e gli insegnanti Giovanni Mangione, Rocco Tignino e Gina Pane.

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Attualità

In memoria dei caduti per la Liberazione d’Italia

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Stamattina, in occasione del 79° anniversario della Liberazione d’Italia, il prefetto di Caltanissetta, Chiara Armenia, alla presenza di Autorità civili e dei vertici militari della Provincia, ha deposto una corona d’alloro al Monumento ai Caduti di viale Regina Margherita. La deposizione è stata preceduta dall’alzabandiera e dall’onore ai caduti tributato dallo schieramento del picchetto d’onore Interforze.

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