L’assessore ai servizi sociali e all’istruzione, Nadia Gnoffo, annuncia l’avvio, a partire da oggi, del servizio Asacom destinato alle esigenze degli studenti, al fianco dei quali il Comune assicurerà questa figura professionale fondamentale. Il servizio Asacom, infatti, è finalizzato all’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni dai 3 ai 14 anni segnalati ai comuni del distretto socio-sanitario, dai dirigenti scolastici e riconosciuti dall’Asp. L’Asacom è un operatore che guida e supporta lo studente con disabilità sensoriali, psico-fisiche o con disturbo dello spettro autistico nelle fasi apprendimento e di interazione con l’ambiente che lo circonda, aiutandolo a compensare le difficoltà comunicative e relazionali. Per l’anno scolastico in corso, l’assessore Gnoffo è riuscita a garantire il monte ore grazie a delle somme residue del Piano di Zona già precettate, ma l’assessore annuncia di essersi già attivata con la Regione per chiedere che il capitolo venga rimpinguato con le somme inizialmente destinate all’Asacom domiciliare. “Ho chiesto che vengano convertite e utilizzate per l’Asacom scolastico, essendo finalmente la scuola tornata in presenza. In questo modo, – afferma Gnoffo – sarà possibile garantire più ore di assistenza agli studenti e coprire in toto il fabbisogno fatto presente dalle scuole, che hanno segnalato ragazzi in più rispetto allo scorso anno. Quello che vorrei sottolineare – continua l’assessore – è che ho ricevuto da pochi giorni la delega all’istruzione, pertanto sono ancora in una fase di verifica e di studio. Di certo, una delle prime cose che intendo fare è interfacciarmi con il dirigente del settore Bilancio per capire se sia possibile una variazione di bilancio, al fine di creare un capitolo specifico per l’assistenza degli alunni. Fino ad oggi, ho garantito il servizio grazie al settore Servizi Sociali, ma ora bisogna recuperare somme anche dal capitolo dell’Istruzione”.
La Cassazione con un’ordinanza depositata oggi ha respinto il ricorso presentato da un uomo ( e dai suoi familiari) che chiedeva alle società di Eni un risarcimento del danni patito per una malformazione congenita. I ricorrenti legavano la malformazione evidenziata alla nascita, nel 1992, all’inquinamento prodotto dalle attività industriali dell’allora petrolchimico nel sito di Gela.
Ma per la Cassazione manca la prova scientifica, ma anche solo statistica, di una correlazione tra l’inquinamento del petrolchimico di Gela la malformazione del ricorrente. Prima il tribunale di Gela (“mancato raggiungimento della prova”) e poi la Corte di appello di Caltanissetta avevano respinto le richieste di risarcimento. In particolare, il giudice di secondo grado, la cui motivazione oggi è stata oggi confermata dalla Suprema Corte, ha affermato che non vi è alcuna “certezza scientifica” che consente di correlare “la patologia sofferta dall’appellante alle sostanze nocive emesse dagli stabilimenti gelesi”, ma che è soltanto “possibile” collegare i due eventi.
Il gress porcellanato moderno per ricoprire le basi consumate degli antichi altari marmorei corredati di legni ottocenteschi nella chiesa del Rosario. La chiesa del centro storico è poco frequentata in quanto chiusa per 6 giorni alla settimana, ricordiamo bene le foto dei matrimoni quando veniva utilizzata dalla parrocchia del Carmine nella cui chiesa venivano realizzati labori di restauro.
Eppure è così bella, antica, con una rasserenante cupola bianca e bluette. Non è facile vedere quella copertura discutibile, perché durante i riti pasquali le basi ricoperte di mattonelle per pavimento moderno, sono state ricoperte da eleganti tovagliette ricamante, ma qualche fede attento le ha viste ed ha gridato allo scandalo.
I prelati assicurano che si tratta di un momento transitorio in quanto la chiesa deve essere sottoposta a lavori di ristrutturazione. Di nuovo dopo quelli di 30 anni fa.
La chiesa del SS. Salvatore e Rosario è stata edificata ad unica navata con torre campanaria (del 1810) tra il 1796 e il 1838 sui ruderi di un’altra del XVI secolo; nella cella campanaria, il cui tetto è ricoperto da piastrelle di maiolica colorate, esiste un’antica campana del 1606.
La facciata principale, tutta a pietra viva senza intonaco, non presenta nessuna linea architettonica di rilievo, tant’è che si è convinti che essa non fu mai completata; stessa cosa non si può dire per l’interno dove esistono stile e forma architettonica dei primi dell’Ottocento.
Nella chiesa sono conservate diverse pale dipinte, una via Crucis del 1971 del pittore gelese Salvatore Solito, alcuni affreschi, una pregiata acquasantiera e un piccolo organo della seconda metà del XVIII secolo, incluso in un elegante complesso decorativo, con 29 canne di facciata, disposte in tre campate a forma di cuspide, e 10 registri. Nel giugno del 1989, durante i lavori di ripavimentazione della chiesa, sono venute alla luce diverse sepolture gentilizie.
Attività straordinaria di controllo del territorio da parte della Polizia di Gela, predisposta dal Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello. I controlli hanno interessato i luoghi di aggregazione di soggetti, anche minori di età, dediti alla commissione di reati, quali Macchitella, Caposoprano, Setteferine, lungomare e zone limitrofe.
Oltre ai poliziotti del Commissariato sono stati impiegati equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo. Nel corso dell’attività gli agenti hanno identificato 811 persone e controllato 245 veicoli. Sono state elevate 42 sanzioni al codice della strada, tra le contravvenzioni più ricorrenti: mancanza di copertura assicurativa dei mezzi, sosta selvaggia, cinture di sicurezza e uso del cellulare alla guida. Sono state eseguite 10 perquisizioni e segnalate 3 persone per uso personale di sostanze stupefacenti alla Prefettura. Sono state, inoltre, tratte in arresto 8 persone, in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, che a vario titolo, devono scontare pene detentive e denunciate 10 persone per furto, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e guida senza patente reiterata nel biennio.