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Cronaca

Per il Sindaco si può ancora discutere sull’ampliamento della discarica

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Per il Sindaco Lucio Greco la stagione della discussione non è finita e ci sarebbero ancora i margini per portare la Regione al ripensamento sull’ampliamento della discarica, nonostante il no del Presidente della Srr,

ha scritto ai colleghi della SSR Ato 4 di Caltanissetta – Provincia Sud, dopo il no del Presidente Filippo Balbo ad indire una nuova assemblea straordinaria sui conferimenti nella discarica Timpazzo. Secondo Greco, è necessario un ulteriore confronto volto a ristabilire la verità dei fatti, poiché ci sono buone ragioni per ritenere che né l’Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 1/rif del 25.03.2021, né l’altra ad essa successiva n. 2/rif del 24.09.2021 possano rappresentare un obbligo di apertura della discarica ai comuni estranei all’Ambito.
Nella missiva, di contro, si legge testualmente che appare più che fondato il convincimento che “tali conferimenti abbiano invece avuto origine da precisi atti di volontà negoziale manifestati dall’organo di gestione della discarica, di cui dubito Ella stessa (ndr: Balbo) abbia mai avuto reale contezza, avendo Lei stesso sinora giustificato (crediamo in perfetta buona fede) la necessità di dover garantire l’apertura dei cancelli della discarica a tutti i comuni siciliani privi di impianti, solo in ragione di un preciso e tassativo ordine superiore, contingibile e urgente, in quanto tale di necessaria esecuzione per la stessa società d’ambito cui sarebbe stato diretto e nei fatti non riscontrabile alla lettura dei suddetti provvedimenti presidenziali”.
Greco aggiunge che la propria richiesta di vedere chiarite, carte alla mano, tali vicende appare lineare e doverosa, non fosse altro che per esigenze di garanzia del buon andamento della gestione societaria, ed essendo chiare le drammatiche conseguenze per l’intero Ambito legate al pericolo di una inevitabile saturazione delle vasche, visto l’eccessivo carico di rifiuti provenienti da altri siti. “Converrà, comunque, che, ancor prima della convocazione al tavolo di confronto con la stessa Regione Siciliana, – si legge ancora nella lettera, e il riferimento è sempre al Presidente Balbo – sia quantomeno opportuno pervenire ad una più completa (ri)valutazione della vicenda, alla luce dei reali contenuti delle due ordinanze presidenziali sopra dette e dei provvedimenti autorizzativi (e non dispositivi) al conferimento dei rifiuti emessi dalla direzione generale dell’Assessorato all’energia. La invito, perciò, senza volontà di polemica, a volersi sincerare della fondatezza di quanto prospettatoLe”.
Greco lascia intendere poi chiaramente che la nuova assemblea, alla luce degli ultimi elementi emersi, non sarebbe affatto “superflua e ridondante”, per usare le parole di Balbo, e auspica che ci sia ancora la possibilità di porre rimedio alla situazione gravissima che si è venuta a creare dopo averne discusso nella naturale sede del confronto, ossia all’interno degli stessi organi societari. Per questo, si torna a chiedere con forza una nuova assemblea straordinaria.

Cronaca

Controlli della Capitaneria di porto, autolavaggi ai raggi x

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Operazione della Capitaneria di Porto di Gela, sotto il coordinamento della Procura, che ha assunto un carattere di grande incisività, sia per estensione che per il numero dei controlli effettuati. In campo il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria, composto da personale altamente specializzato in tecniche di campionamento ambientale e da ispettori con qualifica specifica in materia.

L’attività ispettiva si è concentrata in particolare sugli impianti di autolavaggio, soggetti a precise disposizioni normative e autorizzative in campo ambientale, con l’obiettivo di verificare il possesso dei titoli abilitativi necessari e il rispetto delle norme di settore.I risultati dell’operazione sono significativi: 8 informative di reato trasmesse all’Autorità Giudiziaria; 4 prescrizioni ambientali impartite ai sensi della normativa vigente; 8 sanzioni amministrative elevate per violazioni accertate. L’intervento, pur assumendo una valenza ispettiva e di controllo in tema di eventuali condotte illecite perpetrate, ha prodotto anche un effetto preventivo e di sensibilizzazione, tenuto conto che, successivamente ai controlli, si è riscontrata la regolarizzazione delle anomalie accertate ed il conseguente adeguamento alle prescrizioni ambientali previste dalla legge.L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di controllo e tutela ambientale demandate alla Guardia Costiera, a testimonianza dell’impegno costante della Capitaneria di Porto di Gela nel garantire la legalità e la salvaguardia dell’ambiente a beneficio della collettività.

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Cronaca

Troppe feste sulle barche con musica:interviene la Capitaneria di porto

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C’è stato un aumento esponenziale delle feste a bordo di navi da diporto nel tratti di mare adiacente alla costa con uso improprio di impianti di diffusione sonora esterna. Ma questo crea pregiudizio alla sicurezza nella navigazione, crea disturbo all’ascolto del canale 16 dove arrivano le chiamate di emergenza, le richieste di soccorso durante la navigazione.

Per salvaguardare la sicurezza a mare la Capitaneria di porto ha emesso un’ordinanza con cui vieta l’uso di strumenti sonori a 500 metri dalla costa

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Cronaca

Controlli dell’Ispettorato del lavoro, riscontrate diverse irregolarità

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Controlli sono stati avviati nel Nisseno, dal personale del Contingente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro Sicilia: fari puntati ai settori dell’edilizia e del commercio.

Due i cantieri edili ispezionati, nei quali operavano 4 imprese. L’attività ispettiva, mirata alla verifica del rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, ha portato alla luce diverse irregolarità.

In particolare, due delle aziende sottoposte a verifica sono risultate priva della patente a crediti.

A seguito dell’accertamento, gli ispettori hanno disposto l’allontanamento immediato delle due ditte dai luoghi di lavoro, informando le stesse dell’impossibilità di operare nei cantieri in assenza del documento. 

Inoltre, nel corso dell’accesso ispettivo effettuato in un cantiere di edilizia privata, è stato accertato che l’impresa faceva lavorare un operaio non regolarmente assunto: è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale. La sanzione amministrativa da pagare per ottenere la revoca della sospensione ammonta a 2.500 euro.

Sono state impartite le prescrizioni in materia di salute e sicurezza per l’omessa sorveglianza sanitaria del lavoratore, oltre all’omessa formazione e informazione sui rischi specifici della mansione. Per qieste violazioni sono previste ammende per oltre 5.000 euro.

In un’attività commerciale è stato accertato l’utilizzo di manodopera senza contratto di lavoro – l’unica lavoratrice prestava la propria attività senza regolare contratto di lavoro – e la violazione delle norme di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Sono state impartite le prescrizioni per omessa sorveglianza sanitaria e omessa formazione e informazioni sui rischi della mansione svolta dalla stessa, con ammende per oltre 3.000 euro, cui si aggiunge la maxi-sanzione per un importo di 1.950 euro.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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