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Scuole: risuona la campanella, ma restano le incognite

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Tecnicamente, da oggi si riparte. Tutti in classe, dall’infanzia fino alla terza media. Dopo le due settimane in zona rossa e i primi rinvii d’inizio anno, di fatto il ritorno a scuola previsto oggi rappresenta la vera nuova ripartenza per tutta la comunità scolastica. Ma come andrà? Sarà un ritorno sereno e, soprattutto, sicuro? I risultati dello screening eseguito ieri sembrano confortanti: su oltre 600 test effettuati sono stati solo 4 i positivi riscontrati. Ma quella emersa dal drive-in di contrada Brucazzi rischia di essere una fotografia  parziale della situazione scolastica, dato che decine di persone hanno rinunciato al test dopo ore di estenuante attesa o perché i tamponi erano finiti. Una lunga domenica quella di ieri, con le reazioni social dei cittadini che hanno sostenuto l’infinita fila in attesa di un tampone che non è stato poi fatto.

I cittadini denunciano le falle nel sistema organizzativo, che hanno prodotto ore di coda senza nemmeno poter contare sui servizi igienici. Uno screening di massa ai limiti dell’invivibilità e chi è riuscito a resistere si è ritrovato nell’impossibilità di fare il test. Oltre al danno la beffa, dato che molte incognite restano ancora a galla. «Qualcuno mi aiuta a spiegare a mio figlio – ha scritto Emanuele Maganuco – che non potrà rientrare a scuola perché sono finiti i tamponi? Io non riesco a trovare argomenti spendibili e non intendo, per principio, effettuare un tampone a pagamento». «Cosa ci lamentiamo a fare? Per una volta che la popolazione risponde in modo adeguato e con senso civico che succede? Mancano i tamponi. Complimenti!», lo sfogo dell’insegnante Maria Pia Umana. Posizioni ampiamente condivise dalla maggior parte di coloro che hanno commentato quanto accaduto. Le scuole nel frattempo si sono organizzate per ripartire questa mattina nel rispetto delle norme di sicurezza anti contagio. Per gli istituti superiori, invece, le attività proseguiranno in Dad fino al prossimo 8 febbraio, quando è previsto il ritorno in presenza dapprima al 50%.

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Istituto “Verga”, oggi lo start al Salone del libro “La parola ai libri”

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Ha preso il via questa mattina la due giorni dedicata al Salone del libro “La parola ai libri”, iniziativa ideata e promossa dall’istituto comprensivo “Giovanni Verga” giunta alla terza edizione. Dopo il taglio del nastro, spazio alle presentazioni di libri ed incontri con gli autori, ma anche ai laboratori creativi per i più piccoli.

Grande fermento nella scuola diretta da Viviana Aldisio. «Un importante momento formativo e di cittadinanza attiva proposto ai nostri alunni e al territorio – dice la dirigente -, realizzato grazie al lavoro di tutto lo staff e di un grande partenariato locale e regionale che coinvolge istituzioni, scuole, associazioni e club services».

Madrina di questa terza edizione del Salone del libro della “Verga” è la scrittrice Costanza Di Quattro: «Importantissimo che una città come Gela, dalla storia straordinaria, si faccia promotrice di una iniziativa di questo livello – ha sottolineato l’autrice ragusana -. Sul libro si fondano le basi della cultura, sul libro si fondano le basi del futuro».

Dalla mattina al pomeriggio, un giorno di interessanti eventi. Domani si prosegue con la seconda e ultima giornata, dalle 10 alle 19 con altri incontri letterari e laboratori. 

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Scuola: meno vacanze nell’anno scolastico 2024-25

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Dieci giorni di vacanza a Natale, quattro a Pasqua e fine delle lezioni prevista per il 7 giugno che slitta al 28 per le scuole dell’infanzia.

Sono alcune delle date fissate dal Calendario dell’anno scolastico 2024/2025 diffuso dall’assessorato regionale dell’Istruzione.

A partire da giovedì 12 settembre saranno 207 i giorni di lezione, uno in meno se la festa del Patrono ricade nel periodo di attività didattica.

Infine, in base alle esigenze, a ogni istituto viene garantita flessibilità su data di inizio e sospensione delle attività, a patto di recuperare successivamente le giornate.

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Siccità: Schifani intende riattivare i dissalatori di Gela, Trapani e Porto Empedocle

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Mentre Dubai è sotto una coltre di acqua e si moltiplicano gli esperimenti, in Sicilia la siccità la fa da padrona mettendo a serio rischio la stagione estiva 2024.

 Palermo – La cabina di regia per l’emergenza idrica guidata dal presidente della Regione ha individuato le prime soluzioni urgenti contro la siccità.

Gli interventi riguarderanno la rigenerazione di una cinquantina di pozzi e sorgenti esistenti a uso idropotabile e l’individuazione di un centinaio di siti in cui scavare nuovi pozzi ad uso irriguo, destinando così le scorte delle dighe esclusivamente alla popolazione.

Previsti inoltre interventi su impianti di pompaggio e condutture e finanziamenti per riattivare le autobotti in una sessantina di Comuni. Sul fronte dissalatori si lavorerà nell’immediato all’acquisto e all’installazione di moduli mobili nei siti esistenti, nell’attesa di poter procedere alla sostituzione degli impianti fissi a Porto Empedocle, Trapani e Gela.

Nel disegno di legge relativo ad alcune disposizioni finanziarie approvato dalla giunta regionale, inoltre, sono stati destinati quasi 16 milioni di euro per affrontare la crisi e per sostenere il settore agricolo. Occorrerà l’approvazione dell’Assemblea regionale

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