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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Si alla Zes Unica

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Da Terenziano Di Stefano, riceviamo e pubblichiamo

La notizia dell’ok da parte della vice presidente della Commissione Ue Vestager che si è espressa a favore della proposta nazionale per l’istituzione di un’unica zona Zes per l’intero Sud Italia , non può che essere accolta favorevolmente e considero la proposta del Ministro Fitto eccezionale.


In concreto si estenderebbero a tutto il Mezzogiorno le misure di accelerazione delle procedure approvative e di sostegno alle imprese per le Zes.

L’ipotesi di un’unica Zes, accrescerebbe l’attrattività e la competitività del Mezzogiorno.

L’analisi politica però cambia bruscamente se a questo scenario non segue una rivoluzione che dovrebbe interessare la materia dei vincoli e delle normative per evitare di sprofondare nel “paradosso del non sviluppo”.

Il paradosso infatti, almeno per l’area Zes di Gela è che nel mutamento in positivo e con la istituzione di un’unica Zes, nulla o quasi è cambiato.

Il motivo è molto semplice.

Il caso emblematico è quello dell’area nord 2 che è sì un’area industriale appartenente oggi all’Irsap, quindi ricadente nella Zes, dove diversi imprenditori hanno acquistato i terreni per nuovi insediamenti produttivi ma ad oggi non è possibile piantare un chiodo a causa di mancati protocolli non rispettati tra Regione Siciliana ed Ente Gestore della Riserva. 

Ben si comprende quindi come la rivoluzione, sul piano nazionale, della istituzione di un’unica Zes sia intimamente connessa sul piano locale con la materia dei vincoli che, spesso, hanno rappresentato ed ancora rappresentano una morsa che blocca qualsivoglia ipotesi di sviluppo industriale locale.

Sulla materia dei vincoli e sui pareri, questa città sa bene che spesso si sono arenate ipotesi di sviluppo imperdibili.

Per oleare questo ingranaggio decisamente pregiudicante per il territorio ed al fine di evitare l’appesantimento delle procedure,  lo scorso anno la Regione Siciliana con il D.A. n. 036/Gab a firma dell’Assessore Cordaro, ha espressamente previsto che fossero i Comuni a potere rilasciare le valutazioni Vinca anche a mezzo di una commissione esterna. Per questi motivi il Comune di Gela per evitare di perdere altro tempo prezioso, costituì la commissione Vinca.

C’è un processo di rivoluzione in corso, questo è innegabile e se la stessa commissione costituita non tiene il passo, il rischio è che il processo o il progresso correrà veloce e noi correremo più veloci per non farci trovare impreparati e questo non possiamo consentirlo.

La commissione nasce ufficialmente per velocizzare una procedura che prima della decisione regionale si presentava farraginosa, nasce ed è stata costituita per emettere parere e per riunirsi tutte le volte che è necessario emettere parere,  non nasce per rallentare il processo di emissione dei pareri o per temporeggiare. Al contrario, allora fu costituita proprio per evitare ogni forma di temporeggiamento a danno, paradossalmente, proprio dell’area Zes e di qualsivoglia attività produttiva ricadente nell’area, tanto commerciale quanto industriale.

Siamo nel bel mezzo di uno scenario che muta in senso favorevole ai territori ricadenti nell’area Zes e di tutto il Sud Italia anche sul piano delle decisioni nazionali e dell’Ue : o la commissione Vinca deputata naturalmente ad emettere pareri e formata da soggetti formalmente scelti tiene il passo o perderemo il passo.

Stessa cosa viene chiesto al Governo Schifani ed al Suo Dipartimento Territorio e Ambiente, altrimenti anche il loro plauso al Governo Meloni verrà vanificato in un semplice comunicato stampa.


Ora, ognuno faccia la propria parte per lo sviluppo dei nostri territori.

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Estate senza mare per i disabili: il caso diventa nazionale

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Roma – Anche quest’anno, estate senza mare per i disabili di Gela. E interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, sulla inaccessibilità delle spiagge di Gela per le persone con disabilità.

Esprime in una nota la sua preoccupazione per una condizione che, oltre a compromettere l’inclusione, rappresenta una grave violazione del diritto alla partecipazione piena alla vita sociale e ricreativa.Non è più tollerabile che il principio di pari opportunità, sancito dalla nostra Costituzione e da normative internazionali vincolanti, venga vanificato da ritardi burocratici, inadempienze amministrative o inerzie logistiche.

“Il caso di Gela, emblema di una prassi purtroppo non isolata nel nostro Paese, ci interroga su una questione centrale – scrive il presidente Tomano Pesavento – quanto vale, nel concreto, la dignità di ogni cittadino?Che un diritto così elementare come l’accesso al mare debba ancora oggi scontrarsi con barriere fisiche e amministrative, nonostante la disponibilità di fondi e strutture già pronte all’installazione, è un segnale di allarme.

A rendere ancora più amara la situazione è la consapevolezza che l’intervento necessario – l’apposizione di passerelle già presenti nei depositi comunali – non richieda né sforzi straordinari né risorse aggiuntive, ma solo la volontà politica e amministrativa di procedere in tempi certi.Nel ribadire la necessità di garantire la piena accessibilità degli spazi pubblici, il Coordinamento richiama il valore educativo dell’inclusione, non come gesto formale ma come espressione concreta di cittadinanza. Non si tratta di “agevolazioni”, ma del riconoscimento pieno dei diritti umani fondamentali.

Ogni giorno senza accessibilità è un giorno in cui viene negata l’eguaglianza sostanziale, che costituisce l’asse portante di una democrazia compiuta.Pertanto, si chiede con urgenza:al Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente, di rimuovere ogni ostacolo autorizzativo che ritardi l’intervento;al Comune di Gela e agli enti operativi competenti, di attivarsi immediatamente per il completamento dei percorsi accessibili;alle istituzioni scolastiche e culturali del territorio, di fare della promozione dei diritti un terreno concreto di educazione civica e sociale.

Il mare, come ogni bene comune, non può e non deve essere privilegio di pochi. L’estate non può iniziare davvero, se parte della cittadinanza è costretta a restarne spettatrice”.

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“Non si importino prodotti provenienti da Israele”

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Dal capogruppo del M5s Francesco Castellana riceviamo e pubblichiamo

Dopo la protesta di piazza occorre mettere in campo azioni concrete.
Dopo le bandiere della protesta necessitano piccole azioni quotidiane, con lo scopo rivoluzionario della concreta dimostranza.
A che serve gridare con un megafono se poi ricadiamo in una normalità stagnante?
A che serve presidiare luoghi sensibili per poi tornare alle quotidiane abitudini egoistiche e distaccate?
Come se l’attuale crisi planetarie non ci riguardasse da vicino.

E invece siamo così tanto prossimi e vicini allo stato di emergenza bellicista – vedi il Muos di Niscemi – da imporci una consapevole presa di posizione contro il delirio nichilista della guerra disumana

E allora cerchiamo di intervenire, nel nostro piccolo quotidiano, contro l’elemento fondamentale che fa ruotare il sistema capitalistico dell’emergenza e cioè i rapporti commerciali.

Chiedo infatti alle grandi realtà locali imprenditoriali di interrompere ogni rapporto commerciale con gli operatori economici Israeliani.

Chiedo a Bioraffineria di Gela e alle ditte dell’indotto di non importare e utilizzare prodotti aziendali provenienti da Israele.
Chiedo alla grande distribuzione alimentare locale di non vendere più prodotti alimentari provenienti da Israele e di distribuire, tra i tanti prodotti, la Gaza Cola i cui proventi ricavati sono destinati al sostegno di progetti umanitari, tra cui la ricostruzione dell’Ospedale Al Karama nel nord di Gaza

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“Stato di incuria, si intervenga a Macchitella”

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Dal nostro lettore, Angelo Infurna, riceviamo e pubblichiamo

Perenne stato di incuria del marciapiede di viale Cortemaggiore a ridosso di viale Indipendenza. Erba e vegetazione alta più di due metri che hanno reso il marciapiede ormai impraticabile per cui il pedone è costretto, purtroppo, a transitare sulla strada mettendo a rischio la sua incolumità a causa dei mezzi di trasporto che, ahimè, spesso sfrecciano ad elevata velocità.

Il quartiere residenziale di Macchitella è colmo di queste situazioni. Invito l’amministrazione comunale,nin primis il sindaco e l’assessore al ramo, ad intervenire.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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