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Politica

Sindaco: Il segretario del PD ricerchi le ragioni del malessere del partito

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Il sindaco Greco commenta la nuova geografia politica del consiglio comunale alla luce dell’ uscita dal PD della consigliera Ascia e del commento del segretario Di Cristina. ” Capisco lo stato d’animo che si vede dimezzare la rappresentanza in consiglio comunale. – dice il sindaco – E’ davvero un brutto colpo, ma un segretario responsabile si sforza di capire le vere ragioni dietro il malessere di un consigliere che se ne va, fa autocritica, avvia una analisi interna seria e rigorosa, invece di nascondere le proprie contraddizioni e di sviare l’attenzione parlando di sfiducia al Sindaco e cercando colpevoli all’esterno. I partiti seri non fanno così, non si nascondono, tutt’altro! Sono proprio questi i momenti in cui una classe politica responsabile è chiamata a dimostrare la propria coerenza e il proprio valore, invece di condividere le presunte iniziative di chi, col proprio comportamento, sta degradando il dibattito politico in città. Dibattito che, oggi più che mai, richiede prese di posizione chiare e nitide, oltre che improntate alla difesa degli interessi della comunità.

Siragusa dovrebbe preoccuparsi di capire le ragioni di questa emorragia di numeri e consensi, interrogandosi su come recuperare credibilità, invece di dire come deve governare il Sindaco. Un Sindaco al quale in quasi 3 anni, al netto dei malumori che possono esserci in una maggioranza in cui la divergenza di veduta è una cosa assolutamente normale, comunque la situazione non è mai sfuggita di mano. Dimostrazione ne è il fatto che anche se i numeri in aula sono stati risicati, gli atti importanti sono stati sempre esitati e il governo della città è stato comunque portato avanti, con tenacia, determinazione e voglia di far bene. Non è in gioco il mio futuro, che non conta assolutamente nulla, ma quello della città. È su questo, e solo su questo, che le forze politiche sono chiamate a misurarsi e a confrontarsi.

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Politica

Alessandro Dagnino nuovo assessore regionale

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Palermo – Il presidente della Regione Renato Schifani ha nominato Alessandro Dagnino nuovo assessore all’ Economia,  al posto di Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo.

Dagnino ha prestato giuramento in Assemblea regionale e ricopre già operativamente l’incarico. Avvocato cassazionista e docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore nell’Università degli studi Lumsa, Dagnino è socio fondatore e Managing Partner, coordinatore dell’area tributario e finanza pubblica, dello studio legale Lexia.

Vanta una esperienza pluriennale nella consulenza a enti pubblici e associazioni di categoria in materia fiscale, di finanza pubblica e di contenzioso tributario.

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Dalla scuola Solito alle commissioni consiliari nella seduta del 30 luglio

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La Presidente del consiglio Paola Giudice ha provveduto ad integrare l’ordine del giorno della seduta consiliare del 30 luglio alle 19.30.

Si tratterà la variazione del piano triennale delle opere pubbliche per consentire al progetto di rifacimento della scuola Solito di andare avanti.

Si voterà la composizione delle commissioni consiliari permanenti in modo che il consiglio possa entrare nella piena operatività e si tratterà il punto relativo all’Unione dei Comuni dove vanno nominati tre consiglieri gelesi. L’ultimo argomento riguarda la composizione dell’ufficio di presidenza.

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Il sen.Lorefice:”il governo ha dichiarato guerra alla stampa”

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“Siamo di fronte a un’impressionante serie di atteggiamenti ostili del Centrodestra alla libera informazione. Ed è sinceramente frustrante assistere a un Governo e ad alcuni alti esponenti istituzionali di Destra che ritengono il giornalista un mero strumento, nonché capro espiatorio dei fallimenti di Meloni e sodali”.

Lo dichiara a La Notizia Pietro Lorefice, senatore M5S e segretario della Presidenza del Senato. Nel mirino dell’esponente pentastellato finisce, tra gli altri, anche il presidente del Senato.

“Prima l’assurda reazione della Meloni all’inchiesta di Fanpage sulla federazione giovanile di Fratelli d’Italia, con scomposti attacchi al giornalismo sotto copertura”, incalza Lorefice, che subito dopo aggiunge: “poi l’incredibile pestaggio di Joly da parte di esponenti di Casa Pound, episodio derubricato dal presidente del Senato La Russa sulla base del fatto che il giornalista non si sarebbe presentato; poi gli insopportabili atteggiamenti dello stesso La Russa, che durante la cerimonia del Ventaglio ha assunto posture a dir poco irridenti nei confronti di una giornalista che gli chiedeva conto della sua conoscenza delle leggi del ventennio fascista; infine la ministra Santanché, che lancia un attacco al New York Times, ‘reo’ di aver giustamente messo sotto i riflettori internazionali la tragica situazione di siccità in cui versa la Sicilia, con roboanti promesse di fondi da parte dello Stato centrale e penoso scaricabarile tra Governo di Centrodestra e Presidente della Regione sempre di Centrodestra”.

Secondo Lorefice “Meloni, La Russa, Santanché e tutti i loro corifei dovrebbero provare, se ne sono capaci, a rileggere la frase del giornalista Horacio Verbitsky: giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda”.

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