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Salute

Trainito: nuovi medici per i soccorsi

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Il consigliere Saro Trainito, presidente della V commissione consiliare alla Sanità, punta l’attenzione sulla macchina del sistema di emergenza- urgenza in città. “Già tempo fa – afferma – avevo puntato l’attenzione su un problema rilevante e troppo evidente presente presso il nostro ospedale, cioè quello della moria di ambulanze. Abbiamo ad oggi una sola ambulanza medicalizzata (cioè con medico a bordo) importante perché in grado di dare assistenza in caso di infarti, ictus,tia e altre patologie gravi oltre a quelle causate dal covid”.

Evidenzia anche che “da giorni purtroppo a causa della mancanza di medici perché impegnati in rianimazione per l’emergenza covid questa ambulanza è stata sprovvista di medico una cosa gravissima per una città di 70000 abitanti. Come ho gia detto che non dobbiamo dimenticare che oltre al covid esistono tantissime altre patologie gravi e non devono essere assolutamente sottovalutate”.

Da qui la richiesta al 118 ed Asp a “provvedere all’assunzione di medici dedicati al servizio 118 e se possibile aumentare il numero delle ambulanze nel territorio. Inoltre propongo di instituire una tensostrutta dove poter far attendere i pazienti possibile malati covid prima del tampone o del ricovero dall intemperie e dal freddo invernale. C’è ancora troppo caos ma non bisogna mettere a rischio la salute dei gelesi”.

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“La Fisioterapia in tutti i luoghi di vita”

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Caltanissetta – L’Ordine interprovinciale dei Fisioterapisti di Caltanissetta Agrigento ed Enna presieduto dal Dott. Domenico Contino in collaborazione con tutti Ordini Territoriali di Fisioterapia della Sicilia (OFI) e con l’Associazione Italiana di Fisioterapia (A.I.FI.), società scientifica riconosciuta dal Ministero della Salute in occasione della commemorazione della giornata mondiale della fisioterapia, ha organizzato il primo di una serie di eventi informativi e celebrativi, programmati su tutto il territorio regionale, che si è tenuto il 23 settembre 2023 presso la piazza Falcone e Borsellino a Caltanissetta dal titolo

“La Fisioterapia in tutti i luoghi di vita”.

L’evento ha avuto l’obiettivo di informare i cittadini del fondamentale contributo che la Fisioterapia e il Fisioterapista forniscono per consentire alle persone con limitazioni temporanee o permanenti delle funzioni motorie di migliorare il loro livello di partecipazione nei differenti contesti di vita, con un focus specifico su alcune aree specialistiche di intervento riabilitativo (nelle patologie cardio-respiratorie, nell’invecchiamento, nelle neuroscienze, nelle amputazioni, nell’età evolutiva, nel pavimento pelvico, nella linfologia). L’ Ordine si propone di rilanciare in Sicilia anche la crescente importanza della fisioterapia nell’ambito della cronicità, della fragilità, della non autosufficienza e della disabilità, e la centralità della fisioterapia in ogni momento e luogo della vita dall’età scolare ed evolutiva, alla terza età, per le donne , per gli sportivi, nella fase post –operatoria, ponendo l’attenzione su una disciplina sanitaria che oggi più che mai ha una notevole rilevanza sociale.

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Tobia:“Subito lotta all’antibiotico-resistenza che provoca 220 morti al giorno”

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Palermo – Il palermitano Roberto Tobia confermato segretario nazionale di Federfarma: “Subito lotta all’antibiotico-resistenza che provoca 220 morti al giorno, in Sicilia c’è il maggiore consumo di antibiotici. E nel Paese si nota anche l’escalation dell’uso di psicofarmaci, spesso comprati online”. Roberto Tobia, presidente di Federfarma Palermo, è stato riconfermato segretario nazionale di Federfarma nella squadra del presidente Marco Cossolo. Tobia è risultato il consigliere più votato dall’assemblea e, in assoluto, è il più votato nella storia del sindacato dei farmacisti. “Proseguirò sin da subito – ha dichiarato Tobia – il mio impegno a sostegno del ruolo della farmacia come primo presidio territoriale di prossimità al servizio dei cittadini nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Molti passi in avanti sono già stati fatti a favore del progetto della ‘farmacia dei servizi’ e la sfida del prossimo triennio sarà anche quella di rendere sostenibile la farmacia nell’attività di dispensazione del farmaco e nell’erogazione di servizi sempre più evoluti e innovativi. In aggiunta all’obiettivo di ottenere il rinnovo della convenzione, ormai scaduta da troppi anni, per il quale Federfarma è impegnata a sviluppare un’efficace interlocuzione con il governo e le istituzioni”. “Il ruolo sociale del farmacista – prosegue Tobia – comprende anche l’attenzione agli aspetti dell’appropriatezza delle cure. E in tal senso ho avviato nei mesi scorsi l’impegno, a livello nazionale ed europeo, per contrastare il triste fenomeno dell’antibiotico-resistenza, cioè dell’abuso di antibiotici che provoca nel tempo una resistenza dei batteri all’effetto dei farmaci. Questa è la nuova epidemia, perché già oggi provoca in media in Italia 220 casi accertati al giorno di decessi per infezioni ospedaliere resistenti alle cure”. “La situazione – sottolinea Tobia – è molto preoccupante. Infatti, secondo gli ultimi dati Aifa aggiornati al 2021, in Italia si ha almeno una prescrizione di antibiotici l’anno a tre adulti su dieci, a quattro bambini su dieci, a cinque soggetti over85 su dieci, con un uso inappropriato di questi farmaci che l’Aifa individua nel 24% dei casi. In Sicilia – è l’allarme lanciato da Tobia – c’è il maggiore consumo di antibiotici del Paese: le tabelle dell’Aifa qui rilevano un consumo medio di 15 dosi al giorno per mille abitanti di antibiotici in generale, che sale a 19,7 dosi al giorno per mille abitanti di antibiotici sistemici. Dato che, se moltiplicato per quattro milioni di abitanti, ci dà la cifra ‘monstre’ di 80mila dosi al giorno. E c’è un incremento superiore alla media nazionale di consumo di cefalosporine di terza e quarta generazione, di fluorochinononi e, soprattutto, di antibiotici a più ampio spettro”. “Un altro fenomeno da attenzionare – conclude Tobia – è quello dell’aumento del consumo di psicofarmaci, soprattutto fra i più giovani e le donne, con un incremento medio costante del 2% annuo dal 2017 ad oggi, che è salito al 3% durante il lockdown. Uno studio del Cnr calcola che nel 2022 l’uso di psicofarmaci in Italia, con o senza prescrizione medica, ha riguardato 8,5 milioni di persone di età compresa fra i 18 e gli 84 anni, soprattutto donne. L’aspetto più pericoloso è che sempre più spesso le persone per l’acquisto si rivolgono a canali alternativi sul web dove si trovano false farmacie che non forniscono alcuna garanzia e prodotti contraffatti che possono essere fortemente nocivi per la salute”.

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Salute

E’ nata la prima bimba da utero trapiantato

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È nata all’Ospedale Cannizzaro di Catania Alessandra, figlia della donna che ha ricevuto il primo trapianto di utero realizzato in Italia. Si tratta della prima nascita di questo tipo nel nostro Paese e del sesto caso al mondo di gravidanza portata a termine con successo dopo un trapianto di utero da donatrice deceduta. 

La madre, oggi 31enne, era nata priva di utero a causa di una rata patologia congenita, la sindrome di Rokitansky. Il trapianto era stato effettuato nell’agosto 2020 in piena pandemia presso il Centro trapianti dell’Azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Catania da un’equipe multidisciplinare composta dai professori Pierfrancesco Veroux, Paolo Scollo, Massimiliano Veroux e Giuseppe Scibilia, nell’ambito di un programma sperimentale coordinato dal Centro nazionale trapianti. Successivamente la donna è stata seguita dall’equipe del prof. Paolo Scollo presso il reparto da lui diretto di Ostetricia e ginecologia dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro, unità operativa complessa clinicizzata dell’Università Kore di Enna. Al Cannizzaro la paziente e il marito hanno poi iniziato il percorso di fecondazione assistita omologa, grazie agli ovociti prelevati e conservati, prima dell’intervento, nella biobanca per la preservazione della fertilità dello stesso ospedale. Il dott. Pierfrancesco Veroux è stato insignito a Gela nel 2018 del premio ‘Per Bianca’ fondato dalla famiglia La Rosa in onore alla dott. Bianca Cannizzaro

“Il tentativo di fecondazione è andato a buon fine e la signora ha condotto una gravidanza regolare fino alla 30esima settimana – spiega il professor Scollo – quando ha contratto il Covid ed è stata pertanto ricoverata nella sezione della Ginecologia del Cannizzaro dedicata alle pazienti positive. L’infezione è stata per un certo tempo asintomatica ma, qualche giorno fa, un episodio di febbre alta e conseguenti contrazioni ci ha indotto a procedere con un taglio cesareo”. La signora ha così partorito alla 34esima settimana una bambina di 1.725 grammi, alla quale lei e il padre hanno voluto dare il nome della donatrice dell’utero, una donna di 37 anni, già madre, deceduta per arresto cardiaco improvviso e che aveva espresso in vita il proprio consenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità. “Madre e figlia – continua Scollo – sono state quindi trasferite in terapia intensiva: la donna nel reparto adulti, la bambina nell’unità di terapia intensiva neonatale, dove è sottoposta a terapia antibiotica di prassi per i prematuri e ad assistenza respiratoria non invasiva. Entrambe si trovano in condizioni stabili”. 

“Si è trattato di un trapianto estremamente complesso – racconta Pierfrancesco Veroux,  professore ordinario di chirurgia vascolare e trapianti dell’Università degli studi di Catania – che ha presentato sin dall’inizio le difficoltà tecniche che ne limitano l’uso estensivo nel mondo. In questo caso l’utero, sin dal declampaggio dei vasi, ha mostrato una grande vitalità che ha poi permesso grazie a una perfusione ottimale di ‘vivere’ nella paziente e di portare a termine una gravidanza quanto mai attesa. Il Centro trapianti da me diretto ha seguito in questi due anni con cadenza settimanale la futura mamma al fine di monitorare le condizioni cliniche e modulare la terapia immunosoppressiva, soprattutto nella delicata fase finale condizionata dal Covid. L’utero trapiantato, al momento della nascita della ‘nostra’ piccola Alessandra, ha confermato la piena funzionalità, facendo ben sperare per il futuro”. 

“La nascita di questa bambina è un risultato straordinario”, commenta il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo. “Questa sperimentazione è ancora agli inizi, soprattutto per quanto riguarda gli interventi a partire da donatrici decedute, che sono solo il 20% dei già pochi trapianti di utero finora realizzati nel mondo. Una gravidanza con esito positivo a soli due anni dal primo trapianto è dal punto di vista scientifico un successo per la Rete trapiantologica italiana: innanzitutto per tutti i professionisti dell’Ospedale Cannizzaro e del Policlinico di Catania che stanno conducendo la sperimentazione e che hanno seguito fin dall’inizio il percorso della paziente, e poi per il Centro regionale siciliano e per il coordinamento nazionale che hanno lavorato al reperimento dell’organo”. Per Cardillo “la piccola Alessandra oggi rappresenta per le donne nate prive di utero una speranza concreta di poter condurre una gravidanza ed è l’ennesima testimonianza di come la medicina dei trapianti e la donazione degli organi siano un valore da promuovere sempre di più”. 

Il programma nazionale di trapianto di utero è stato autorizzato in via sperimentale dal Consiglio superiore di sanità nel 2018 ed è attivo dal 2019 presso il Centro trapianti del Policlinico di Catania. Finora sono stati realizzati con successo due interventi: il primo nell’agosto 2020 e il secondo nel gennaio 2022. 

Il protocollo sperimentale ha come obiettivo proprio il successo di una gravidanza della paziente trapiantata. Il primo passo è la riuscita del trapianto dell’organo da un punto di vista funzionale; successivamente, circa un anno dopo l’intervento, una volta stabilizzato il quadro clinico della paziente, viene avviato il percorso di procreazione medicalmente assistita. Secondo i criteri definiti dal protocollo, le potenziali candidate al trapianto sono donne con età compresa tra i 18 e i 40 anni con anamnesi negativa per patologie oncologiche, assenza di pregresse gravidanze a termine con esito positivo, affette da patologia uterina congenita (sindrome di Rokitansky) o acquisita (atonia uterina postpartum). Al momento in lista d’attesa sono arruolate 5 donne. La sperimentazione italiana prevede inoltre che le donatrici siano donne decedute tra i 18 e i 50 anni ed esclude per ora la donazione da vivente. da Trapianti

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