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Cronaca

Un’ altra morte improvvisa: Luciano Di Bartolo

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È un bollettino di guerra ogni giorno. Stamattina la città si sveglia con un altro figlio in meno. In nottata è mancato Luciano Di Bartolo, dipendente del Museo archeologico molto conosciuto in città per la sua verve e le frequentazioni nel mondo della politica. Ha avvertito un malore giovedi’ mentre parlava con un amico, come era solito fare, immediato il trasporto in ospedale. Lì è rimasto in astanteria per diverse ore. Il giorno dopo è stato sottoposto ad un intervento per emorragia gastroenterica ma era già troppo tardi e i medici non sono riusciti a strapparlo alla morte. Al momento, alle 9, si sta provvedendo al trasferimento nella casa del commiato di via Borromini. Luciano rappresentava la memoria storica di Gela. Conosceva tutti gli alberi genealogici delle famiglie intrecciati alla storia della città, gli aneddoti, le caratterizzazioni. Il funerale si terrà domani alle 12 in chiesa Madre.

Il direttore Luigi Maria Gattuso ed il personale del Parco archeologico di Gela, nell’apprendere della repentina morte del dipendente dell’ Ente , Luciano Di Bartolo, esprime dolore e si stringe attorno alla famiglia.

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Cronaca

Ventenne colto in flagranza di reato e arrestato

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Caltanissetta – Una volante, nel corso dei servizi di controllo del territorio, nel transitare per via Consultore Benintendi, ha notato tre giovani incappucciati e travisati da una mascherina, che si erano introdotti all’interno di un’attività commerciale dopo aver sfondato a calci la porta d’accesso.

L’intervento dei poliziotti ha consentito di bloccare subito il ventenne ancora dentro il locale, mentre altri due coetanei suoi complici si sono dati a precipitosa fuga e, inseguiti dagli agenti, hanno abbandonato il registratore di cassa asportato dall’esercizio, che conteneva oltre 300 euro, e fatto perdere le loro tracce. I due fuggiaschi sono stati comunque riconosciuti dai poliziotti poiché, un’ora prima, erano stati sottoposti a controllo e identificati in Corso Umberto I.

L’arrestato è stato accompagnato in Questura e successivamente davanti al Tribunale in composizione monocratica che ha convalidato l’arresto, su richiesta conforme del Pubblico Ministero.

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Cronaca

Sequestrate 1020 monete e 563 reperti fittili romani del III secolo d.C.

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Enna- I carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Palermo hanno sequestrato monete e reperti archeologici ad Assoro. Mercoledì 20 marzo alla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Enna, il Ten. Col. Gianluigi Marmora, comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo, consegnerà in affidamento giudiziale all’Arch. Angelo Di Franco, Soprintendente Beni Culturali ed Ambientali di Enna

1020 monete, di età romana imperiale (III sec. d.C.); 7 ornamenti in bronzo; 560 reperti fittili; 3 vasi fittili acromi; 5 pesi da telaio, prevalentemente databili ad età ellenistica (IV – II sec. a.C.); frammenti ceramici del V sec. a.C., di epoca romana e del tardo medioevo.

Alla cerimonia presenzieranno diverse Autorità civili e militari.

L’esito positivo dell’attività investigativa è il frutto del coordinamento della Procura della Repubblica di Enna e della cooperazione tra il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, l’Arma territoriale di Enna, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Enna ed il Comune di Assoro, nell’ambito dell’azione di contrasto all’illecita detenzione di reperti archeologici appartenenti allo Stato.

Le indagini hanno fatto individuare un sospettato che, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di materiale archeologico detenuto illegalmente . L’ uomo è stato denunciato per il reato di ricettazione di beni culturali.

I beni archeologici sono di notevole interesse archeologico, gli esami tecnici certificavano che le monete appartenevano “ad un unico tesoretto monetale di età romano imperiale, di eccezionale interesse archeologico, occultate durante una delle fasi politiche più tormentate dell’Impero romano dal punto di vista militare ed economico, qual è quella del III sec. d.C., per non essere più recuperato”.

Gli Enti di tutela hanno sottolineato che i rinvenimenti sono rari e costituiscono un preziosissimo strumento per lo studio dell’economia monetaria e delle relazioni commerciali del III sec. d.C., relativamente ad una fase storica dell’entroterra siciliano di cui sono disponibili dati scarni e frammentari.

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Truffa dello specchietto: 41enne netino denunciato

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Marina di Ragusa- Truffa dello specchietto: 41 enne netino denunciato dai Carabinieri di Marina di Ragusa. Oltre vent’anni di “carriera” criminale alle spalle, principalmente di furti e truffe perpetrate in lungo e in largo per tutta l’ Italia.

Dal siracusano al mantovano, dal trapanese a forlivese, dal crotonese all’anconetano; solo alcune, queste, tra le decine di province italiane dove un pluripregiudicato di Noto, più volte arrestato nel corso degli anni, colpiva le proprie vittime, specialmente persone in età avanzata. Ultima scorribanda in ordine di tempo sul litorale di Ragusa, da lui più battuta tra le province siciliane, con il suo cavallo di battaglia, l’ormai tristemente famosa truffa dello specchietto.

I fatti nel pomeriggio dell’ultimo giorno dello scorso febbraio, il copione lo stesso di sempre: incrocio tra la propria autovettura e quella di un malcapitato automobilista, simulazione di impatto tra gli specchietti con relativo finto danneggiamento ed infine immediata richiesta di risarcimento economico sul posto, scongiurando l’intervento delle compagnie assicurative. Vittima, in questa occasione, una 65enne pensionata ragusana che, consegnando al truffatore la somma di 150 euro, si è solo in un secondo momento accorta di essere caduta nell’ormai celebre trappola. Denunciati immediatamente i fatti ai Carabinieri di Marina di Ragusa, questi hanno subito dato il via alle indagini che, grazie alle immagini di videosorveglianza pubblica e privata del circondario, hanno permesso l’individuazione del truffatore ed il suo deferimento all’Autorità Giudiziaria iblea per il reato di truffa aggravata.

I Carabinieri ricordano a tutti gli utenti della strada di non acconsentire mai a dazioni di denaro in caso di presunti sinistri stradali, demandando sempre l’accertamento della reale dinamica dei fatti alle competenti compagnie assicuratrici tramite la compilazione del modulo di constatazione amichevole di incidente e, in ogni caso, rivolgersi immediatamente al numero unico di emergenza 112 qualora sospettino di essere incappati in simili tentativi di truffa.

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