I Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono una realtà con cui convivono milioni di persone in Italia e nel mondo. Giovani, ma non solo. Un fenomeno che coinvolge anche Gela dove è presente il Centro clinico Ananke appartenente al progetto di Villa Miralago, sede del più grande centro italiano per la cura dei Disturbi del comportamento alimentare. La 13° Giornata nazionale del Fiocchetto lilla, celebratasi venerdì, è solo una delle infinite opportunità per fare luce sulla problematica, sensibilizzando la comunità sul tema per condividere il messaggio più importante, racchiuso in sole tre ma potentissime parole: si può guarire.
«Nei disturbi alimentari – spiega la responsabile del Centro, Nuccia Morselli –, il corpo è al centro di un’ossessione. Un continuo confrontarsi con l’immagine di altre persone da cui si esce sviliti, colpevoli, intolleranti verso le proprie forme e il proprio aspetto. Questa è una problematica psicologica individuale ma anche un’emergenza sociale, che trova le sue radici nell’iperinvestimento che ha il corpo a livello mediatico. I corpi vengono percepiti deludenti al punto da essere mortificati, aggrediti da pensieri o da attacchi distruttivi».
Ci sono i giovanissimi che soffrono di anoressia, gli adolescenti che si procurano tagli e ferite perché il dolore fisico spesso li “difende” da un vuoto interiore insopportabile, gli adulti che dopo essersi sottoposti ad interventi di chirurgia bariatrica fanno i conti con sovrappeso, depressione e il fallimento di tutti gli sforzi dietetici precedenti.
E poi ci sono le storie di rinascita. Di cura, amore e dedizione. Di percorsi lenti ma inesorabili verso la guarigione, come quello di Carmelo, 38 anni. Una lunga testimonianza, che si conclude con parole cariche di speranza: «Ero balbuziente, ero obeso, ero depresso, ero ansioso. Mi sentivo fallito, non amato e abbandonato. L’amore che ho ritrovato per me stesso è l’amore che voglio trasmetterti. Vuoi sapere se sono guarito? Sì, balbetto ancora, ma non lo so più non mi accorgo nemmeno quelle poche volte in cui capita… Il peso, sì, quello va diminuendo, ma non faccio diete. Non funzionano a comando. Cerco semplicemente di alimentarmi bene in base al mio fabbisogno. L’ansia, sì, certo, guai a non averla, è stata la mia migliore amica… Mi ha salvato la vita.
Certo, se diventa eccessiva mi dà fastidio, ma una piccola dose di preoccupazione è un toccasana. Depresso? Per niente. I miei occhi sorridono alla vita. Stressato? Un po’, gestisco due attività, una moglie e un cagnolino. È stata dura… Oggi ringrazio la vita e chi mi ha da dato una mano».