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Sui lavori del porto la politica insabbiata in un mare di liti

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I lavori per liberare il porto rifugio dall’insabbiamento sono diventati ormai una triste barzelletta.Vengono tirati in ballo dai politici di turni di ogni schieramento ogni volta che serve loro un briciolo di visibilità sul territorio per poi cadere nel dimenticatoio. DI porto ormai si parla solo come oggetto di liti politiche che nascono spesso nei social.Chi punta l’indice sull’on Mancuso trova pronti i forzisti a spostare l’attenzione e le responsabilità sul vice ministro grillino Cancelleria.Ed è storia di questi giorni uno scontro di dimensione più locale. Pd e Cinquestelle che a Gela stanno facendo con successo le prove tecniche di alleanza attaccano il sindaco accusandolo che sul porto si attribuisce meriti non suoi.È il caso delle consigliere Alessandra Ascia del PD e Virginia Farruggia del M5S che riferiscono di essere state attaccate dal sindaco Greco durante una riunione tecnica sul porto sol perché avevano chiesto informazioni sullo stato dell’iter progettuali. Per tutta risposta Greco avrebbe elogiato se stesso dimenticando ciò che hanno fatto il sen.Lorefice , l’on Arancio ed i loro partiti per metterlo in contatto con  il provveditore delle Opere pubbliche di Sicilia e Calabria. Lo hanno anche portato a Gela.Le due consigliere accusano il sindaco di avere le idee confuse sui vari progetti del porto e di non aver mai coinvolto il gruppo di lavoro istituito dal consiglio comunale.Poi l’invito a mettere da parte i protagonismi e lavorare insieme. E mentre la politica a tutti i livelli parla del porto ma non si raggiungono risultati pur essendo disponibili i fondi per i lavori, Gela si lecca le ferite di una terra che si affaccia inutilmente sul mare.

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No, non andranno “Tutti insieme”

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Non andranno “tutti insieme”. Il nome del movimento non trova applicazione nella realtà. Dalla teoria politica alla prassi so inseriscono variabili con cui fare i conti.

Avevano anche raccolto le firme per presentare la lista ma alla fine i rappresentanti del movimento Tutti Insieme saranno candidati in varie liste della coalizione di centrodestra. Così a sostegno della candidata a sindaco Grazia Cosentino le liste non saranno sette ma sei.

Il presidente del movimento Alessandro Vella sarà candidato nella lista di Italia viva. La virata verso i renziani dietro accordo politico non ha convinto tutti.

Così uno dei fondatori del movimento Salvatore Terlati correrà nella lista della Dc ed un altro dei fondatori Vito Fraglica con Forza Italia.

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Cronaca

Droga negli slip, arrestato diciannovenne gelese

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Un ragazzo di 19 anni, è stato arrestato dai Carabinieri a Gela per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Durante una perquisizione personale, i militari hanno rinvenuto, celati all’interno della biancheria intima, due involucri di cellophane contenenti complessivamente 35 grammi di cocaina.

La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro mentre l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il Tribunale di Gela su richiesta della locale Procura della Repubblica ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G.

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I candidati, i comitati di quartiere e il dissesto del Comune

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Quando arriva la campagna elettorale si accendono i riflettori sui quartieri periferici: visite dei candidati, incontri, apertura di comitati elettorali e tanto altro compresi generosi spazi nei programmi dei candidati a Sindaco. Quando finisce la campagna elettorale tutto torna com’era. Fa parte del gioco.

Il coordinamento dei comitati spontanei di quartiere ha chiesto un incontro a tutti i candidati a sindaco e stasera ha incontrato Terenziano Di Stefano e si prosegue domani alle 19.30 con l’incontro con Filippo Franzone. Anche questo fa parte del gioco.

I rappresentanti dei quartieri vogliono ascoltare cosa prevedono i candidati nel loro programma. In particolare c’è un punto su cui si battono da anni che è quello di vedere nascere i consigli di quartiere come istituzioni e non più come comitati spontanei. L’iter è nella fase dell’approvazione della perimetrazione dei varo quartiere e non si riesce ad andare avanti da anni.

Ai candidati che oggi fanno promesse sui consigli di quartiere bisognerebbe però chiedere come intendono mantenere la promessa in un Comune in dissesto. L’operazione ha un costo e non da poco e chiedere il come si vuole centrare un obiettivo è il minimo e non solo in questo caso. Nella campagna elettorale in corso sembra che sia sceso un velo di silenzio sul dissesto del Comune.

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