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Lassù (a Palermo e non solo) qualcuno non ci ama?

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Beh, che lassù qualcuno non ci ami è assai evidente! E per lassù si intende tutto ciò che è, geograficamente, a nord di Gela. Partendo da Caltanissetta, passando per Palermo, arrivando a Roma e, persino, facendo una capatina fino a Bruxelles. Perchè non è diversamente spiegabile che tutte le decisioni che vengano prese in quelle sedi istituzionali, e che riguardano Gela, sono tutte vessatorie e penalizzanti per il nostro territorio. E’ doloroso affermarlo. Ma è così! E spesso tutto questo è accaduto, e per la verità continua ad accadere, con il colpevole silenzio-assenso degli amministratori e politici gelesi. Il caso di specie, che andiamo a trattare, è decisamente emblematico del comportamento persecutorio che la Regione-matrigna ha applicato verso il nostro territorio. E riguarda la decisione, presa d’imperio nel 2009 dall’Assessorato Regionale per l’Industria, di decuplicare il prezzo di vendita dei terreni presenti all’interno dell’Area Industriale di Gela. Facendoli passare, di colpo, da 2,67 euro a metro quadro a 20,30 euro a metro quadro. Peraltro, una decisione vessatoria che interessò solo la zona industriale di Gela e non anche le altre aree siciliane. Nella buona sostanza quel “colpo di mano” finì per strangolare lo sviluppo dell’ex Asi di Gela. Tanto che da quel giorno (era, per la precisione, il 30 aprile del 2009) nessun lembo di terreno dell’area industriale di Gela è stato più acquistato da imprenditori ed aziende di qualsivoglia settore industriale. Se a questo si aggiunge che Gela è stata, nel frattempo, dichiarata dallo Stato prima Area di Crisi Complessa e poi Zona Economica Speciale, senza però che un solo euro di benefici sia arrivato in città, si capisce quale attenzione i governi regionale e nazionale abbiano avuto per Gela ed il suo territorio. A sollevare questo vergognoso aspetto, di una città-martire che ha pagato e continua a pagare al sistema-Italia un prezzo elevatissimo, sono stati i vertici societari della Ergo Power, una società gelese che opera nella zona industriale gelese e che ha scritto una missiva indirizzata alla Presidenza della Regione Siciliana, all’Assessore regionale all’Industria, alla deputazione regionale gelese e del territorio, al sindaco di Gela, ed assieme a lui all’assessore comunale allo Sviluppo Economico e ai 24 consiglieri comunali. Nella lettera si invitano i destinatari ad attivarsi con celerità per far riportare il prezzo dei terreni dell’ex Asi di Gela al periodo ante-30 aprile 2009. Diversamente, scrivono i vertici di Ergo Power, il processo di desertificazione che oramai da tempo è in itinere nella zona industriale gelese sarà destinato a far chiudere quelle poche aziende che ancora resistono alla morsa della paurosa crisi attuale. “E’ praticamente da 12 anni che non si insedia più nessuna nuova azienda nella zona industriale di Gela – scrivono ancora gli amministratori di Ergo Power – e nel frattempo parecchie imprese hanno chiuso i battenti. Conosciamo diversi nostri colleghi imprenditori, anche non gelesi, che sarebbero stati interessati ad investire nella nostra area industriale, ma a fronte di quei prezzi esorbitanti sono scappati a gambe levate. Si sono persi, in definitiva, centinaia e centinaia di posti di lavoro con eventuali straordinarie ricadute economiche per l’intero tessuto finanziario della città. C’è da rimarcare – continuano i dirigenti di Ergo Power – che tali aree sono in completo stato di abbandono e di incuria e da tempo sono state, e continuano ad essere, oggetto dei vandali che hanno portato via caditoie, chiusini, guard-rail, cavi elettrici (con l’impianto di illuminazione dell’intera zona oramai fuori uso da almeno un decennio), il tutto mentre i terreni destinati ad eventuali imprese che vi si volessero insediare sono di fatto divenuti nel frattempo luoghi per discariche abusive dove vengono abbandonati rifiuti di ogni genere e, tra questi, persino materiali contenenti amianto. Pensiamo che sia diventata inderogabile la scelta di rilanciare l’area industriale gelese attraverso una prima improrogabile decisione che è, appunto, quella di ripristinare il prezzo dei terreni a quello che era fino al giorno della cervellotica decisione del 2009 e siamo sicuri – conclude la nota di Ergo Power – che nessuno dei destinatari di questa “lettera-appello” si tirerà indietro rispetto a questo disperato grido d’aiuto. Diversamente, ogni ulteriore ritardo o incertezza da parte della classe politica a cui ci stiamo rivolgendo assumerebbe la legittimazione definitiva della inadeguatezza, oltre che della totale ignoranza, degli attuali rappresentanti politici territoriali. Il tutto a danno e scapito di quelle imprese locali che, già da tempo, o stanno chiudendo i battenti o stanno trasferendo le loro attività verso il Nord Italia”.

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Incontro formativo Polizia Stradale-Croce Rossa

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Questa mattina i poliziotti della Sezione Polizia Stradale di Caltanissetta hanno tenuto un incontro formativo/informativo rivolto ai giovani volontari della Croce Rossa Italiana sulla tematica della sicurezza stradale. L’incontro si è svolto nel campo estivo denominato #risCRIviamoci organizzato dai Giovani Cri a Santa Barbara.

I volontari successivamente saranno impegnati in campagne di sensibilizzazione rivolte ai loro coetanei. Nel 2023 in Italia si sono verificati 166.525 incidenti stradali che hanno causato 3.039 vittime e 224.634 feriti. In quest’ottica assume particolare importanza la costante opera di sensibilizzazione e informazione rivolta ai giovani della Polizia di Stato, attraverso la Specialità della Polizia Stradale, e dalla Croce Rossa Italiana.

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Automobile in spiaggia rimossa e sanzionata dopo la denuncia sui social e l’azione del sindaco

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Botta e risposta sui social tra cittadini e sindaco. Stamattina è comparso un post con la foto di un’auto sulla spiaggia.

Immediata l’azione del sindaco che ha poi informato con lo stesso canale i cittadini degli sviluppi della vicenda.

“Questa mattina sono arrivate diverse segnalazioni circa la presenza di un’autovettura sulla spiaggia del litorale gelese. Volevo informarvi che sono prontamente intervenute la Polizia Municipale e la Capitaneria di Porto, quest’ultima titolata a sanzionare, ha già provveduto a farlo e sta procedendo con le operazioni di rimozione del mezzo” ha scritto il sindaco nel post sul suo profilo personale che si conclude con l’invito a rispettare la città.

Il primo cittadino però preferirebbe che queste segnalazioni sul malcostume di certi gelesi avvenissero in forma più riservata.

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Autorizzato dalla Regione un intervento sul sistema fognario del Lungomare

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 La Regione  ha rilasciato il parere positivo ad un progetto presentato dall’ Ati idrico  che riguarda un intervento  sul  sistema fognario costiero della città di Gela  nella zona del Lungomare dalla foce del fiume Gela  fino alla bretella Borsellino.

Ad oggi, in tempo di pioggia, le acque sfiorate dal manufatto, vengono recapitate sulla battigia tramite due tubazioni.

Al fine di eliminare il recapito sulla battigia, dovendo scaricare su corpo idrico recettore e non su suolo è stato progettato un collettore che permetterà di recapitare le acque in prossimità del porto, direttamente in mare.

Il nuovo collettore sarà posato per circa 320,00m sulla battigia, in area demaniale, ad una profondità variabile tra 2,70 m e 3,40 m, in modo di avere a posa ultimata sempre un ricoprimento maggiore a 1,00 m, mentre la parte terminale sarà posata su strada, in via mare.

La parte terminale della tubazione sarà realizzata in acciaio DN 1200 con uno spessore minimo di 10 mm. Il collettore avrà uno sviluppo di circa 400 m. Vista la quota di posa, e la vicinanza con il mare, al fine di evitare fenomeni di galleggiamento, il collettore sarà appesantito con blocchi di ancoraggio appositamente progettati.

Si interverrà  anche   negli  impianti di sollevamento presenti  come quello vicino al Lido La Conchiglia dove sarà realizzato un collettore in spiaggia  e in quello vicino all’impianto di via dell’Acropoli  e al fiume Gela. Varie le prescrizioni subordinate all’autorizzazione tra cui l’impegno alla manutenzione ogni  sei mesi soprattutto prima della stagione invernale.

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