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Politica

“Non cederò ad alcun tipo di ricatto..” e passa il tempo

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Gela – La solita storia. Forte nei comunicati e indeciso nella vita politica. All’indomani della constatazione sulla maggioranza vacillante il sindaco si esprime così:

“C’è una piccola parte dei consiglieri di maggioranza  – ha commentato il sindaco –  che, d’accordo con i consiglieri di opposizione, sta facendo un brutto gioco ai danni della città. Spinti da bramosia di potere, e, in qualche caso, anche da interessi personali, hanno come obiettivo quello di destabilizzare gli equilibri e di ricattare e danneggiare un’amministrazione che, con in testa il sindaco, sta facendo il possibile e si sta impegnando a fondo, tra tanti problemi, per portare Gela fuori dalle mille emergenze che si trascinano da decenni. La città questo lo deve sapere. Quello che è successo ieri sera in consiglio comunale è grave e conferma tutti i miei dubbi. Utilizzare le nuove commissioni per le loro manovre politiche è sleale, perchè il loro vero obiettivo è quello di lanciare messaggi criptati al fine di ottenere vantaggi. Nascondersi dietro il voto segreto per imporre le loro scelte politiche non depone a favore della serietà del dibattito che dovrebbe essere alimentato, invece, dal confronto di idee, anche e soprattutto se differenti.

Non cederò ad alcun tipo di ricatto e, costi quel che costi, mi opporrò a qualsiasi tentativo di imbarbarimento del clima politico, così come impedirò a gruppi di potere di mettere le mani sulla città, come dimostrano precise ed eloquenti prese di posizione da parte di alcuni consiglieri.

Gela sta attraversando una fase molto delicata e i suoi gravi problemi non possono essere affrontati e risolti con atteggiamenti e con fotografie dal sapore propagandistico che mortificano l’essenza della stessa democrazia”. 

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Inaugurata la sede di Mazzarino del laboratorio politico PeR

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Dopo la firma di un patto federativo con Sinistra futura per un progetto politico di respiro nazionale, il laboratorio politico PeR continua a crescere e a mettere radici nel territorio provinciale. Stasera alla presenza del segretario regionale Miguel Donegani e del segretario provinciale Mario Santamaria è stata inaugurata la sede di PeR a Mazzarino. Anche qui lo stesso format politico:un lavoro sui temi e sulle proposte e l’avvio della scuola di formazione politica per far crescere la nuova classe dirigente politica dei progressisti e riformatori.

Il movimento di Mazzarino che conta già sull’adesione di tanti volti nuovi della politica, è guidato dalla segretaria Carmelina Cremona.

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Flash news

L’addio della segretaria del Comune è segno di incapacità di dialogo dell’Amministrazione

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La notizia che la segretaria del Comune Carolina Ferro abbia chiesto la risoluzione contrattuale secondo il segretario regionale del laboratorio politico PeR Miguel Donegani è “un esempio di come manchi dialogo e non si abbia la capacità di coinvolgere e motivare i propri dipendenti comunali”.


“Per pretendere di più occorre essere di esempio, invece i dipendenti e i dirigenti ( quelli rimasti ) notano nei loro confronti un carico di lavoro e ripartizioni ad interim insostenibili mentre la giunta ed il sindaco fanno richiesta per aumentarsi gli stipendi in un momento di crisi economica per i cittadini, e con una crisi di unità lavorative al Comune” – commenta.
“Abbiamo assistito in questi mesi ad attacchi del Sindaco, della Giunta e di alcuni consiglieri di maggioranza contro la burocrazia. Riteniamo che non è attaccando gli altri che si allontanano le proprie responsabilità. Anche perché ricordiamo che ci sono responsabilità politiche e responsabilità burocratiche.Con la Bassanini ai dirigenti sono state afferite responsabilità che sono state sgravate alla politica. Ma gli amministratori non possono esimersi dalle loro funzioni di guidare i processi politici nell’interesse dell’ente e dei cittadini- aggiunge Donegani.


“Premesso che come PeR siamo per la sburocratizzazione della macchina amministrativa e siamo perché i dirigenti lavorino per garantire servizi agli utenti, pretendere invece che siano a servizio della politica attaccandoli con scontri “muro contro muro” riteniamo che non sia utile in un momento in cui bisogna lavorare nell’interesse dei cittadini.Se si vuole sburocratizzare si applichino le leggi nazionali e regionali che ci sono e già utilizzate in altri comuni anche in dissesto, si chieda un intervento Ministeriale e della Regione ( ma con il dialogo ed una politica autorevole ), invece di creare più disagi di quelli che già ci sono” – conclude.

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Politica

Bocciato da Schifani il commissario per l’emergenza siccità, Dell’Acqua

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Bocciato dal presidente della Regione Schifani il commissario per l’emergenza siccità Nicola dell’Acqua.

“Una volta tanto non possiamo che concordare totalmente con  Schifani che in aula ha sonoramente bocciato l’operato del commissario per l’emergenza siccità Nicola dell’Acqua. La sua azione, o meglio inazione, finora è stata assolutamente inefficace. Se i rubinetti in mezza Sicilia sono ancora a secco è anche colpa sua. È ora che sia rimosso”.

Lo affermano i deputati del M5S all’Ars Angelo Cambiano e Nuccio Di Paola.  

“Un’emergenza di questo tipo – ha detto Cambiano – poteva essere affrontata con soluzioni immediate e con la disponibilità di quanto era già disponibile sul mercato,  cioè moduli di dissalazione per i quali, come previsto dal decreto siccità,   non sono previste procedure di assoggettamento Via Vas, visto che producono meno di 200 litri al secondo. Il governo su questo fronte è stato sostanzialmente a dormire, nonostante io, per accelerare le operazioni, avessi portato alla Protezione civile i preventivi di questi impianti che prevedevano anche tempi di consegna strettissimi di 4, 6 settimane”.

“La gestione dell’emergenza idrica – dice  Di Paola  – è stata finora a dir poco disastrosa, caratterizzata da un’assoluta mancanza di chiarezza e un continuo rimpallo di competenze tra Protezione civile, assessorato all’Energia, commissario nazionale e cabina di regia. Risultato, finora non si è riusciti a capire perché i mini dissalatori per i quali abbiamo presentato emendamenti nelle precedenti manovre economiche non si siano potuti realizzare. E intanto mezza Sicilia continua ad essere a secco”.

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