Seguici su:

Attualità

Più contagi ma meno ricoveri: criteri da rivedere

Pubblicato

il

Oggi 171.263 in Italia e 333 morti con positività ma i dati delle ultime 24 ore indicano un allentamento della pressione sugli ospedali con il calo di terapie intensive (-31) e ricoveri ordinari (-43). Numeri che potrebbero mostrare l’uscita dalla fase acuta determinata anche dall’aumento dei contatti registrato nelle festività di fine anno. E le Regioni sono pronte a tornare alla carica con la richiesta al Governo di rivedere il sistema dei colori ed eliminare gli asintomatici dal conteggio dei positivi. Fissata per martedì la Conferenza dei governatori. Sul fronte vaccini, le terze dosi si apprestano a tagliare il traguardo dei 30 milioni, pari alla metà della popolazione italiana e a due terzi della platea ‘target’. 

Oggi altre quattro regioni (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia) si colorano di arancione, aggiungendosi alla Valle d’Aosta. Ed i presidenti regionali rumoreggiano. «Chiederemo al governo – spiega il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – una modifica delle colorazioni, questa è la posizione della Conferenza dei governatori. Siamo convinti che debbano essere rivisti i parametri». Sulla stessa linea Attilio Fontana (Lombardia): «il sistema delle zone», che «ha funzionato nelle prime fasi della pandemia e prima degli effetti della campagna vaccinale – sottolinea – ora va sicuramente rivisto» con «urgenza». L’auspicio è anche quello di scorporare «i dati dei ricoverati ‘per’ Covid da quelli ‘con’ Covid». Giovanni Toti (Liguria) aggiunge un’altra richiesta con una lettera inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza: risolvere il problema dei ‘positivi fantasma’, cioè chi ha avuto il Covid, si è poi negativizzato ma non è stato registrato dal sistema sanitario. Si tratta, spiega, di «una mancanza che non permette a chi è guarito di ottenere il Green pass». Un ulteriore problema è stato messo sul piatto da Maurizio Fugatti (Trentino), quello degli stranieri provenienti da Paesi come Polonia o Repubblica ceca, dove il green pass dura 9 mesi e non sei e dunque non si vedrebbero riconosciuta la certificazione in Italia causando un “danno ingente per il turismo invernale». 

In agenda c’è inoltre il tema della semplificazione per le norme scolastiche: si ragiona in particolare sulla riduzione della quarantena per la fascia 12-19 anni, quella dove è più alta la quota di vaccinati, nonchè sulla cancellazione dell’obbligo di tampone per il ritorno in classe degli studenti asintomatici dopo i dieci giorni di Dad. Tanta la carne al fuoco, quindi, in un momento in cui il Governo è però ‘distrattò dall’elezione del presidente della Repubblica. La scorsa settimana si è riunito un tavolo tecnico cui hanno partecipato esperti delle Regioni, insieme al direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, e il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, Franco Locatelli. Nell’occasione è stata abbozzata una road map, con l’apertura ad una modifica del sistema delle fasce a colori e l’esclusione dal conteggio dei positivi ricoverati di chi è entrato in ospedale per altre patologie. La Liguria, ad esempio, fa presente che i pazienti attualmente ricoverati nelle sue strutture sanitarie per patologia non correlata al Covid ammontano a circa il 30% del totale degli ospedalizzati positivi per il Coronavirus. Se passa il principio sarà molto più difficile per le Regioni raggiungere le soglie di occupazione ospedaliere che determinerebbero il cambio di colore. 

Il bollettino quotidiano rileva intanto una continua discesa dei contagi dopo il picco di 228mila toccato martedì scorso. E, nelle ultime ore, anche una frenata della corsa di terapie intensive e ricoveri ordinari che sembravano destinati a sfondare le quote, rispettivamente, di 2mila e 20mila, ma ora restano sotto quelle soglie (1.676 e 19.442). Sul fronte dei vaccini, il grosso delle somministrazioni quotidiane continua ad essere rappresentato dal booster: ieri 470mila sulle 565mila iniezioni totali. Le prime dosi, dopo il balzo registrato nella prima settimana dell’obbligo per gli over 50, si sono attestate negli ultimi giorni a medie più basse, di poco superiori alle 50mila quotidiane. Ormai vicine al milione le dosi per la fascia pediatrica (5-11 anni). lasicilia.it
 

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

Sensazionale scoperta nel sottosuolo di Gela

Pubblicato

il

Scorte di acque dolci sono state scoperte nel sottosuolo della Sicilia meridionale, tra i 700 e i 2500 metri di profondità al di sotto dei Monti Iblei. A renderlo noto la ricerca di un team composto da studiosi dell’Università di Malta, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Università Roma Tre. 


“Le risorse idriche sotterranee profonde in tutto il mondo rappresentano un’importante fonte potenziale di acqua non convenzionale, che possono supportare le crescenti necessità, legate anche alla crescita demografica globale”, afferma Lorenzo Lipparini, ricercatore dell’Ingv – Università di Malta, professore dell’Università Roma Tre e primo autore dello studio, insieme a Damiano Chiacchieri, assegnista Ingv e dottorando dell’Università Roma Tre, Roberto Bencini collaboratore dell’Università di Bologna e Aaron Micallef, professore dell’Università di Malta. Il tutto è stato recentemente pubblicato sulla rivista “Communications Earth & Environment” di Nature Portfolio, dove è comparso l’articolo dal titolo “Extensive freshened groundwater resources emplaced during the Messinian sea-level drawdown in southern Sicily, Italy,” che rivela appunto la presenza di risorse idriche sotterranee senza precedenti nella Formazione di Gela, una piattaforma carbonatica Triassica nel sottosuolo della Sicilia meridionale.


“Qui documentiamo un esteso corpo idrico sotterraneo di acque dolci e salmastre conservato in un acquifero profondo tra i 700 e i 2500 metri di profondità al di sotto dei Monti Iblei, nella Sicilia meridionale”. La scoperta di questo vasto accumulo d’acqua è il risultato di un approccio innovativo che combina l’analisi di pozzi petroliferi profondi con avanzate tecniche di modellazione tridimensionale del sottosuolo.

 “Abbiamo attribuito la distribuzione di questo accumulo di acque fossili a un meccanismo di ricarica meteorica guidato dall’abbassamento del livello del mare nel Messiniano” continua Lipparini. “Abbiamo ricostruito che questo abbassamento del livello del mare, avvenuto circa 6 milioni di anni fa, ha raggiunto i 2400 metri sotto l’attuale livello del mare nel bacino del Mediterraneo orientale, creando le condizioni favorevoli all’infiltrazione di acque meteoriche e all’accumulo e conservazione di questa preziosa risorsa idrica nel sottosuolo”.


“Queste acque addolcite potrebbero avere utilizzi diversificati, dalla potabilità all’utilizzo per scopi industriali e agricoli, aprendo così nuove prospettive per la Sicilia meridionale e altre regioni costiere del Mediterraneo”, sottolinea il ricercatore Ingv. “Questo approccio innovativo potrebbe, infatti, essere esteso ad altre aree dell’Italia e del Mediterraneo caratterizzate dalla carenza idrica e da condizioni geologiche analoghe”, suggerisce il primo autore. “Grazie ai risultati raggiunti si potrà ora cercare di individuare possibili nuovi accumuli anche in aree quali Marocco, Tunisia, Egitto, Libano, Turchia, Malta e Cipro, per citarne alcune”. “Abbiamo utilizzato le competenze del team, sviluppate in particolare nel settore della ricerca petrolifera, per ricercare, questa volta, potenziali preziose risorse idriche profonde di supporto a uno sviluppo sostenibile, che permetta anche di affrontare le sfide della sicurezza idrica.


Il Progetto è stato inserito tra le “action” in occasione della “Water Conference” dell’ONU del marzo 2023 e, nel prossimo futuro, il team prevede di valutare un piano di sviluppo e un progetto di utilizzo di queste acque. Il finanziamento per questa ricerca è stato fornito attraverso un progetto Marie Curie Grant con l’Università di Malta, il supporto dell’Università Roma Tre e dell’Ingv. Fonte Ansa – Protezione Civile

Continua a leggere

Attualità

La Valle dei Templi festeggia un milione di visitatori

Pubblicato

il

Agrigento – È arrivato insieme alla moglie e al figlio in occasione dei suoi quarant’anni. Una volta alla Valle dei Templi, il turista spagnolo si è ritrovato a festeggiare anche un altro avvenimento: essere il milionesimo visitatore del Parco archeologico.

Per loro ingresso omaggio con bigliettone n. 1.000.000 consegnato dall’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, e dal  direttore del Parco, Roberto Sciarratta.

In base ai dati 2022 del ministero della Cultura, il sito archeologico agrigentino si colloca a metà della classifica nazionale dei luoghi culturali più visitati. «Agrigento – ha commentato il presidente della Regione, Schifani – si conferma tra le mete più attrattive

Continua a leggere

Attualità

Riprendono i lavori sulla Sp 38

Pubblicato

il

L’ on.Giuseppe Catania esprime piena soddisfazione nel comunicare che la commissione aggiudicatrice dei lavori, incaricata dalla Struttura Commissariale per il rischio idrogeologico, ha effettuato la sessione di approfondimento richiesta dal Tar confermando l’aggiudicazione alla ditta che stava effettuando i lavori sulla S.P. 38 Mussomeli-Caltanissetta.
A giorni, dunque, riprenderanno regolarmente i lavori per la sistemazione di questa importante arteria viaria che collega tutto il vallone con il capoluogo di provincia
“Ringrazio i vertici della Struttura Commissariale per la celerità con cui sono intervenuti, prendendo in carico immediatamente la problematica che io stesso avevo avuto modo di segnalare.
La buona politica paga sempre”- conclude il deputato meloniano.

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852