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Cronaca

Racket per i fiori ai defunti, 5 arresti a Gela

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Tentata estorsione e lesioni gravi: sono le accuse mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta nei confronti di cinque gelesi, arrestati dalla Squadra Mobile e dalla Polizia del locale Commissariato. Le ordinanze sono state emesse dal Gip. Le indagini, coordinate dalla Procura di Caltanissetta, hanno avuto avvio lo scorso mese di febbraio, quando la Polizia ha appreso che un imprenditore, titolare di una rivendita di fiori ubicata nei pressi del cimitero “Farello” di Gela, alcuni mesi prima sarebbe stato “avvicinato” da un uomo, il quale, in concorso con altri soggetti ritenuti appartenenti alla consorteria mafiosa della “Stidda” gelese, avrebbe avanzato alcune richieste estorsive, volte a creare un vantaggio alla propria attività commerciale attiva nello stesso settore merceologico.

La vittima avrebbe subito una serie di atti intimidatori culminati in una vera e propria spedizione punitiva concretizzatasi nel pestaggio dell’imprenditore e di alcuni suoi familiari, i quali avrebbero riportato gravi conseguenze fisiche. Nel corso dell’aggressione, che sarebbe avvenuta proprio all’interno dell’attività commerciale della vittima, uno degli indagati, presentandosi come figlio di un boss mafioso, avrebbe richiesto il pagamento mensile di una consistente somma, come presupposto per poter proseguire l’attività di commercio dei fiori. Nel corso delle indagini sarebbero emersi molteplici riscontri oggettivi in ordine alle contestazioni mosse agli indagati.

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Cronaca

Truffe on line con il logo della Polizia, “non aprire allegati e-mail”

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Continuano le campagne di phishing che utilizzano loghi, nomi e indirizzi di dipartimenti e uffici della Polizia di Stato per compiere truffe ai danni di onesti cittadini che si ritrovano coinvolti in sospette attività criminali. Alcune di queste e-mail riproducono il logo del sito del Commissariato di Polizia, altre utilizzano l’indirizzo reale del Polo Tuscolano della Polizia di Stato.

“Considerata l’urgenza di questo documento, saremo grati se volesse risponderci al più presto via email”.

Questo l’oggetto della presunta notifica, che informa il destinatario che sono stati “rilevati elementi preoccupanti relativi all’accesso a contenuti informatici vietati dalla legislazione italiana”. L’urgenza e la fretta inducono la vittima del raggiro a non dedicare il giusto tempo e la dovuta attenzione alla comunicazione ricevuta, favorendo la riuscita della truffa.Il consiglio è quello di non aprire allegati di e-mail di cui non si è in attesa. La Polizia di Stato – riferisce la Questura – non utilizza mai questa modalità di comunicazione per informare di essere coinvolto in attività investigative.

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Cronaca

Sanzionato un commerciante per occupazione abusiva di suolo pubblico

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Caltanissetta – La Polizia di Stato e la Polizia locale hanno eseguito controlli di polizia amministrativa presso diversi esercizi commerciali di Caltanissetta al fine di verificare la regolarità delle autorizzazioni di Polizia.

Nel corso degli stessi la Polizia locale ha sanzionato per occupazione abusiva del suolo pubblico il titolare di un esercizio, poiché il dehors esterno del locale era privo di autorizzazione. La struttura è stata chiusa e il titolare sarà sanzionato anche con la chiusura dell’attività per 5 giorni.

Gli agenti hanno, inoltre, diffidato un altro titolare di bar per lo sforamento delle misure del dehors rispetto all’autorizzazione comunale. Il titolare del bar ha immediatamente provveduto al ripristino dei luoghi. I controlli congiunti proseguiranno nei prossimi giorni, al fine di garantire il rispetto delle regole da parte delle attività interessate.  

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Cronaca

Tunisino arrestato per rapina aggravata

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I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ragusa hanno arrestato in flagranza di reato un 40enne tunisino, irregolare sul territorio nazionale, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata nei confronti di due passanti, un 27enne suo connazionale ed un 30enne rumeno, ai quali aveva asportato poco prima, sotto la minaccia di un lungo machete, una cospicua somma di denaro ed i loro telefonini cellulari.

I due malcapitati, alle prime ore del mattino, subìta la rapina, si sono avvicinati ai militari dell’Esercito Italiano impegnati a garantire la cornice di sicurezza all’ingresso Palazzo di Giustizia di Ragusa, riuscendo così, grazie al loro ausilio, ad avvertire immediatamente il numero unico di emergenza 112 di quanto era appena accaduto.

Una gazzella della Sezione Radiomobile si precipitava dunque presso la via Sant’Anna, ove poco prima si era consumata la rapina e, avviate immediate ricerche nel circondario con l’ausilio anche di personale in abiti borghesi, i Carabinieri riuscivano ad intercettare e fermare il 40enne extracomunitario nei pressi della sua dimora, ed a trarlo in arresto in flagranza di reato per la rapina appena compiuta.

Recuperata completamente la refurtiva, immediatamente restituita ai legittimi proprietari, i militari dell’Arma hanno posto sotto sequestro anche la lunga arma da taglio utilizzata dal reo nella sua scorribanda, una mannaia dalla lunghezza complessiva di addirittura 60 centimetri.

Esperite le formalità di rito, il 40enne è stato condotto dai militari dell’Arma presso il carcere di via Di Vittorio, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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