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Rita Cardamone, il modello Nord Europeo allo Sturzo, perché la scuola è (anche) musica

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Lo stress da Covid? Si combatte anche con la musica in filodiffusione tra i banchi di scuola. Con 730 studenti e un corpo docenti che supera i 120, molteplici indirizzi tecnici e formativi, l’Istituto Luigi Sturzo di via Ettore Romagnoli si avvia verso un percorso fatto di internazionalizzazione, impresa, didattica integrata e…musica su modello delle scuole Nord Europee. L’anno scolastico 2020/21 ha visto l’insediamento della nuova dirigente Rita Cardamone, di Mazzarino, recentemente vincitrice di concorso dirigenziale e con una carriera particolarmente “europea”.

Dirigente come ha trovato l’Istituto durante il suo insediamento?

Nonostante l’emergenza sanitaria legata al Covid è stato un anno piacevole e ho ricevuto una bellissima accoglienza da parte di collaboratori volenterosi e curiosi che mi sento di ringraziare quotidianamente. Uno staff di 40 persone che ha messo grande impegno nel gestire la situazione: ciò ci ha permesso di portare la presenza alunni al 75% garantendo, con tutte le precauzioni del caso, la gestione scolastica  in un ambiente sano e sicuro.

E gli alunni della scuola?

Lo dico con orgoglio, ho trovato ragazzi educati e di sani principi. Un ambiente sano anche nel rapporto con le famiglie: certo, devono studiare di più, fortificare e consolidare le basi, ma credo che le nostre scuole non abbiano nulla da invidiare a quelle del Nord Italia per competenza docenti e preparazione alunni. Nei nostri plessi abbiamo fronteggiato il Covid utilizzando aule ampie, ritinteggiate, con condizioni igieniche decisamente buone e uno staff scolastico particolarmente collaborativo. La scuola, riscaldata, è un luogo confortevole dove trascorrere il tempo diventa piacevole nonostante le difficoltà legate alla pandemia.

Come?

Per non fare “soffrire” troppo gli studenti, oltre all’intervallo, abbiamo consentito che durante l’orario scolastico facessero dieci minuti di pausa nel plesso accompagnati a turno dagli insegnanti.Abbiamo anche deciso di integrare alle attività didattiche un sottofondo musicale che genera emozioni positive:da una mia personale esperienza, girando in alcune scuole d’Europa, ho avuto modo di apprezzare gli effetti benefici di un ambiente rilassante dove le ore vengono scandite a ritmo di melodie e note musicali, una buona prassi che ho scelto di attivare anche qui in Sicilia.

E allo Sturzo avete applicato questo approccio? Mi fa qualche esempio?

Assolutamente si, credo sia un metodo distensivo in grado di regalare momenti piacevoli; le considero piccole chicche emozionali, in grado di generare sentimenti ed emotività positivi. La campanella suona a suon di musica in filodiffusione tra corridoi e aule del plesso, l’ingresso di docenti e studenti è accompagnato da brani musicali con una vera e propria playlist studiata da un deejay che frequenta la scuola.

Quale messaggio si sente di dare agli “studenti covid”?

Di resistere e frequentare il più possibile le attività in presenza ed i laboratori: ci tengo che non si perda il cordone ombelicale con la scuola, lo ritengo un aspetto imprescindibile nella formazione di ogni ragazzo. Personalmente non li vedo malissimo; certo, all’inizio gli alunni erano un un po’ disorientati, come tutti del resto, coinvolti in una situazione incerta e particolarmente preoccupante. Ciò nonostante abbiamo appena concluso le valutazioni intermedie d’istituto e devo dire che il loro impegno non è mancato, anzi, è stato riversato sui libri ottenendo risultati soddisfacenti.

Lei è una dirigente pro-dad?

Assolutamente no: avere gli studenti a casa, davanti a un pc, significa perdere spesso il loro interesse e addormentarsi durante l’attività didattica che, di certo, deve essere implementata con altre iniziative più dinamiche e interattive. Ho chiesto ai docenti di fare particolare attenzione all’emotività dei ragazzi in un momento così delicato, ho chiesto di prenderli per mano a uno a uno e accompagnarli senza perderli di vista un attimo. Il primo passo è diventare imprenditori di sé  stessi, poi viene tutto il resto.

Qual è l’aspetto che viene maggiormente sacrificato da una scuola in “non presenza”?

Le relazioni umane: il docente in classe è di certo più incisivo, grazie anche alla modulazione di tono e registro, con cui accompagna la lezione. In presenza docente e alunno sono insieme ed è questo il tratto caratterizzante dell’insegnamento scolastico: è già difficile catturare l’attenzione di un alunno, figuriamoci in una situazione di non presenza. Ho chiesto ai docenti di essere interattivi utilizzando una didattica breve e preparando l’alunno sull’argomento con vari spunti offerti in anticipo. Utilizziamo spesso il metodo della Debate- calssroom: i docenti stanno imparando tantissimo, vogliono crescere, e insieme ai nostri ragazzi stanno facendo cose meravigliose di cui vado fiera.

Come ad esempio?

Ad esempio abbiamo appena realizzato uno studio televisivo con tanto di registi, produttori, sceneggiatori e tecnici. E’ stato appena inaugurato un laboratorio letterario, proprio in occasione della festa della donna, con la collaborazione della Fidapa. Abbiamo anche i laboratori in lingua straniera, importantissimi per un apprendimento in linea con il resto d’Europa. Attualmente i nostri ragazzi fanno inglese, francese, spagnolo, lingue che possano consentire un inserimento concreto nel settore turistico europeo ed intercontinentale. Nei corsi serali ci ritroviamo addirittura laureati che tornano al diploma per perfezionarsi in una data attività e mestiere. Gli alunni vengono anche sostenuti nel percorso per la certificazione linguistica Cambridge, con insegnanti madrelingua ed esperti che ospitiamo per circa 8 settimane che mirano alla conversazione per un percorso che anticipa l’alternanza scuola lavoro. La scuola aderisce ai programmi Erasmus ed è gemellata con istituti che si trovano in Svezia, Italia e Croazia.

Dopo tanti sacrifici è contenta di lavorare a Gela?

Assolutamente si, quando la mattina raggiungo la città e vedo il mare mi sento già felice. Certo, è un anno difficile, ma Gela e i nostri studenti meritano il giusto riconoscimento già dato in prestito alla città dalla natura con la sua immensa bellezza. Gli istituti tecnici vanno valorizzati, dirigere i vari indirizzi del commerciale e l’alberghiero di via Diaz, piccolo gioiello formativo della Provincia nissena, è per me motivo di grande impegno e soddisfazione”.

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Tre ambulanze per gli ospedali di Gela, Mazzarino e Niscemi

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L’on. Giuseppe Catania esprime compiacimento all’indirizzo del Commissario Straordinario dell’ASP di Caltanissetta, Dott. Lucio Salvatore Ficarra, che, nelle scorse ore, ha deliberato l’affidamento della fornitura in noleggio di 3 ambulanze da destinare ai Presidi Ospedalieri 𝐝𝐢 𝐆𝐞𝐥𝐚, 𝐌𝐚𝐳𝐳𝐚𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐞 𝐍𝐢𝐬𝐜𝐞𝐦𝐢, per far fronte alla grave carenza di ambulanze rilevata negli ospedali dell’area sud della provincia.
“Il potenziamento dell’offerta sanitaria della provincia- docente il deputato di FdI- passa anche attraverso il potenziamento di mezzi ed attrezzature in uso agli operatori sanitari operanti nelle nostre strutture.
Sono certo che analogo provvedimento verrà adottato, nel prossimo futuro, a supporto delle strutture dell’area Nord che hanno analogo bisogno, così come peraltro, più volte segnalato nei mesi scorsi dalle stesse organizzazioni sindacali ed operatori”

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Parcheggio Arena: sarà sempre aperto

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In vista della campagna elettorale tutto si aggiusta, si pianifica e si rimodula. E anche l’ organizzazione del parcheggio Arena, nato sotto cattiva stella, prende forma. A pochi giorni dalla notizia che diversi turisti stranieri lo hanno trovato chiuso. E poi i lunghi periodi di inattività, le vandalizzazioni continue, l’ abbandono. Tutto dimenticato. Oggi si pianifica.

Con la delibera di Giunta municipale è stata prevista l’apertura del Parcheggio Arena per tutti i giorni dell’anno. Le tariffe sono state rimodulare.


Periodo dal 1° maggio al 30 settembre :
 Fascia oraria 08.00-24.00 : tariffa oraria Euro 0.60;
a. Tariffa diurna per 4 h: Euro 2,00;
b. Tariffa diurna per 8 h: Euro 4,00;
c. Tariffa diurna per 12 h: Euro 6,00;
d. Tariffa diurna per 16 h: Euro 8,00;
 Tariffa notturna dalle 00.00 alle 08.00: 2,00 euro
 Abbonamento mensile: Euro 30,00. Se l’abbonamento viene emesso dopo il giorno 20 del mese
di settembre il costo dello stesso è di Euro 20,00;
Periodo dal 1° ottobre al 30 Aprile :
 Fascia oraria 08.00-20.00 : tariffa oraria Euro 0.60;
a. Tariffa diurna per 4 h: Euro 1,80;
b. Tariffa diurna per 8 h: Euro 3,60;
c. Tariffa diurna per 12 h: Euro 5.40;
 Tariffa notturna dalle 20.00 alle 08.00: 1,80 euro

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In Sicilia il 118 ha prestato 426 mila soccorsi

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Catania – Nel 2023 sono stati oltre 426 mila gli interventi effettuati dal 118 in Sicilia. Il dato è stato reso noto durante il convegno nazionale “Prospettive del Sistema Emergenziale” che si è svolto al Palazzo della Cultura di Catania in occasione dei 32 anni dall’istituzione del servizio di emergenza-urgenza 118 in Italia. L’evento è stato promosso dalla Seus in sinergia con la Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato regionale alla Salute e con il patrocinio della Città metropolitana di Catania e del Comune di Catania.

Introducendo i lavori, il presidente della Seus Riccardo Castro ha sottolineato: «È un importante momento di confronto tra gli attori del sistema di emergenza-urgenza italiano, con esponenti autorevoli delle principali società medico-scientifiche nazionali del settore. Un’iniziativa in occasione dei 32 anni di vita del 118 in Italia, un servizio che non si ferma mai. In Sicilia sono stati effettuati oltre 426 mila interventi nel 2023, con un trend in crescita e grazie a un lavoro di squadra tra assessorato regionale alla Salute, Seus, Centrali operative, autisti-soccorritori, amministrativi, medici e infermieri».

Tra gli intervenuti, dopo il saluto da remoto del presidente della Regione Renato Schifani, c’è stato Salvatore Iacolino, dirigente generale della Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute: «C’è la necessità di potenziare il personale, rivolgendosi anche ai medici di area critica, dotandosi di ulteriori autisti-soccorritori per migliorare ancora il servizio garantito dalle oltre 250 postazioni del 118 siciliano, di cui 108 medicalizzate. Stiamo potenziando anche il versante tecnologico in sinergia con il management della Seus che sta lavorando con grande intensità e determinazione». Il vicepresidente nazionale della SIMEU, Beniamino Susi, ha sottolineato: «La nostra società scientifica sposa il sistema in base al quale medici e infermieri possono ricoprire sia l’emergenza ospedaliera che quella territoriale, come accade in Sicilia».

Durante il convegno hanno portato i saluti Gaetano Galvagno (presidente dell’Ars), Enrico Trantino (sindaco di Catania), Salvo Pogliese (senatore), Giuseppe Laccoto (presidente della Commissione Sanità dell’Ars) e Fabrizio Ferrara (presidente della Commissione Lavoro dell’Ars). Ha moderato i lavori Giovanni Finocchiaro, redattore del quotidiano “La Sicilia”.

Si sono svolti due dibattiti: il primo su “Terapia intensiva e sub-intensiva in relazione alla rete di emergenza-urgenza territoriale” con gli interventi di Salvatore Iacolino, Agostino Massimo Geraci (direttore “DEA” dell’Arnas Civico di Palermo), Giuseppe Misuraca (direttore della Centrale Operativa del 118 CL-EN-AG), Beniamino Susi (vicepresidente SIMEU) e Gaetano Satullo (Responsabile scientifico Rete IMA in Sicilia).

Il secondo tema trattato è stato il “Numero Unico di Emergenza 112 in relazione alle Centrali Operative Territoriali e ai numeri 116117 e 118” con gli interventi di Isabella Bartoli (direttore Centrale Operativa 118 CT-RG-SR), Alessio Lubrani (direttore NUE 112 Regione Toscana), Angelo Giupponi (presidente “HEMS Association”), Andrea Andreucci (presidente SIIET), Filippo Arfaioli (SISMAX) e Daniele Orletti (presidente COES Italia

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