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L'occhio del bello

Amare il territorio. La scommessa (già vinta) delle Giornate Fai

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Furono due giornate belle e intense. Una dedicata alla visita ai resti di una villa ellenistica rinvenuti durante i lavori di costruzione di una residenza privata, nel quartiere Caposoprano, l’altra caratterizzata da una passeggiata al versante sud delle Mura federiciane. Entusiasmo e partecipazione, di tanta gente e altrettante realtà del mondo dell’associazionismo e del volontariato, nel segno di una rete di supporto alle attività culturali di cui Gela continua ad avere tanto bisogno. Furono le Giornate Fai di Primavera, il 5 e 6 giugno scorsi, e lasciarono nell’aria una scia sospesa di “Magari anche in autunno, forse, chissà”…

Si arrivava da una primavera pesantissima, il mese di aprile quasi per intero in zona rossa e un inizio maggio a tinte arancioni. Quelle due giornate di giugno furono un successo nel segno dell’aggregazione intorno alla conoscenza del territorio. Quattro mesi dopo, ecco arrivare le Giornate Fai d’Autunno organizzate in provincia sempre dalla delegazione di Caltanissetta presieduta dalla prof. Giulia Carciotto, docente di storia dell’arte al Liceo classico “Eschilo”. Altri due appuntamenti in programma il prossimo fine settimana (16 e 17 ottobre), stavolta ci si sposterà verso il cuore del territorio provinciale con le visite alla Sughereta e al Museo civico di Niscemi e al Villaggio Monte degli Ulivi di Riesi.

Per partecipare occorre prenotarsi sul sito ufficiale del Fai e rispettare le norme di sicurezza, dal green pass all’utilizzo della mascherina. Ma è importante, tanto, che le iniziative culturali riprendano il loro corso anche in presenza, che si diano opportunità di crescita e aggregazione sana a tutti coloro che vogliono conoscere, (ri)scoprire, confrontarsi. È quello di cui ha bisogno la nostra terra: essere amata e valorizzata in tutte le sue infinite sfumature di bellezza. È quello che abbiamo bisogno noi, nella costruzione di una nuova socialità che abbia il sapore antico ma sempre nuovo della bellezza dell’incontro, tra le ricchezze della natura e della nostra straordinaria storia.

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L'occhio del bello

Giornate mondiali della poesia alla Libreria Orlando: le emozioni e le lezioni delle Parole 

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“La bellezza salverà il mondo”. L’auspicio di Fëdor Dostoevskij, che non a caso citiamo proprio oggi, resta sempre chiaro e al centro di chi lotta per l’affermazione del bello in ogni sua forma. L’affermazione del bello è una necessità politica a livello globale, soprattutto in questi tempi tremendamente difficili dove lo spettro delle guerre è tornato in maniera prepotente a generare orrori, paure, miserie.

Ecco che ogni spiraglio diventa utile e propizio per affermare la bellezza: e la letteratura è uno strumento fondamentale per riuscirci. In quest’ottica va così sottolineata, con un plauso, l’iniziativa della Libreria Orlando che in occasione della Giornata mondiale della poesia del 21 marzo ha ideato un programma molto articolato, con tre giorni di eventi con autori locali e giovani musicisti.

Maria Grazia Orlando, Pellegrino Cannizzo, Emanuele D’Ambrosio, Maria Tina Vitello, Monica Romano e Filippo Minacapilli i poeti coinvolti, ma anche i musicisti Antonio Pardo e Salvo Vella. Teresa Mammoliti e Sofia Di Dio, inoltre, hanno partecipato alla presentazione del libro “Il respiro dell’anima” di Minacapilli.

Momenti importanti, seguiti da un numeroso pubblico, per ribadire che la poesia, come la bellezza, non muore mai e anzi ci indica la strada giusta da seguire. Sta a noi scegliere se percorrerla o meno. 

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“Il corpo al centro di un’ossessione”, ma dai Dca si guarisce: le storie del Centro Ananke

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I Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono una realtà con cui convivono milioni di persone in Italia e nel mondo. Giovani, ma non solo. Un fenomeno che coinvolge anche Gela dove è presente il Centro clinico Ananke appartenente al progetto di Villa Miralago, sede del più grande centro italiano per la cura dei Disturbi del comportamento alimentare. La 13° Giornata nazionale del Fiocchetto lilla, celebratasi venerdì, è solo una delle infinite opportunità per fare luce sulla problematica, sensibilizzando la comunità sul tema per condividere il messaggio più importante, racchiuso in sole tre ma potentissime parole: si può guarire.

«Nei disturbi alimentari – spiega la responsabile del Centro, Nuccia Morselli –, il corpo è al centro di un’ossessione. Un continuo confrontarsi con l’immagine di altre persone da cui si esce sviliti, colpevoli, intolleranti verso le proprie forme e il proprio aspetto. Questa è una problematica psicologica individuale ma anche un’emergenza sociale, che trova le sue radici nell’iperinvestimento che ha il corpo a livello mediatico. I corpi vengono percepiti deludenti al punto da essere mortificati, aggrediti da pensieri o da attacchi distruttivi».

Ci sono i giovanissimi che soffrono di anoressia, gli adolescenti che si procurano tagli e ferite perché il dolore fisico spesso li “difende” da un vuoto interiore insopportabile, gli adulti che dopo essersi sottoposti ad interventi di chirurgia bariatrica fanno i conti con sovrappeso, depressione e il fallimento di tutti gli sforzi dietetici precedenti.

E poi ci sono le storie di rinascita. Di cura, amore e dedizione. Di percorsi lenti ma inesorabili verso la guarigione, come quello di Carmelo, 38 anni. Una lunga testimonianza, che si conclude con parole cariche di speranza: «Ero balbuziente, ero obeso, ero depresso, ero ansioso. Mi sentivo fallito, non amato e abbandonato. L’amore che ho ritrovato per me stesso è l’amore che voglio trasmetterti. Vuoi sapere se sono guarito? Sì, balbetto ancora, ma non lo so più non mi accorgo nemmeno quelle poche volte in cui capita… Il peso, sì, quello va diminuendo, ma non faccio diete. Non funzionano a comando. Cerco semplicemente di alimentarmi bene in base al mio fabbisogno. L’ansia, sì, certo, guai a non averla, è stata la mia migliore amica… Mi ha salvato la vita.
Certo, se diventa eccessiva mi dà fastidio, ma una piccola dose di preoccupazione è un toccasana. Depresso? Per niente. I miei occhi sorridono alla vita. Stressato? Un po’, gestisco due attività, una moglie e un cagnolino.  È stata dura… Oggi ringrazio la vita e chi mi ha da dato una mano».

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“Cuore, pizza e allegria”: la strada da seguire per la vera inclusione

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Il valore della collaborazione tra associazioni, imprese e realtà sociali del territorio, cittadini attivi e sensibili alle nobili cause della comunità, si misura in base al lavoro effettivo che viene fatto ogni giorno e ai risultati che questo lavoro produce. E allora non si può che essere felici quando un progetto viene condotto e portato a termine a vantaggio dei più fragili, di chi ogni giorno combatte la propria battaglia cercando di veder tutelati i propri diritti.

Non può che ricevere un plauso la bella iniziativa promossa nell’evento “Cuore, pizza e allegria” rivolto a ragazzi con fragilità accompagnati da operatori e volontari. Giovani che, dopo un periodo di formazione curato dai maestri dell’Imahr, hanno lavorato per una sera al Company2 con il supporto dei titolari e di tutto lo staff (con la partecipazione anche di Pizzofrenìa). Ad ideare l’iniziativa è stata l’associazione Ama Filippo in collaborazione con la cooperativa Bic.

L’aspetto più bello: l’entusiasmo dei ragazzi protagonisti, felici di rendersi e sentirsi utili, ma anche l’entusiasmo dei clienti del locale che li hanno accolti con sorrisi e piena attenzione. Sono questi gli elementi chiave per lavorare verso progetti realmente inclusivi, da portare avanti con convinzione e continuità. Questa è la strada da seguire.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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