Gela e il suo comprensorio continuano ad essere considerate la pattumiera d’Italia.Non ci manca niente : gli idrocarburi, l’amianto e ora anche le scorie nucleari da depositare nella vicina Butera.Nella vicina Nisxemi c’è il Muos e il gioco è fatto.A danno della popolazione già segnata da un alto tasso di tumori , malformazioni e malattie respiratorie e cardiovascolari.È bastato che il governo togliesse il.segreto di Stato ad una Carta che esiste dal 2915 per scoprire l’amara realtà Sono sctte le regioni in cui sono state individuate le aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale. Sono Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Nella Tavola generale allegata alla Cnapi (Carta nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi) sono indicati anche i Comuni interessati nelle sette regioni.In Sicilia sono state individuate quattro aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare. Si trovano nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta. Nel dettaglio, i Comuni sono Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera.Ed è proprio la scelta di Butera che brucia.Il sindaco non ne sapeva nulla ed annuncia battaglia «Apprendo che il territorio di Butera è uno dei siti individuati come area potenzialmente idonea alla costruzione del deposito nucleare nazionale dai giornalisti. Naturalmente sono contrariato per il fatto che le istituzioni, e in questo caso il ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, abbiano tenuto massimo riserbo su questa cosa». Questo dice Filippo Balbo sindaco di Butera (CL) una delle aree individuate come potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare. «Avrebbero potuto quanto meno comunicarlo agli enti locali interessati – continua il sindaco – Non rinuncio a fare un referendum popolare su questa questione coinvolgendo i cittadini e capendo qual è la volontà di tutti. Farò fare anche una relazione da tecnici specializzati per capire qual è il sito, che allo stato non conosco, e quali sarebbero gli eventuali rischi e ci comporteremo di conseguenza. Noi abbiamo un territorio votato all’agricoltura e anche al turismo perché abbiamo 8,5 chilometri di costa e non possiamo permetterci di avere un sito di questo tipo con materiale radioattivo. Nelle prossime ore comunque cercherò di avere dettagli in più sulla questione». Da Gela però per tutta la giornata silenzio dal palazzo municipale.Il sindaco Lucio Grdco non ha diramato alcun comunicato per prendere posizione.
