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Politica

Cuffaro: ‘alla presidenza della Regione, candideremo una donna’

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«Candideremo una donna alla presidenza della Regione siciliana. E sono favorevole al sistema elettorale nazionale proporzionale per riportare la gente a votare». Sono le parole di Salvatore Cuffaro dette pubblicamente a Catania dove, a Palazzo Landolina in piazza Bellini, è stata inaugurata la prima sede di “Casa della Democrazia Cristiana Nuova”, ovvero uno spazio per creare la futura classe dirigente culturale siciliana, dove arte e politica si sposano tra mostre ed eventi di intrattenimento e cultura. 

All’appuntamento erano presenti, oltre all’ex presidente della Regione Siciliana, ora commissario regionale della Dc Nuova, numerosi dirigenti del partito da tutta la Sicilia. 

«L’inaugurazione di questa prestigiosa sede – ha continuato Cuffaro – è l’ennesima dimostrazione di come la Dc Nuova stia coinvolgendo tutti i territori siciliani. Si tratta di uno spazio dove fare politica e che può far confluire tutti coloro che vogliono impegnarsi nella strada tracciata dai padri fondatori della Dc, Sturzo e De Gasperi, facendo rivivere la storia della Democrazia Cristiana, fondata sui valori e ideali, ma ricontestualizzandola in chiave moderna». E ancora Cuffaro: «La Democrazia Cristiana Nuova presenterà una candidata donna alla presidenza della Regione Siciliana e quando si incontrerà con i suoi alleati politici farà questa proposta, perché riteniamo che oggi come oggi la politica vada umanizzata. Una donna può portare un contributo di riflessione e ragionamento con la coalizione con cui saremo alleati». Conclude Cuffaro: «La politica nazionale di oggi vive l’anomalia di basarsi su un sistema elettorale maggioritario, ragionando come se fossimo in un sistema proporzionale. E questa è una anomalia. C’è nel Paese la voglia di tornare a essere protagonisti. Il sistema proporzionale riporta nel sistema elettorale una idea. Se riportiamo i simboli, quelli che hanno una storia e un valore, nella scheda elettorale, tanta gente tornerà al voto. Questo si può fare in un sistema elettorale dove non solo si sceglie un partito, ma anche una persona da cui farsi rappresentare». 

Durante la serata è stato mostrato al pubblico un artwork disegnato da una giovane artista catanese e dedicato a Don Sturzo, fondatore del Partito popolare, in chiave contemporanea

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Politica

Alessandro Dagnino nuovo assessore regionale

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Palermo – Il presidente della Regione Renato Schifani ha nominato Alessandro Dagnino nuovo assessore all’ Economia,  al posto di Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo.

Dagnino ha prestato giuramento in Assemblea regionale e ricopre già operativamente l’incarico. Avvocato cassazionista e docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore nell’Università degli studi Lumsa, Dagnino è socio fondatore e Managing Partner, coordinatore dell’area tributario e finanza pubblica, dello studio legale Lexia.

Vanta una esperienza pluriennale nella consulenza a enti pubblici e associazioni di categoria in materia fiscale, di finanza pubblica e di contenzioso tributario.

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Dalla scuola Solito alle commissioni consiliari nella seduta del 30 luglio

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La Presidente del consiglio Paola Giudice ha provveduto ad integrare l’ordine del giorno della seduta consiliare del 30 luglio alle 19.30.

Si tratterà la variazione del piano triennale delle opere pubbliche per consentire al progetto di rifacimento della scuola Solito di andare avanti.

Si voterà la composizione delle commissioni consiliari permanenti in modo che il consiglio possa entrare nella piena operatività e si tratterà il punto relativo all’Unione dei Comuni dove vanno nominati tre consiglieri gelesi. L’ultimo argomento riguarda la composizione dell’ufficio di presidenza.

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Flash news

Il sen.Lorefice:”il governo ha dichiarato guerra alla stampa”

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“Siamo di fronte a un’impressionante serie di atteggiamenti ostili del Centrodestra alla libera informazione. Ed è sinceramente frustrante assistere a un Governo e ad alcuni alti esponenti istituzionali di Destra che ritengono il giornalista un mero strumento, nonché capro espiatorio dei fallimenti di Meloni e sodali”.

Lo dichiara a La Notizia Pietro Lorefice, senatore M5S e segretario della Presidenza del Senato. Nel mirino dell’esponente pentastellato finisce, tra gli altri, anche il presidente del Senato.

“Prima l’assurda reazione della Meloni all’inchiesta di Fanpage sulla federazione giovanile di Fratelli d’Italia, con scomposti attacchi al giornalismo sotto copertura”, incalza Lorefice, che subito dopo aggiunge: “poi l’incredibile pestaggio di Joly da parte di esponenti di Casa Pound, episodio derubricato dal presidente del Senato La Russa sulla base del fatto che il giornalista non si sarebbe presentato; poi gli insopportabili atteggiamenti dello stesso La Russa, che durante la cerimonia del Ventaglio ha assunto posture a dir poco irridenti nei confronti di una giornalista che gli chiedeva conto della sua conoscenza delle leggi del ventennio fascista; infine la ministra Santanché, che lancia un attacco al New York Times, ‘reo’ di aver giustamente messo sotto i riflettori internazionali la tragica situazione di siccità in cui versa la Sicilia, con roboanti promesse di fondi da parte dello Stato centrale e penoso scaricabarile tra Governo di Centrodestra e Presidente della Regione sempre di Centrodestra”.

Secondo Lorefice “Meloni, La Russa, Santanché e tutti i loro corifei dovrebbero provare, se ne sono capaci, a rileggere la frase del giornalista Horacio Verbitsky: giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda”.

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