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Cronaca

Droga tra Germania e Sicilia: blitz dei Carabinieri

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Vasta operazione dei Carabinieri del Ros, coadiuvati nella fase operativa da personale dei Comandi Provinciali Carabinieri di Enna, Caltanissetta, Catania e Brescia. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare emessa nel corso delle indagini preliminari dal Gip del Tribunale di Caltanissetta – su richiesta della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 15 persone, gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e hashish aggravata dalla disponibilità di armi.

Tra di essi tre sono indagati anche per il reato di intestazione fittizia di beni al fine di eludere la normativa sulle misure di prevenzione, mentre uno dei tre per un ulteriore reato riferito ad un’autonoma disponibilità di armi e munizioni. L’ordinanza cautelare è stata eseguita anche nei confronti di altri due soggetti. Gli indagati sono tutti destinatari della misura cautelare in carcere, tranne due sottoposti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Nel medesimo contesto investigativo, la Procura della Repubblica di Caltanissetta ha emesso decreti di perquisizione da effettuarsi in Germania tramite Ordine di Indagine Europeo a carico di due soggetti, residenti a Colonia ed eseguiti dalla Polizia Criminale di Colonia e Bka con la presenza anche di personale del Ros nell’ambito di un’avviata cooperazione internazionale sotto egida Europol. Le attività sono state supportate dalla Rete @ON finanziata dalla Commissione Ue.

L’indagine è la naturale prosecuzione dell’incessante impegno della Procura della Repubblica di Caltanissetta e Raggruppamento Operativo Speciale nel contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa della provincia di Enna. In questo contesto sono state svolte mirate investigazioni volte a riscontrare l’esistenza di un articolato traffico di sostanze stupefacenti provenienti dalla Germania e dirette a Barrafranca, gestito da soggetti barresi emigrati in Germania. Il 4 dicembre del 2021 il figlio di uno degli indagati in custodia cautelare è stato arrestato in Baviera proveniente da Colonia e diretto in Sicilia, dopo essere stato trovato in possesso di 300 grammi di cocaina. In particolare risaltava che il figlio mantenesse rapporti con l’Italia anche attraverso l’utilizzo di apparati telefonici criptati di cui è stato utilizzatore prima del suo arresto. Gli approfondimenti investigativi sviluppati attraverso i canali di cooperazione di polizia e giudiziaria facevano emergere una perdurante stabilità di rapporti tra la comunità di Barrafranca dimorante a Colonia, tra cui spiccano anche soggetti già condannati in via definitiva per associazione mafiosa, e soggetti italiani dediti al traffico di sostanze stupefacenti. Secondo l’ordinanza del Gip l’ampia piattaforma delle intercettazioni, sostenuta da innumerevoli servizi di osservazione, controllo e pedinamento, forniva gravi indizi circa il collegamento di due degli indagati con posizioni di rilievo con elementi legati alla criminalità organizzata di Catania “Ognina-Picanello”. Con la collaborazione di un nutrito gruppo di catanesi e con la complicità di una insospettabile intera famiglia di Barrafranca, sarebbe stata approntata una grossa piantagione di cannabis indica in serra, con annessa raffineria, per la produzione di marijuana e hashish che il 25 novembre del 2022, è stata scoperta e sequestrata assieme ad un ingente numero di armi e munizioni clandestine. Le attività d’indagine contestuali e successive hanno quindi consentito di delineare l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla produzione, lavorazione e distribuzione interprovinciale della sostanza stupefacente, che aveva la disponibilità di numerose armi oggetto di sequestro. Nel corso delle indagini, sono infatti state rinvenute numerose armi e munizioni clandestine.

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Cronaca

Per l’ultimo saluto domani a Matteo proclamato a Niscemi il lutto cittadino

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Niscemi.Sono stati fissati per domani alle 18.00 8n chiesa Madre i funerali di Matteo Cannizzo, il giovane ventiduenne che ha perso la vita ieri pomeriggio in un incidente sulla Sp 11 mentre stava facendo rientro in città.

Il sindaco Massimiliano Conti ha proclamato per domani dalle 18 alle 20 il lutto cittadino con la chiusura delle attività commerciali in concomitanza con i funerali del giovane. Una grande tristezza avvolge la comunità niscemese che in meno di 6 mesi sulla stessa strada, sull’identità tratto, ha perduto due giovani vite, quella di Aurora Pitino 7 anni e ora di Matteo Cannizzo. La Procura di Gela ha aperto una nuova indagine sulla “strada della morte”.

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Cronaca

Grande dolore a Niscemi per la morte del giovane Matteo Cannizzo

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Grande dolore nella comunità niscemese per l’ennesimo incidente mortale sulla Sp11. La vittima, Matteo Cannizzo 22 anni, stava facendo ritorno a Niscemi, quando ha perso il controllo della Fiat a bordo della quale viaggiava e che si è schiantata sul muro di recinzione di una villetta.

La stessa strada e lo stesso luogo in cui ad inizio di quest’anno ha perso la vita la piccola Aurora Pitino. Il giovanissimo Matteo era molto conosciuto in città, aveva tanti amici che ora sono distrutti dal dolore. Lo descrivono come un ragazzo solare e amico sincero. L’intera comunità niscemese si è stretta attorno alla famiglia del giovane. Sui social in tanti reclamano che la Sp11, diventata la strada della morte, venga messa in sicurezza con gli interventi necessari nella sede stradale e nella segnaletica.Quanti morti dovrà ancora piangere la comunità niscemese?

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Cronaca

Un altro incidente mortale a Niscemi sulla Sp11. La Procura apre un’indagine

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La strada della morte: un incidente stradale con un giovane come vittima si è verificato lungo la Sp 11 che collega Niscemi a Gela.

A perdere la vita è stato Matteo Cannizzo di 22 anni che viaggiava da solo. È la stessa strada – e pare lo stesso tratto – in cui ha perso la vita alcuni mesi fa la piccola Aurora Pitino mentre la madre l’accompagnava a scuola. Anche questo incidente sarebbe autonomo.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela ha aperto un nuovo fascicolo. Le indagini, attualmente a cura del personale del Commissariato di Polizia di Niscemi, della Polizia Stradale e del Comando Polizia Municipale dello stesso Comune, sono soltanto all’inizio, ma se si dovessero confermare una qualche responsabilità, anche soltanto parziale, legata alla mancata manutenzione e alle pessime condizioni di tenuta del manto stradale, l’Ufficio valuterà se procede al sequestro preventivo della strada a tempo indeterminato per impedire ulteriori eventi letali, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza del manto stradale.

foto Franco Assenza

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