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Politica

Ecco le impressioni a caldo dei sindaci di Butera e Niscemi nelle interviste esclusive

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Ecco il nuovo sindaco di Butera Giovanni Zuccala’ che , con 1551 voti , 551 in più del suo competitor ha vinto le elezioni amministrative. “Butera è la mia città a tutti gli effetti. Ormai vivo qui ed è qui che ho tutte le mie amicizie, i miei interessi personali e professionali”. Lo dice il neo sindaco del comune di Butera Giovanni Zuccalà rispondendo alla domanda su come ci si senta ad essere cittadino di una comunità che in realtà non gli ha dato i natali. “Mi sento integrato in questa comunità da più degli anni che vi abito”, continua. “Ci si sente colmati di responsabilità e di impegno”, prosegue il primo cittadino eletto con uno scarto di 500 vori rispetto all’uscente Filippo Balbo. Zuccalà, nativo di Militello di Catania, è un medico che ha prestato servizio, tra gli altri reparti, negli ospedali di Mazzarino e Licata. È stato segretario del circolo del PD di Butera e capogruppo all’opposizione dal 2017 al 2022 di Butera. “Questa comunità grida a gran voce il desiderio di un vero cambiamento e che quindi chiede dei risultati concreti. È una vittoria dei cittadini che hanno visto nei paesi limitrofi realizzazione di opere reali. Ciò ci consegna una grande responsabilità”, ancora il sindaco. “L’entusiasmo della città sarà un mandato ricco di ascolto e di risposte solide. Bisogna partire dal depauperamento del Comune. I dipendenti, infatti, da 90 sono scesi a 63 per pensionamenti o motivi vari. Occorrono più servizi, si vive in un mondo globalizzato. Ad esempio, 23 dipendenti ex articolisti sono a tempo indeterminato part time e dovrebbero essere cambiati in full time, con corsi di aggiornamento e di formazione per far volare alcuni servizi”. Per il territorio il neoeletto propone “lo sviluppo dell’area industriale, la valorizzazione della zona costiera, ed il potenziamento dell’area agronomica. Per la città la gente chiede il decoro delle strade, delle vie e delle piazze per farla diventare un borgo d’Italia”. Zuccalà indosserà la fascia tricolore grazie ai voti raccolti anche da M5S e UdC e siederà sulla poltrona più alta del Municipio dove finora ha ricoperto un altro ruolo politico: capogruppo dell’opposizione di Balbo in consiglio comunale. Adesso è sindaco con una maggioranza di otto consiglieri. “Facciamo politica per impegno civico e non per ambizioni personalistiche. La mia vittoria è la ribellione di una cittadina ad un modo di fare politica che ai cittadini di Butera non è piaciuto”.

A seguire il riconfermato sindaco di Niscemi Massimiliano Conti



“Sì, ci abbiamo lavorato, creduto e abbiamo avuto la conferma di quello che è stato l’impegno di cinque anni spiegando ai cittadini che valeva la pena darci la fiducia e terminare ciò che avevamo iniziato”. È emozionato il rieletto sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, avvocato 48 anni, marito e padre. Una rielezione a furor di popolo con oltre il 64% delle preferenze. “Un’investitura di responsabilità ce l’aspettavamo, ma un risultato del genere no. Siamo andati oltre le nostre aspettative”, aggiunge. “Hanno votato oltre 14.000 persone, un buon risultato che ci investe di una grande impegno che ci porterà a lavorare alla riqualificazione urbana e per i quartieri periferici. Abbiamo già portato a casa una serie di altri risultati su altri settori. Continuiamo a lavorare per una Niscemi vivibile, fatta di urbanità come è giusto che sia”. Conti rivendica cinque anni di amministrazione fatta di “progettazione finanziaria e di opere pubbliche, come ad esempio il campo sportivo oltre che l’isola ecologica, l’ospedale, via Madonna, finanziamenti europei e l’avvio della procedura per la realizzazione della rete idrica. Un lavoro frutto di un grande progetto, importante per una grande squadra”. A sostegno del sindaco Conti c’erano 11 liste; con Valentina Spinello, arrivata terza, invece la Lega insieme al Movimento 5 stelle ed altre due liste. Al secondo posto Carlo Pisa sostenuto da quattro liste: Cambiamo pagina, Carlo Pisa sindaco, lista civica, Fare Niscemi, Partito Democratico. “Battaglieri, due professionisti seri”. Così Conti ha definito i suoi competitor. “Ma la gente ha scelto sulla scorta di una programmazione di un impegno, di un amore per la città che abbiamo già saputo dimostrare con i fatti”.





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Politica

Alessandro Dagnino nuovo assessore regionale

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Palermo – Il presidente della Regione Renato Schifani ha nominato Alessandro Dagnino nuovo assessore all’ Economia,  al posto di Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo.

Dagnino ha prestato giuramento in Assemblea regionale e ricopre già operativamente l’incarico. Avvocato cassazionista e docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore nell’Università degli studi Lumsa, Dagnino è socio fondatore e Managing Partner, coordinatore dell’area tributario e finanza pubblica, dello studio legale Lexia.

Vanta una esperienza pluriennale nella consulenza a enti pubblici e associazioni di categoria in materia fiscale, di finanza pubblica e di contenzioso tributario.

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Dalla scuola Solito alle commissioni consiliari nella seduta del 30 luglio

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La Presidente del consiglio Paola Giudice ha provveduto ad integrare l’ordine del giorno della seduta consiliare del 30 luglio alle 19.30.

Si tratterà la variazione del piano triennale delle opere pubbliche per consentire al progetto di rifacimento della scuola Solito di andare avanti.

Si voterà la composizione delle commissioni consiliari permanenti in modo che il consiglio possa entrare nella piena operatività e si tratterà il punto relativo all’Unione dei Comuni dove vanno nominati tre consiglieri gelesi. L’ultimo argomento riguarda la composizione dell’ufficio di presidenza.

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Il sen.Lorefice:”il governo ha dichiarato guerra alla stampa”

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“Siamo di fronte a un’impressionante serie di atteggiamenti ostili del Centrodestra alla libera informazione. Ed è sinceramente frustrante assistere a un Governo e ad alcuni alti esponenti istituzionali di Destra che ritengono il giornalista un mero strumento, nonché capro espiatorio dei fallimenti di Meloni e sodali”.

Lo dichiara a La Notizia Pietro Lorefice, senatore M5S e segretario della Presidenza del Senato. Nel mirino dell’esponente pentastellato finisce, tra gli altri, anche il presidente del Senato.

“Prima l’assurda reazione della Meloni all’inchiesta di Fanpage sulla federazione giovanile di Fratelli d’Italia, con scomposti attacchi al giornalismo sotto copertura”, incalza Lorefice, che subito dopo aggiunge: “poi l’incredibile pestaggio di Joly da parte di esponenti di Casa Pound, episodio derubricato dal presidente del Senato La Russa sulla base del fatto che il giornalista non si sarebbe presentato; poi gli insopportabili atteggiamenti dello stesso La Russa, che durante la cerimonia del Ventaglio ha assunto posture a dir poco irridenti nei confronti di una giornalista che gli chiedeva conto della sua conoscenza delle leggi del ventennio fascista; infine la ministra Santanché, che lancia un attacco al New York Times, ‘reo’ di aver giustamente messo sotto i riflettori internazionali la tragica situazione di siccità in cui versa la Sicilia, con roboanti promesse di fondi da parte dello Stato centrale e penoso scaricabarile tra Governo di Centrodestra e Presidente della Regione sempre di Centrodestra”.

Secondo Lorefice “Meloni, La Russa, Santanché e tutti i loro corifei dovrebbero provare, se ne sono capaci, a rileggere la frase del giornalista Horacio Verbitsky: giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda”.

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