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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Grimaldi (Fipe Confcommercio): “i candidati parlano di turismo, ma sanno cos’è il turismo?”

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Da Paolo Armando Grimaldi, presidente della Fipe Confcommercio, riceviamo e pubblichiamo

“Ammiriamo, il coraggio dei candidati a Sindaco di Gela, tutti determinati e certi di
essere eletti alla guida di questa città, tutti con un programma ampio e risolutivo dei problemi atavici del territorio, tutti con la ricetta giusta, nessuna umiltà nel proporsi, anzi tutt’altro, tutti con gli uomini e donne giuste al loro fianco, pronti a dimenticare tutte le recenti promesse non mantenute e le bugie mal celate.
I pubblici esercizi, che mi onoro di rappresentare nell’associazione datoriale Fipe Ascom Confcommercio di Gela, hanno alcune domande da porre e sulle quali gradirebbero risposte concrete e non parole.
I programmi dei candidati a sindaco hanno in comune la crescita economica della città: nelle interviste tutti dicono la stessa cosa “rilancio del centro storico”, “rilancio del turismo”, “rilancio del Lungomare”. Ma nel concreto?
Quali sono le premesse per rendere il centro storico di Gela vivibile, con marciapiedi impercorribili e pericolosi.
Come pensano di gestire la Ztl? E gli orari?
Si faranno carico di assicurare il lavaggio costante dei marciapiedi e strade del Centro Storico e Lungomare?
Il Centro storico è il salotto della città, cosa pensano di fare per l’arredo urbano? E per l’Illuminazione?
Come ritengono gestire la sosta/fermata in Centro Storico e nella Via Navarra Bresmes?
Come incentivare l’imprenditoria locale, attrarre investimenti, visto che molte attività hanno chiuso e continuano a chiudere?
Ci sarà un presidio di sicurezza fisso al Centro Storico e Lungomare?
Obbligheranno i pubblici esercizi nella stagione estiva che sono aperti nelle ore serali e notturne a chiudere anticipatamente con ordinanze sindacali?
Si potrà avere una volta per tutte la revisione e regolamentazione sulla tassa del suolo pubblico per i pubblici esercizi, visto che l’imposta è stata portata alle stelle con cifre astronomiche quasi vessatorie.
Hanno una visione chiara su come implementare i parcheggi in zona centro storico?
Avremo un Bus urbano che colleghi Caposoprano, Lungomare, Centro Storico?
Qual è la ricetta per mettere fine al caos della Via Venezia?
Inoltre tutti parlano di turismo, ma sanno cos’è il turismo? A quale tipologia di turismo ci vogliamo rivolgere?
Non abbiamo in città un Info Point, una cartina dettagliata con i riferimenti principali, come guardia medica, ospedale, fermate autobus, stazione ferroviaria …ecc.
Ci sarebbero altre mille domande da fare per ascoltare altre mille promesse, certo non siamo molto positivi visto che al peggio non c’è mai fine.
Noi della Fipe Ascom Confcommercio, siamo sempre disponibili a confronti e concertazione di proposte con l’amministrazione comunale di Gela, di certo non vogliamo nuovamente un amministrazione instabile, sleale e inattendibile come le ultime che ci hanno costretto a non partecipare più alle convocazioni ed inviti vuoti e fini a se stessi. Non sono i cittadini a sbagliare di votare, spesso sono gli eletti a diventare tuttologi e a non ascoltare più i cittadini”.

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Sud chiama Nord invoca le dimissioni del Ministro Musumeci

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del leader di Lo afferma il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca

“Inaccettabili le dichiarazioni del ministro Musumeci rispetto alla crisi idrica che sta attanagliando le regioni del Sud Italia”.

Lo afferma il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca

“Si sveglia oggi, novello Don Chisciotte, e rimprovera le regioni di non aver speso i fondi a disposizione. Accusa gli altri di non aver fatto ciò di cui è il simbolo.

Il suo monito oggi alle regioni sul fatto che è stato utilizzato solo il 30% dei fondi contro la siccità suona come una beffa. 

Vogliamo infatti ricordare che in Sicilia è  stato il Governo Musumeci ad incassare, quando lui era presidente della Regione Siciliana, una bocciatura da parte del Governo nazionale  dei progetti siciliani presentati per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 

Su 32 progetti, 31bocciati! Un record assoluto per una perdita complessiva di 360 milioni di euro.

Si trattava di progetti idrici presentati dal Dipartimento regionale Agricoltura, su fondi PNRR dedicati dal Ministero delle Politiche Agricole. 

Ricordiamo pure che la gestione Musumeci non è riuscita ad affidare nemmeno una gestione d’ambito sui servizi idrici, nonostante abbia commissariato le ATI, prendendo in giro tutti con un disegno di legge di ambito unico inattuabile e, infatti, mai approvato.

La mancanza di gestori ha poi provocato la perdita dei finanziamenti PNRR, con oltre 700 milioni per l’approvvigionamento  idrico per le civili abitazioni che sono andati a beneficio di altre gestioni regionali.

 Le nostre province, sprovviste di gestore unico, non hanno potuto partecipare ai bandi.

Un record fallimentare per Musumeci! 

Tutto questo accadeva quando lui era Presidente della Regione Siciliana e oggi da Ministro rimprovera le Regioni  di essere in ritardo… 

Insomma, il bue che dice cornuto all’asino!”

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L’emergenza idrica a Manfria continua

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato di quartiere Manfria, a firma del presidente pro tempore Maurizio Cirignotta sulla situazione idrica.

“In considerazione dell’attuale crisi idrica e dela fatto che molti cittadini della zona alta, tra cui anziani e disabili, non usufruiscono da decine di giorni  del regolare approvvigionamento di acqua in quanto il gestore privato della rete rispondente ‘Divina Acquedotti’ di Riesi su concessione del “Consorzio Piana Marina” non è stata portata avanti alcuna azione tecnica per sezionare o favorire la rete e favorire le zone non servite. Tutto viene lasciato al caso favorendo sempre le stesse persone, con la scusa della bassa portata inviata da Siciliacque.

Valutando che le leggi vigenti e le responsabilità per interruzione di pubblica utilità con danno alla salute umana ed in questo caso per mancanza di acqua potabile è sancito dagli art.li 331 c.p e 340 c.p.

Ad ogni essere umano servono almeno 35 ml di acqua per ogni kg di peso corporeo in età dai 18 ai 65 anni che aumentano in caso di disabilità o vecchiaia.

In questa situazione serve lacautela sanitaria che richiama l’art. 32 Cost. ove si prevede, che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” e che pertanto, nella situazione di emergenza, il bene “salute” appare decisivo in ogni situazione nella quale il problema possa prospettarsi.

La salute come bene primario in questo caso però viene messo in secondo piano favorendo una multi settorialità del problema patologico da sofferenza idrica che interviene alle varie età e specie nei portatori di malattie croniche che devono sopperire a Psicosi e manifestazioni Depressive conseguenti all’ abuso istituzionale perpetrato nella creazione di un clima di insicurezza fisica.

Chiede agli organi competenti di istituire una fase emergenziale per le emergenze idriche in Sicilia con il compito di attuare una erogazione sostitutiva di acqua per tutti e non solo per pochi con eventuale nomina di un commissario prefettizio che possa operare al meglio.

Si coglie occasione per ringraziare Il Sindaco, l’Assessore allo Sviluppo Economico ed il responsabile della Protezione Civile Ing. Roberto Capizzello per l’impegno profuso in relazione alla richiesta di Autobotti sostitutive alle famiglie in criticità. Ma il momento è difficile per la zona alta di Manfria soffre perché la portata non permette accumulo”.

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Siccità ad Agrigento: acqua ogni 20 giorni

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Riceviamo e pubblichiamo una nota di Federconsumatori.

“Il cambiamento climatico presenta il conto.

La situazione drammatica nella città di Ravanusa e in gran parte della provincia di Agrigento, dove l’acqua arriva in media circa ogni 20 giorni, non è solo la conferma di quanto Federconsumatori dice da anni sulla crisi idrica in Sicilia, ma anche una drammatica conseguenza del cambiamento climatico globale causato dall’uomo.

La quantità di pioggia che cade mediamente ogni anno in Sicilia è sempre di meno e, in prospettiva, andrà a diminuire e non ad aumentare: gli studi scientifici ci dicono che nell’isola nascerà presto il primo deserto italiano.

Questo impone a tutti una profonda riflessione sia sulla crisi climatica che sulla sua gestione pratica, sia quotidiana che a lungo termine.

La responsabilità della crisi idrica in Sicilia è ampiamente condivisa da tutti i soggetti interessati alla gestione dell’acqua nell’isola e, purtroppo, oggi scontiamo gli errori e l’immobilismo di parecchi anni fa.

Per questo occorre prontamente invertire la rotta, occorrono degli interventi strutturali indispensabili e attivare una corretta e sostenibile gestione della risorsa in grado di garantire l’acqua per tutti gli usi, migliorando la capacità di raccolta e distribuzione delle risorse idriche.

Servono altresì misure straordinarie concrete ed efficaci per contrastare rapidamente la grave situazione che colpisce pesantemente la popolazione e le attività produttive del territorio agrigentino.

Nell’agrigentino la società consortile pubblica che gestisce il Sistema Idrico Integrato, in accordo con la Prefettura di Agrigento, ha vietato la distribuzione incontrollata di acqua prelevata dai pozzi privati e trasportata con autobotti di aziende locali. Ora le autobotti possono trasportare solo acqua controllata, prelevata da un punto di distribuzione della società di gestione.

“Questo metodo garantisce la salubrità dell’acqua – affermano all’unisono il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa e quello di Federconsumatori Agrigento, Angelo Pisano – ma rallenta moltissimo la sua distribuzione: vanno attivati molti più punti di prelievo dell’acqua, nel minor tempo possibile”.

Federconsumatori, inoltre, chiede che anche il Governo nazionale faccia la sua parte nella soluzione della crisi idrica in Sicilia, ad esempio inviando la nave cisterna della Marina Militare che è stata annunciata a inizio luglio ma che, al momento, non si è vista”.

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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