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Politica

“Il Pd si è sottratto all’occasione di dare un contributo per motivi elettoralistici”

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Botta e risposta come sempre da parte del sindaco che pensa di confutare i fatti con oggettivi con i comunicati dimenticando che la città in toto ha potuto notare che avrebbe fatto bene ad evitare una pantomima di tali dimensioni: chiedere le dimissioni quando avrebbe potuto defenestrare gli assessori, poi protocollarle e poi rimettere tutti al loro posto tentando (invano) di prendere in giro la città. Risponde dunque col solito comunicato che non convince nessuno, al segretario del PD, Peppe Di Cristina, che sostiene che, dopo l’azzeramento della giunta, avrebbe perso l’occasione per dare una svolta al governo della città.

Non si rende conto, invece – dice il sindaco – del fatto che è il PD ad aver perso, sicuramente, l’occasione di dimostrarsi un partito impegnato a risolvere i problemi della città anzichè a privilegiare i propri interessi elettoralistici.

Dimenticare, infatti, che sono stati invitati direttamente a dare un contributo alla soluzione dei problemi della città, e che il Sindaco, in questa fase di verifica politica, ha cercato di coinvolgerli nel tentativo di ristabilire la coalizione premiata dagli elettori, non è generoso e rende poco credibile l’analisi fatta. È questo il punto centrale attorno a cui dovrebbe ruotare tutto il dibattito politico.  Non è corretto accusare il Sindaco di essere “politicamente isolato”, quando chi è stato chiamato a collaborare con incarichi amministrativi ha preferito tirarsi fuori.

Riguardo poi al documento che viene citato da più parti, nel tentativo di farlo apparire come il nodo principale della dialettica politica, vorrei rassicurare tutti che questo non è il problema che mi assilla. Sono, invece, preoccupato per le scelte difficili che ci attendono e che richiedono coraggio, consapevolezza e senso di responsabilità. Su questo, e solo su questo, misurerò la lealtà dei miei alleati e la serietà dell’opposizione, che si deve dimostrare all’altezza del difficile compito che ci aspetta. Non mancheranno sicuramente occasioni per dimostrare chi, indipendentemente dalle appartenenze politiche, è davvero attento alle esigenze e ai bisogni della città.

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Politica

Alessandro Dagnino nuovo assessore regionale

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Palermo – Il presidente della Regione Renato Schifani ha nominato Alessandro Dagnino nuovo assessore all’ Economia,  al posto di Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo.

Dagnino ha prestato giuramento in Assemblea regionale e ricopre già operativamente l’incarico. Avvocato cassazionista e docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore nell’Università degli studi Lumsa, Dagnino è socio fondatore e Managing Partner, coordinatore dell’area tributario e finanza pubblica, dello studio legale Lexia.

Vanta una esperienza pluriennale nella consulenza a enti pubblici e associazioni di categoria in materia fiscale, di finanza pubblica e di contenzioso tributario.

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Dalla scuola Solito alle commissioni consiliari nella seduta del 30 luglio

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La Presidente del consiglio Paola Giudice ha provveduto ad integrare l’ordine del giorno della seduta consiliare del 30 luglio alle 19.30.

Si tratterà la variazione del piano triennale delle opere pubbliche per consentire al progetto di rifacimento della scuola Solito di andare avanti.

Si voterà la composizione delle commissioni consiliari permanenti in modo che il consiglio possa entrare nella piena operatività e si tratterà il punto relativo all’Unione dei Comuni dove vanno nominati tre consiglieri gelesi. L’ultimo argomento riguarda la composizione dell’ufficio di presidenza.

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Flash news

Il sen.Lorefice:”il governo ha dichiarato guerra alla stampa”

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“Siamo di fronte a un’impressionante serie di atteggiamenti ostili del Centrodestra alla libera informazione. Ed è sinceramente frustrante assistere a un Governo e ad alcuni alti esponenti istituzionali di Destra che ritengono il giornalista un mero strumento, nonché capro espiatorio dei fallimenti di Meloni e sodali”.

Lo dichiara a La Notizia Pietro Lorefice, senatore M5S e segretario della Presidenza del Senato. Nel mirino dell’esponente pentastellato finisce, tra gli altri, anche il presidente del Senato.

“Prima l’assurda reazione della Meloni all’inchiesta di Fanpage sulla federazione giovanile di Fratelli d’Italia, con scomposti attacchi al giornalismo sotto copertura”, incalza Lorefice, che subito dopo aggiunge: “poi l’incredibile pestaggio di Joly da parte di esponenti di Casa Pound, episodio derubricato dal presidente del Senato La Russa sulla base del fatto che il giornalista non si sarebbe presentato; poi gli insopportabili atteggiamenti dello stesso La Russa, che durante la cerimonia del Ventaglio ha assunto posture a dir poco irridenti nei confronti di una giornalista che gli chiedeva conto della sua conoscenza delle leggi del ventennio fascista; infine la ministra Santanché, che lancia un attacco al New York Times, ‘reo’ di aver giustamente messo sotto i riflettori internazionali la tragica situazione di siccità in cui versa la Sicilia, con roboanti promesse di fondi da parte dello Stato centrale e penoso scaricabarile tra Governo di Centrodestra e Presidente della Regione sempre di Centrodestra”.

Secondo Lorefice “Meloni, La Russa, Santanché e tutti i loro corifei dovrebbero provare, se ne sono capaci, a rileggere la frase del giornalista Horacio Verbitsky: giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda”.

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