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L'occhio del bello

Il tricolore con il nome della città che gira l’Europa: storia di amore e appartenenza 

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È una bandiera che gira l’Europa. E che porta negli stadi più importanti il nome di una città che ha conosciuto il calcio ad alti livelli e che sogna di tornare ad assaporare grandi emozioni attraverso questo sport. È la passione a muovere ogni cosa, nel calcio come nella vita, ed è questo a determinare il viaggio in tutto il continente che fa la “pezza” con il tricolore e il nome “Gela”.

Un’idea di Peppe, gelese doc e ultras del Vecchio Stile 87, che da un paio di anni vive a Londra per lavoro. Come gli altri tricolori, anche questo segue la Nazionale solo all’estero, aggregando tutti coloro che vogliono unirsi in rappresentanza di uno spirito di patriottismo e appartenenza alla propria città natale, prettamente in stile ultras. Il suo debutto risale all’8 giugno 2019 in Grecia, ad Atene. Da allora è presente in tutte le gare ufficiali della Nazionale Italiana di calcio (ad eccezione degli Europei vinti nel 2021, a causa del Covid).

Dall’Armenia alla Germania, dalla Bosnia all’Inghilterra passando per Turchia, Ungheria, Austria e tanti altri paesi. L’ultima tappa, almeno fino ad oggi, alle gare di Nations League in Olanda. Un’esperienza di tifo, passione e appartenenza che dice tanto dell’amore verso questo sport, della bellezza di sostenere le proprie squadre, dei valori e delle storie che stanno dietro una semplice “pezza”. Che semplice, come ogni sentimento, non è.

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Uno spazio per lo studio, il lavoro e la creazione di reti sociali: la scommessa del Sabìa coworking lab

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Sono i primi giorni del Sabìa coworking lab. Ed è bastato poco per rendersi conto di come questo spazio fosse atteso da tanti giovani. Studenti principalmente, ma non solo: anche diversi lavoratori in smartworking. Fin da lunedì scorso in tanti, sia al mattino che al pomeriggio, occupano le postazioni disponibili (circa una trentina). Un’intuizione vincente, che parte da Generazione Gela e viene accolta dalla famiglia La Rosa, proprietaria della struttura.

«Riteniamo che questo progetto sia di grande importanza per la città – spiega Laura Sanfilippo -, nell’ottica di un adeguamento allo stile di vita lavorativa attuale sempre più diffuso soprattutto fra le nuove generazioni. Oltre ad essere un luogo di lavoro al passo con i tempi, il lab sarà per tanti un’occasione di confronto e di socializzazione che può portare alla creazione di una rete sociale utile e stimolante».

«Siamo pronti ad incrementare i servizi a disposizione degli utenti – dice Francesco La Rosa -. Non ci aspettavamo nei primi giorni tutta questa partecipazione, ma saremo felici di potenziare il progetto. È un’opportunità che vogliamo dare a tanti giovani della nostra città, sperando che da qui possano nascere anche le loro nuove idee imprenditoriali di successo».

Fino al termine della prossima settimana, il Sabìa coworking lab sarà ad ingresso libero. Successivamente verrà applicato un tariffario in linea con i servizi proposti. Di certo si tratta di una proposta di cui il territorio aveva bisogno. 

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Mobilità inclusiva, il progetto innovativo di Private Rental

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Rendere possibile in maniera concreta la mobilità per i disabili, semplificando le procedure e soprattutto creando servizi puntuali ed efficaci. È l’obiettivo che fin dalla sua nascita si è data Private Rental, la start-up e società benefit nata nel 2021 che in poco meno di due anni ha già segnato una rivoluzione nel mondo del car sharing peer to peer.

Puntando su innovazione e inclusione, l’azienda sta implementando notevolmente la propria flotta di automobili dedicate a tutti i possessori di patenti speciali: un progetto che nasce dai bisogni del territorio, dalle urgenze dei cittadini che contattando le tradizionali piattaforme di autonoleggio non si vedevano garantito il diritto di guidare una vettura con tutte le caratteristiche per le loro patenti speciali.

Così dopo una imponente campagna di comunicazione che ha coinvolto anche le testate nazionali, il progetto ha visto una notevole crescita “parlando” anche gelese dato che uno dei suoi responsabili è il professionista Angelo Ferrara. La start-up è stata presentata nei giorni scorsi anche in città nel corso di un evento svolto alla pinacoteca comunale di viale Mediterraneo. Anche Gela dunque entra a far parte di una rete importante per garantire servizi e diritti di ogni cittadino. Anche questa è la crescita sociale culturale di cui c’è bisogno.

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Medea, Siracusa, il teatro greco e Gela: la classicità non vissuta nella città di Eschilo

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Hanno un fascino senza tempo le rappresentazioni al teatro greco di Siracusa. Un rito che ormai si perde nei decenni, raccontando le opere che costituiscono la base della cultura classica, la culla di tutto: letteratura, filosofia, psicologia, arte. E così partecipare anno dopo anno a questo rito magico crea non poche emozioni da un lato, ma fa anche riflettere.

Emoziona, perché le opere degli autori greci, soprattutto quelle dei drammaturghi, sembrano essere scritte per questo nostro mondo e non per il loro. Assistere all’esibizione splendida di Medea nella settimana del triste e terribile destino di Giulia Tramontano significa parlare ancora – necessariamente- della condizione della donna, dei suoi diritti e di quanto ancora siamo indietro, al di là di ogni ipocrisia.

Ma fa anche riflettere. E la riflessione inevitabilmente coinvolge la nostra città, Gela, che come Polis ha avuto la sua grande importanza, proprio come Siracusa, ma che non è riuscita vuoi per sfortuna o per incapacità a costruirsi un futuro legato alla costante dimostrazione della propria classicità. E pensare che noi siamo proprio la città di Eschilo. Chissà, forse c’è ancora speranza per cambiare le cose. Forse, appunto.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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