I cent’anni di Leonardo Sciascia. Giornalista e scrittore, maestro elementare e politico, è stato uno dei più importanti intellettuali del secondo dopoguerra in Italia e non solo. Una personalità straordinaria che seppe distinguersi nel complesso e cangiante panorama culturale del Novecento. Nacque l’8 gennaio 1921 a Racalmuto, in quello stesso fertile territorio agrigentino che aveva già dato i natali a Luigi Pirandello e che presto li avrebbe dati ad un altro maestro, Andrea Camilleri. Pur amando tanto la sua terra, Sciascia mai si dedicò ad una narrazione spicciola dell’isola, sempre profondamente indagata e raccontata dal fascino del suo mito alla fallibilità della sua storia. Il suo punto di vista spesso critico sulle cose e gli uomini di Sicilia si ritrova in maniera più forte proprio in uno dei suoi capolavori, il romanzo “Il giorno della civetta” in cui protagonista è il capitano dei carabinieri Bellodi, originario di Parma: l’explicit dell’opera, con quel «Mi ci romperò la testa» fatto pronunciare all’ufficiale a voce alta, è diventato il simbolo del suo impegno letterario e civile: l’ostinazione nella ricerca del riscatto contro il malaffare mafioso, la battaglia definitiva e necessaria che tanti siciliani hanno condotto nei decenni seguenti.
Sciascia scrisse anche di Gela. Era il 1964, la città viveva momenti di grande prosperità economica dopo l’insediamento del petrolchimico e lo scrittore di Racalmuto ne sottolineò «l’aria di festa» in un articolo dal titolo “Gela: realtà e condizione umana” pubblicato su “Il gatto selvatico”, la rivista fondata da Eni per i suoi dipendenti diretta dal poeta Attilio Bertolucci, altra grande firma della letteratura italiana contemporanea. Sempre al ’64 risale il documentario “Gela antica e nuova” di Giuseppe Ferrara, basato su un suo testo nel quale si rievocano anche i celebri versi dedicati alla “sabbia dorata” del litorale gelese da Salvatore Quasimodo. Chissà come un intellettuale sopraffino e arguto come Sciascia avrebbe vissuto questo tempo drammatico, oppresso da pandemia e infodemia. Forse potrebbero esserci utili le parole con cui commenta il romanzo “Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia”, la sua riscrittura del “Candide” di Voltaire: «Ho cercato di essere veloce, di essere leggero. Ma greve è il nostro tempo, assai greve».
(Nella foto “Ritratto di Leonardo Sciascia”, opera del 1983 del pittore palermitano Totò Bonanno)
Nel silenzio assoluto da parte della pubblica amministrazione ieri é scaduto il bando della Democrazia partecipata.
È stato pubblicato a fine agosto all’albo pretorio ma dal Comune, dove si pubblicizza di tutto anche le cose più inutili, non è arrivato un solo comunicato per informare cittadini, gruppi, associazioni, parrocchie che potevano presentare dei progetti utili al Comune. Sarebbero stati messi al voto popolare tramite piattaforme e il più votato sarebbe stato finanziato per 60 mila euro.
Niente comunicati per informare i cittadini (lo abbiano fatto noi il 6 settembre dopo aver letto l’avviso all’albo pretorio del Comune) e ora sono scaduti i termini.
Ma nessuno si strapperà i capelli. Gli ultimi due progetti vincitori sono rimasti chiusi nei cassetti pur disponendo il Comune di fondi statali. Ne sa qualcosa il Comitato di quartiere di San Giacomo vincitore dell’edizione dello scorso anno.
Palermo – In crescita nel mese di agosto i consumi elettrici in Sicilia: secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, il dato del fabbisogno regionale è in aumento del 2% rispetto allo stesso mese del 2022. Nel periodo considerato, la domanda elettrica regionale è stata coperta da fonti di energia rinnovabile per il 33%.
A livello nazionale, invece, nel mese di agosto 2023 la domanda di energia elettrica ha fatto registrare un calo dell’1,1% rispetto ad agosto 2023. Questo valore è stato raggiunto con lo stesso numero di giorni lavorativi (22) e una temperatura media mensile leggermente inferiore rispetto ad agosto 2022 (-0,6°). Rettificando il dato da tali effetti, la variazione cambia di segno registrando un +0,7% rispetto ad agosto 2022.
L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali di circa 1.000 imprese “energivore”, a livello nazionale registra una variazione complessivamente nulla rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In crescita, invece, il dato regionale siciliano: +11% rispetto ad agosto 2022. Crescita significativa per i comparti della siderurgia e dei mezzi di trasporto, in calo i comparti degli alimentari, dei metalli non ferrosi, della chimica, cemento, calce e gesso.
In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica nazionale, destagionalizzato e corretto dall’effetto temperatura, risulta in crescita (+1%) rispetto a luglio 2023. Sostanzialmente stabile la variazione congiunturale dell’indice IMCEI (+0,2%).
Nei primi otto mesi del 2023, la richiesta cumulata di energia elettrica in Italia è in calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2022 (-3,4% il dato rettificato). Variazione negativa anche dell’Indice IMCEI, che da gennaio ad agosto fa registrare un -5,3%.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di agosto 2023 è risultata ovunque negativa: -1,4% al Nord, -1,1% al Centro e -0,6% al Sud e Isole.
Nel mese di agosto 2023 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’87,1% con la produzione nazionale e, per la quota restante (12,9%), dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 22,6 miliardi di kWh, in diminuzione del 3,5% rispetto ad agosto 2022. Lo scorso mese le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 11,3 miliardi di kWh, coprendo il 43,8% della domanda elettrica (contro il 34,1% di agosto 2022).
La produzione da rinnovabili ad agosto è stata così suddivisa: 34,7% idrico, 33,3% fotovoltaico, 15,5% eolico, 12,6% biomasse, 3,9% geotermico.
Secondo le rilevazioni Terna illustrate nel report mensile, considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi otto mesi del 2023 l’incremento di capacità in Italia è pari a 3.470 MW, un valore superiore di circa 1.733 MW (+100%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Estendendo l’analisi agli ultimi 12 mesi (quindi al periodo settembre 2022 – agosto 2023) l’incremento di capacità risulta pari a 4.770 MW.
Proseguono il recupero della produzione da fonte idrica (+49,8%) e la crescita del fotovoltaico (+19,8%). In aumento anche la produzione da fonte eolica (+43,8%). In flessione la produzione da fonte termica (-20,5% con una variazione del -57,2% della produzione a carbone) e la geotermoelettrica (-3,7%). Estendendo l’analisi ai primi otto mesi dell’anno si osserva come l’effetto combinato della diminuzione del fabbisogno, dell’aumento dell’import e della crescita delle fonti rinnovabili abbia comportato una rilevante contrazione della produzione da fonte termica (-16,6%) con una conseguente riduzione dei consumi gas per produzione termoelettrica stimabile in circa 3,3 miliardi di standard metri cubi rispetto all’analogo periodo del 2022.
Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +19% per un effetto combinato della diminuzione dell’export (-8,9%) e dell’aumento dell’import (+15,8%).
L’analisi dettagliata della domanda elettrica mensile provvisoria del 2022 e del 2023 è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “Sistema elettrico >> Dispacciamento >> Dati esercizio” del sito www.terna.it.
I dati in tempo reale sull’esercizio del sistema elettrico nazionale sono inoltre consultabili sull’app di Terna disponibile sui principali store:
Con i fondi dell’accordo quadro sono iniziati ieri a cura della ditta incaricata dall’ assessorato dei Lavori pubblici dei lavori di manutenzione stradale.
Lo start al centro storico con l’intervento di scarifica nelle sedi stradali di via Mallia, via Matrice e un tratto di via Senatore Damagio.
“Si tratta – dice l’assessore Romina Morselli- di interventi su parti ammalorate di strade.Laddove c’era l’asfalto, si sta scarificando per posizionare il nuovo asfalto. Non si interviene sulle basole esistenti nè si possono inserire le basole al posto dell’asfalto perché ci vorrebbero somme notevoli non previste in questo accordo quadro che prevede solo piccole manutenzioni”.
C’è un cronoprogramma che parte dal centro storico e tocca vari quartieri.