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Cronaca

“Mai usato violenza verso Zito e Alferi”

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Dichiara di «non avere mai usato violenza nei confronti della moglie Francesca Sonia Alferi né tantomeno nei confronti di Francesco Zito come verrà appurato agevolmente dalle eventuali indagini dell’Autorità Giudiziaria».

Lo specifica Salvatore Romano nella versione del proprio avvocato, Antonio Emanuele Buccheri, a cui si è rivolto per chiarire la dinamica dei fatti relativi alla presunta aggressione subìta dai due atleti giovedì scorso, 12 ottobre.

Attraverso il proprio legale, Romano respinge ogni accusa sottolineando «di non aver posto in essere nessuna condotta violenta» verso Zito e Alferi. 

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Cronaca

Frodi su crediti di imposta: sequestrati 700 mila euro

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RAGUSA – I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito delle attività volte alla tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione europea, a seguito di indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica, hanno deferito il legale rappresentante di una società di Comiso, operante nel settore dei trasporti e della logistica, per aver indebitamente fruito di crediti d’imposta finanziati con risorse destinate agli investimenti nel Mezzogiorno e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un ammontare complessivo di oltre 704.000 euro, di cui circa 490.000 già portati illecitamente in compensazione.


I militari della Compagnia di Vittoria hanno appurato che, nel periodo compreso tra il 2017 e il 2023, la società ha comunicato all’Agenzia delle Entrate una serie di investimenti in beni strumentali, al fine di ottenere agevolazioni fiscali, in violazione di quanto previsto dalla specifica normativa, in quanto il settore in cui l’azienda opera è escluso dal beneficio e i beni acquistati sono risultati usati anziché nuovi. Inoltre, in taluni casi, sono stati presentati meri preventivi, ai quali non è susseguito il reale acquisto del bene, che hanno comunque contribuito ad aumentare l’ammontare del credito indebitamente maturato.


Alla luce degli elementi raccolti, i finanzieri hanno deferito il legale rappresentante all’Autorità giudiziaria per i reati di cui agli articoli 316-ter del codice penale (Indebita percezione di erogazioni pubbliche) e 10-quater del decreto legislativo n. 74/2000 (Indebita compensazione), richiedendo le
relative misure ablative.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, a seguito della richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, pari alla somma indebitamente compensata, quantificata in oltre 490.000.
La Compagnia di Vittoria ha eseguito il provvedimento il 29 maggio, procedendo al
sequestro conti correnti, beni immobili e terreni nonché al blocco, tramite l’apposita procedura di sospensione degli F24 dell’Agenzia delle Entrate, del rimanente credito pari a oltre 200.000 euro.
Per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo nel caso in cui intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.
L’operazione conclusa conferma il ruolo della Guardia di Finanza a tutela della corretta attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e a garanzia del corretto utilizzo delle risorse pubbliche stanziate per sostenere famiglie e imprese oneste.

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Cronaca

Cade un albero a Caposoprano

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Nella città dell’abbandono che pure rappresenta l’oggetto di interesse da parte di tanti aspiranti della politica, è accaduto ancora.

Un grande ramo di un vecchio albero è caduto in strada invadendo la corsia di Via degli Appennini, luogo molto frequentato in quanto vicino al Polo scolastico e ad un sindacato.

In questo come in tanti altri registrati dalla cronaca, la mancata manutenzione crea il pericolo.

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Cronaca

Stanati i ladri della gioielleria

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Comiso – I carabinieri di Comiso, a seguito un’indagine condotta attraverso la visione di filmati di sorveglianza, sono riusciti a risalire all’identità di due persone autori del furto consumato la notte dell’11 maggio a danno di una gioielleria di Comiso, più una terza persona che ne aveva occultato la refurtiva.


Dopo il furto, il proprietario della gioielleria aveva formalizzato la denuncia e consegnato i filmati di sorveglianza del proprio esercizio commerciale, quindi i Carabinieri, dopo aver visionato detti filmati, hanno ampliato l’area delle investigazioni acquisendo ulteriori filmati di videocamere insistenti nelle vie limitrofe l’evento riuscendo ad individuare un’abitazione sospetta.


I Carabinieri hanno così proceduto ad un controllo dell’abitazione dove veniva identificata P.C., donna vittoriese di 35 anni, rinvenendo occultata parte della refurtiva con ancora allegati i cartellini dei prezzi. Per quanto emerso, avuto positivo riscontro dall’attività, hanno successivamente effettuato ulteriori controlli domiciliari presso le abitazioni di altri due uomini individuati quali autori, in particolare P.G. e A.G., entrambi vittoriesi rispettivamente di 61 e 41 anni.

Gli accertamenti condotti hanno permesso di rinvenire ulteriore refurtiva e capi di abbigliamento compatibili con quelli indossati dagli autori del furto in gioielleria.
I militari hanno quindi sottoposto a sequestro i capi di abbigliamento e la refurtiva, in attesa di essere riconosciuta dal legittimo proprietario, nonché sottoposto le tre persone alle procedure di identificazione per poi deferire in stato di libertà i due uomini per furto aggravato alla gioielleria e la donna per ricettazione dei gioielli.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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