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Cronaca

Maxi blitz della polizia con 55 arresti, manette per 32 gelesi. Fiumi di droga. Consolidato il patto tra Cosa Nostra e Stidda. I nomi

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Duro colpo alle famiglie mafiose degli Emmannuello e dei Rinzivillo di Gela nell’ambito del maxi blitz della Polizia di Stato che ha eseguito la misura cautelare detentiva emessa dal Gip di Caltanissetta  su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica nissena. 55 le persone arrestate, in prevalenza gelesi (32) nonché 4 soggetti di Catania, altrettanti di Palermo, 12 della provincia di Agrigento e 3 della provincia di Reggio Calabria. Sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Reati aggravati dalla disponibilità, in capo agli associati, di armi (anche da guerra) ed esplosivi.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta, iniziate alla fine del 2018, hanno consentito di tracciare le linee operative di cosa nostra nel territorio gelese, acclarando ancora una volta la piena operatività dei due gruppi che animano la suddetta consorteria mafiosa nel territorio, ovvero il gruppo Rinzivillo e il gruppo Emmanuello (da qui il nome dell’operazione, “Ianus”: una delle divinità più antiche, solitamente raffigurata con due volti cosiddetto Giano Bifronte, proprio a sottolineare i due volti di cosa nostra).

L’indagine dei poliziotti della Squadra Mobile, Sisco Caltanissetta e Commissariato di Gela, ha consentito di far emergere gravi indizi anche in ordine agli ingenti investimenti dell’organizzazione mafiosa cosa nostra operante a Gela nella realizzazione di serre finalizzate alla coltivazione di marijuana; al contempo avrebbe utilizzato la stessa tipologia di droga come merce di scambio per ottenere sostanze stupefacenti di altro genere quale cocaina, dalle organizzazioni criminali reggine e catanesi.

In dettaglio, tra cosa nostra gelese e soggetti legati alla ‘ndrangheta calabrese e in particolare alla ‘ndrina Longo di Polistena, nonché con esponenti della criminalità organizzata catanese, il traffico di droga si sostanziava per i gelesi nell’importazione di cospicui quantitativi di cocaina e hashish e nell’esportazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

Ciò è stato ricostruito in forza delle emergenze investigative tratte dal contenuto delle intercettazioni di conversazioni tra gli odierni indagati ed ha trovato riscontro in numerosi sequestri di marijuana il cui quantitativo complessivo si attesta su 1000 chili circa di stupefacente del tipo marijuana; inoltre, secondo una stima fatta proprio dagli stessi indagati nel corso delle conversazioni captate, il quantitativo settimanale di sostanza stupefacente immessa sul mercato si aggirava intorno a 1 o 2 chili di cocaina, con conseguenti cospicui guadagni per milioni di euro.

L’indagine ha fatto luce anche in ordine ai rapporti tra cosa nostra e la stidda, censendo alcuni incontri tra i rispettivi vertici.

Durante l’attività investigativa è emersa la disponibilità di armi ed esplosivi da parte degli affiliati. Al fine di scongiurare il verificarsi di gravi fatti reato era stato arrestato uno degli indagati, in quanto trovato in possesso di un ordigno rudimentale, che gli artificieri della Polizia di Stato, prontamente intervenuti, hanno fatto brillare in piena sicurezza.

La pericolosità presunta di alcuni degli indagati, oltre che dalla detenzione delle armi, emergeva anche dal tenore delle conversazioni captate.

Oltre alle misure cautelari, la Polizia di Stato ha proceduto al sequestro preventivo di una villa con piscina a Gela ed un’auto di grossa cilindrata, beni riconducibili a uno degli indagati.

Le manette sono scattate per i gelesi Giuseppe Tasca, 51 anni; Massimiliano Astuti, 39; Salvatore Azzarelli, 46; Benedetto Giuseppe Curvà, 37; Alberto Pasquale Di Dio, 30; Crocifisso di Gennaro, 42; Giacomo Di Noto; Giuseppe Domicoli, 42; Maurizio Domicoli, 58; Vincenzo Donzella, 37; Rocco Grillo, 31; Rosario Greco, 57; Manuel Ieva, 43; Giuseppa Lauretta, 52; Salvatore Mezzasalma, 57; Morena Milazzo, 37; Orazio Monserrato, 32; Salvatore Nocera, 35; Nicola Palena, 42; Fabio Palumbo, 45; Emanuele Pantano, 40; Giuseppe Pasqualino, 32; Alessandro Emanuele Pellegrino, 33; Alessandro Peritore, 32; Calogero Orazio Peritore, 40; Raffaele Antonio Rapicavoli, 46; Mirko Salvatore Rapisarda, 41; Giovanni Rinzivillo, 35; Rocco Rinzivillo, 34; Samuele Rinzivillo, 40; Vincenzo Romano, 36; Francesco Davide Scicolone, 34; Giuseppe Sinatra, 28 e e Giacomo Tumminelli, 40 anni. Un altro indagato è attualmente ricercato

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Cronaca

Percorsi di potenziamento-orientamento di “Biologia con curvatura biomedica”

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La sede dell’OMCeO provinciale ha accolto gli studenti dei licei di Caltanissetta (Classico e Scientifico) in cui sono stati avviati i percorsi di potenziamento-orientamento di “Biologia con curvatura biomedica”. Durante l’incontro, svoltosi all’interno della sala conferenza, gli studenti e le studentesse presenti hanno potuto conoscere meglio la realtà dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. 

“Vogliamo, come d’altronde e’ previsto nel progetto, illustrare ai ragazzi a cosa serve l’Ordine dei Medici, perché molti ragazzi chiaramente non hanno neanche idea di che cosa sia l’Ordine- ha spiegato il consigliere dell’OMCeO nisseno Roberto Leone nonché referente del progetto nei due licei nisseni- è una conditio sine qua non l’iscrizione all’Ordine per potere fare il medico, quindi è una tappa fondamentale quella del medico che si laurea, prende l’abilitazione (ormai abbiamo una laurea abilitante) e poi deve iscriversi all’Ordine dei Medici per poter espletare la propria attività, Ordine dei Medici che ha un’importante funzione di controllo, di vigilanza sui medici, di intervento qualora ci siano contrasti tra medici oppure tra medici e pazienti, nello stesso tempo- ancora ha aggiunto- il medico quindi deve giurare che rispetterà le regole impartite dal codice deontologico perché chiaramente il medico deve avere una condotta sempre all’altezza della sua professione, che ricordiamoci tratta il problema salute dei cittadini, quindi una professione sicuramente da un punto di vista sociale molto importante”. 
Sono numerosi i ragazzi e le ragazze che hanno scelto di aderire al percorso di potenziamento-orientamento di “Biologia con curvatura biomedica” avviato nella cittadina nissena da sei anni all’interno del Liceo Scientifico “A. Volta” e da cinque al Liceo Classico “Ruggero Settimo”. Ma non si tratta delle uniche realtà nel territorio provinciale, in effetti è un’opportunità presente anche a Gela nel Liceo Classico “Eschilo” e nel Liceo Scientifico e Linguistico “E. Vittorini”, a Mazzarino e Riesi nell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “C.M. Carafa” e nel Liceo Classico “Virgilio” di Mussomeli.

“Un percorso di grande intensità- ha raccontato la Dirigente del Liceo “R. Settimo” Irene Cinzia Maria Collerone- che ha visto sperimentare modelli nuovi di apprendimento anche attraverso l’utilizzo di piattaforme per i test e una sorta di preparazione a quello che poteva essere il futuro dei nostri ragazzi che scelgono anche di poter fare i test di ammissione all’Università con un certo successo. Diciamo che è stato essenziale per poter attivare questo percorso avere l’assenso e quindi sottoscrivere un protocollo con l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri, individuare un comitato scientifico all’interno della scuola e collaborare attivamente, la docente referente che per il liceo classico è la professoressa Presti, con il referente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri il dottore Leone e poi realizzare di volta in volta delle convenzioni che ci consentissero di far vivere agli studenti attività laboratoriali sia all’interno dell’ospedale, quindi con l’Asp, sia in laboratori del territorio- ha concluso- che hanno consentito l’accesso dei nostri studenti a queste esperienze”.
Il primo istituto nisseno ad aver iniziato sei anni fa questo percorso è stato il Liceo Scientifico “A. Volta” così come ha raccontato la docente e referente della scuola Giusy Lima, che facendo un bilancio ha spiegato: “non è stato semplice organizzare gli incontri che di solito si sono realizzati con i medici nominati dall’Ordine dei Medici, nel senso che si sono incontrati due mondi quello della scuola che un sistema complesso e quello dei medici, anche loro professionalmente molto impegnati quindi, però nonostante tutto siamo riusciti a coinvolgere i ragazzi, a far sperimentare loro diverse tecniche di apprendimento e farli soprattutto orientare. Non è stato facile anche seguire questa massiccia dose di ore perché i ragazzi hanno dovuto sostenere 50 ore annue, quindi 150 ore in totale, ogni anno 20 ore elargite diciamo dai docenti dell’Istituto, 20 da professionisti medici e 10 sul campo- ha poi sottolineato- questi stessi ragazzi hanno sperimentato anche gli ambienti laboratoriali del territorio e l’ambiente degli ospedali Sant’Elia, l’ospedale Raimondi di San Cataldo e quant’altro e quindi -ha aggiunto- nonostante sia stata una bella esperienza, è stato veramente faticoso”. L’ha definita un’esperienza positiva anche dal punto di vista dell’orientamento. “Circa il 50% degli studenti a conclusione del ciclo abbandona abbandona perché? – ha proseguito la docente Lima- Perché scopre, strada facendo, che effettivamente quella della medicina non è la propria strada, il restante 50% invece si appassiona ancora di più e specializza le competenze in ambito medico-sanitario”. 

Un altro aspetto apprezzato anche dagli studenti è quello umano, la possibilità di conoscere ciò che sta dietro la professione e la passione che spinge il medico ad operare quotidianamente.
I ragazzi hanno vissuto anche il periodo della pandemia dovendo affrontare lezioni a distanza,  mascherine e non solo.
“L’inizio è stato un pò traumatico- ha dichiarato  infatti Marina Presti, referente del corso con curvatura biomedica del Liceo Classico “Ruggero Settimo”- per quello che abbiamo vissuto nel periodo del Covid, per cui abbiamo avuto poche opportunità poi di entrare nel campo della medicina, poi adesso è da due anni che riusciamo a fare oltre che le lezioni con i medici, che portano la loro esperienza ai ragazzi, anche i vari tirocini fatti nei laboratori e soprattutto in ospedale”.
All’incontro di Giovedì 30 maggio 2024 era presente anche il Presidente dell’OMCeO di Caltanissetta Giovanni D’Ippolito che ha ringraziato tutti i docenti, i referenti sia delle scuole che dell’Ordine e i medici coinvolti nel progetto per la propria disponibilità e il grande impegno mostrato nei confronti dell’iniziativa. I medici che hanno incontrato negli anni i ragazzi delle scuole interessate sono i dottori Carmelo Venti, Giuseppe Petrantoni, Massimo Siracusa, Cristina Raimondi, Michele Rizzo, Angelo Barbera, Gian Bruno Lo Porto, Salvatore Camilleri, Giuseppe Di Benedetto, Carmela Ricotta, Liboria Scarlata, Giuseppe Giannone, Arianna Giunta, Edoardo Cumbo, Giuseppe Di Raimondo e Antonella Ballacchino.
“Siamo felici dei risultati raggiunti fino ad ora nelle scuole del nisseno – ha affermato il Presidente dell’OMCeO provinciale Giovanni D’Ippolito- abbiamo incontrato molti giovani in questi anni e abbiamo dato loro la possibilità di comprendere meglio il mondo della medicina, di indirizzare verso una scelta più consapevole tutti quei ragazzi e ragazze che pensano di intraprendere nel proprio futuro questa professione. Ringrazio quindi tutti i colleghi che hanno creduto in questo progetto e che sono stati parte attiva in questi anni per la realizzazione di questi percorsi di potenziamento e orientamento”. 

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Denunciati due stranieri per lesioni e spaccio

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Comiso – Gli Agenti del Commissariato di Comiso, insieme ai Reparti di Prevenzione Crimine della Questura di Catania, hanno effettuato dei servizi straordinari di controllo del territorio per la prevenzione e repressione dei reati,sia nelle aree periferiche che in quelle urbane, con particolare attenzione al centro storico e ai luoghi di maggiore aggregazione, controllando 476 persone e 218 veicoli.

Sono stati denunciati in stato di libertà due stranieri :a seguito di intervento della volante per lite originata da futili motivi un cittadino del Ghana di anni 36 è stato indagato per il reato di lesioni commesse nei confronti di un cittadino della Guinea che ha riportatola frattura del setto nasale; un cittadino tunisino di anni 20è stato ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostante stupefacenti in quanto, a seguito di perquisizione personale operata da squadra volante,è stato trovato in possesso di n. 6 involucri in carta stagnola,suddivisi in dosi da circa 1 gr. ciascuno, nonché n. 1 involucro in carta bianca, pronti alla vendita. Gli involucri contenevano sostanza stupefacente presumibilmente del tipo hashish,e sostanza erbacea essiccata presumibilmente del tipo marijuana, il tutto per un totale di 8,62 grammi di sostanza stupefacente.

Al fine di contrastare il degrado urbano e fenomeni delittuosi come il soggiorno irregolare di stranieri clandestini nonché lo spaccio di sostanze stupefacenti, il personale del Commissariato di P.S. di Comiso ha effettuato inoltre dei servizi specifici congiuntamente a personale della locale Stazione dei Carabinieri e personale del Comando di Polizia Locale con il supporto dell’Ufficio Commercio e dell’Ufficio Urbanistica Abitabilità del Comune di Comiso, concentrando l’attenzione nelle c.d.“piazze di spaccio” nonché negli abituali luoghi di ritrovo giovanile, riscontrando la presenza di un “bazar” non autorizzato all’interno di un’abitazionein uso a cittadini nigeriani e del Ghana, impropriamente adibito alla vendita irregolare di prodotti alimentari.

Per questa attività illecita sono state adottate le misure sanzionatorie previste dalla specifica normativa vigente in materia.

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Frodi su crediti di imposta: sequestrati 700 mila euro

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RAGUSA – I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito delle attività volte alla tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione europea, a seguito di indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica, hanno deferito il legale rappresentante di una società di Comiso, operante nel settore dei trasporti e della logistica, per aver indebitamente fruito di crediti d’imposta finanziati con risorse destinate agli investimenti nel Mezzogiorno e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un ammontare complessivo di oltre 704.000 euro, di cui circa 490.000 già portati illecitamente in compensazione.


I militari della Compagnia di Vittoria hanno appurato che, nel periodo compreso tra il 2017 e il 2023, la società ha comunicato all’Agenzia delle Entrate una serie di investimenti in beni strumentali, al fine di ottenere agevolazioni fiscali, in violazione di quanto previsto dalla specifica normativa, in quanto il settore in cui l’azienda opera è escluso dal beneficio e i beni acquistati sono risultati usati anziché nuovi. Inoltre, in taluni casi, sono stati presentati meri preventivi, ai quali non è susseguito il reale acquisto del bene, che hanno comunque contribuito ad aumentare l’ammontare del credito indebitamente maturato.


Alla luce degli elementi raccolti, i finanzieri hanno deferito il legale rappresentante all’Autorità giudiziaria per i reati di cui agli articoli 316-ter del codice penale (Indebita percezione di erogazioni pubbliche) e 10-quater del decreto legislativo n. 74/2000 (Indebita compensazione), richiedendo le
relative misure ablative.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, a seguito della richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, pari alla somma indebitamente compensata, quantificata in oltre 490.000.
La Compagnia di Vittoria ha eseguito il provvedimento il 29 maggio, procedendo al
sequestro conti correnti, beni immobili e terreni nonché al blocco, tramite l’apposita procedura di sospensione degli F24 dell’Agenzia delle Entrate, del rimanente credito pari a oltre 200.000 euro.
Per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo nel caso in cui intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.
L’operazione conclusa conferma il ruolo della Guardia di Finanza a tutela della corretta attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e a garanzia del corretto utilizzo delle risorse pubbliche stanziate per sostenere famiglie e imprese oneste.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852