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Cronaca

Montante bis: 13 rinvii a giudizio tra cui l’ex presidente Crocetta

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Il Gup di Caltanissetta Emanuela Carrabotta ha disposto il rinvio a giudizio per  13 persone coinvolte nell’inchiesta “Montante bis”. A processo a partire dal 2 maggio oltre a Montante andrannoci sono l’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, gli ex assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle Attività produttive Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro e i gelesi Rosario Amarù e Carmelo Turco, l’ex vicequestore in servizio all’ufficio di frontiera di Fiumicino Vincenzo Savastano, l’ex capocentro della Dia di Caltanissetta Gaetano Scillia, l’ex direttore della Dia Arturo De Felice, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata e l’ex capo della security di Confindustria Diego Di Simone Perricone. Dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquerecorruzioneabuso d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti, nel caso specifico per sostenere la campagna elettorale di Crocetta alle Regionali. Secondo l’accusa Crocetta, eletto presidente, si sarebbe messo a disposizione” di Montante e di persone da lui coordinate. “Sono molto sereno e fiducioso nella giustizia – dice l’ex presidente Crocetta all’agenzia AdnKronos – Ho la coscienza a posto. Anche perché nulla di ciò mi viene contestato è vero. Non c’è nessun elemento che possa fare pensare che accuse siano vere. Affronterò il processo con fiducia e serenità, sapendo che la vicenda si concluderà positivamente e con la consapevolezza che un innocente non può essere condannato. Chi ha fatto dei reati sa come difendersi ma chi non li ha fatti non sa neppure come difendersi…”.  L’ex governatore ha lamentato di non essere mai stato sentito sui fatti che gli vengono contestati e che  i conti della sua campagna elettorale sono trasparenti.

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Cronaca

Scontro auto-moto, centauro ferito

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Sono da chiarire le cause dell’incidente stradale che si è verificato poco prima delle 22 all’incrocio tra via Francesco Crispi e via Pomezia. Lo scontro ha coinvolto una moto ed un’auto. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure al centauro, caduto rovinosamente a terra.

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Cronaca

E’ mancato il pediatra Giuseppe Giardina

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Ha seguito migliaia di neonati e bambini dell’hinterland e adesso il pediatra Giuseppe Giardina non c’è più a vedere crescere i più piccoli e curare i pazienti più indifesi.

È morto stamane in una Residenza assistita dove risiedeva da qualche tempo, il medico di Gela, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto ad andare in pensione anticipatamente.

Un coro di attestati di stima si è alzato sui social dal momento in cui si è diffusa la notizia.

Per decenni il medico, oggi settantaduenne, ha prestato servizio al reparto di pediatra dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela.

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Cronaca

Omicidio Santa Croce Camerina: in carcere altri 3 tunisini

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Santa Croce Camerina – A seguito degli interrogatori di garanzia presso il carcere di Ragusa, dei 3 tunisini raggiunti domenica scorsa da un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dal Pubblico Ministero di turno in relazione alla rissa durante la quale è rimasto ucciso un 21 enne loro connazionale, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale ibleo ha convalidato in toto il provvedimento ed emesso, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di ulteriori tre tunisini, rispettivamente due 35enni ed un 26enne, anch’essi coinvolti nella rissa di sabato 7 settembre, nel centro storico di Santa Croce Camerina, durante i festeggiamenti di Santa Rosalia.


I tre sono stati rintracciati e tratti in arresto nella serata di ieri, 12 settembre, dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa all’esito di una tempestiva attività di ricerca.
Lo sviluppo incessante delle indagini ha permesso di riscontrare a loro carico gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza per la rissa che ha avuto come triste epilogo il decesso del 21 enne.
I tre, condotti in carcere dai militari dell’Arma, dovranno pertanto rispondere dei reati di rissa aggravata, lesioni personali e porto abusivo di strumenti atti ad offendere.

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