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Cronaca

Scoperta discarica abusiva a Mazzarino

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Una discarica abusiva, è stata scoperta dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela, nelle campagne di Mazzarino. L’area in questione è di circa 1500 metri quadrati. I militari dell’arma, assieme al 9° Nucleo Elicotteri di Palermo, nell’ambito dei servizi finalizzati alla repressione dei reati in materia ambientale, hanno svolto dei controlli mediante dedicati sorvoli dei comuni nisseni. Durante uno di questi, nel comune di Mazzarino, hanno notato la presenza di un camion intento a scaricare dei rifiuti in un’area in via Castelvecchio. L’uomo alla guida del mezzo, accortosi di essere stato scoperto, ha tentato di scappare, ma è stato seguito dai Carabinieri a bordo dell’elicottero, e successivamente bloccato dai colleghi allertati a terra.Il mezzo utilizzato per il trasporto dei rifiuti è stato sequestrato.

Il proprietario del sito, un 53ennne operaio, e il conducente del mezzo, un 36enne titolare di un’impresa edile, entrambi di Mazzarino, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Gela per smaltimento illecito di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva. Gli accertamenti successivi hanno consentito di documentare che l’area interessata era nascosta da cancelli e difficilmente visibile percorrendo la strada, inoltre all’interno vi era un campionario completo di rifiuti, scarti di lavorazioni edili, materiale di risulta, inerti, sacchi di immondizia, pneumatici, materiale ferroso.Il Tribunale di Gela ha convalidato i sequestri operati e, se verranno accertate le responsabilità, il mezzo potrebbe non essere più restituito, in quanto passibile di confisca.

Come sempre è l’aspetto ambientale, e le ripercussioni che le condotte illecite, nel tempo, potranno avere sulla salute degli abitanti della zona, che dovrebbe suscitare nei cittadini l’indignazione e il rifiuto per i comportamenti illegali; a tal fine i Carabinieri chiedono maggiore collaborazione, segnalando al 112 ogni potenziale abuso.

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Cronaca

Tentarono rapina, arrestati due minorenni gelesi

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Due minorenni di Gela, sono stati arrestati dalla Polizia con le accuse di tentata rapina e detenzione illegale di pistola in concorso.Si tratta di un diciassettenne e di un sedicenne, raggiunti da un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura della Repubblica per i minorenni.

I due minori, per i quali è stata disposta la misura cautelare della permanenza in casa, sarebbero gli autori della tentata rapina aggravata perpetrata lo scorso 23 aprile ai danni di un’attività commerciale di via Manzoni. Una volante del Commissariato di Polizia intervenne presso l’esercizio commerciale dove, poco prima, si erano introdotti due malviventi travisati. Mentre uno puntava una pistola nei confronti del cassiere, l’altro tentava di raggiungere il registratore di cassa posizionato dietro il bancone. L’azione del cassiere, che respinse energicamente i due rapinatori, fece desistere gli stessi dal portare a termine l’azione criminosa, uscendo dal negozio e dandosi alla fuga.

Le indagini condotte dai poliziotti della Squadra Investigativa del Commissariato di Gela, coordinate dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Caltanissetta, hanno consentito di individuare i due minori attraverso diverse immagini registrate in sequenza dalle telecamere dei sistemi di videosorveglianza, che hanno ricostruito tutti i loro movimenti: la fuga dal negozio, l’abbandono di giacca, zaino e passamontagna e l’allontanamento dalla zona. Il Gip, accogliendo le richieste della Procura della Repubblica, ha applicato la misura cautelare della permanenza in casa nei confronti dei due minori.

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Cronaca

Scatta un’indagine sulla sanità e spunta il nome dell’assessore Volo

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Messina – Peculato e corruzione, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip a carico di 9 indagati: disposte misure cautelari personali e reali. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore capo Antonio D’Amato.

I Carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito l’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica. Figurano 9 indagati. L’ inchiesta ha preso le mosse nel 2019 con una denuncia di un medico che all’epoca prestava servizio presso l’Azienda Universitaria Policlinico di Messina.

Fra gli indagati c’è l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, che in una nota ha dichiarato di riporre massima fiducia nella magistratura: “Ho appreso stamattina di essere sottoposta a indagine da parte della Procura di Messina. Nonostante si tratti di fatti relativi a un periodo precedente il mio incarico di assessore, ho ritenuto opportuno informare subito il presidente della Regione. Sono serena e consapevole di avere sempre agito nel pieno rispetto delle regole. Confermo la piena fiducia nel lavoro della magistratura e resto a disposizione degli inquirenti per chiarire rapidamente la mia posizione”.

Nell’ ambito dell’ inchiesta sulla clinica NeMo Sud e il Policlinico di Messina sono indagati, a vario titolo per peculato e corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, Alberto Fontana, 52 anni, ex presidente della fondazione Aurora onlus (che gestiva il centro clinico Nemo Sud a Messina), Giuseppe Laganga Senzio, 47 anni, ex direttore amministrativo del Policlinico messinese, Mario Giovanni Melazzini, 65 anni, anche lui ex presidente della fondazione Aurora onlus, Giuseppe Pecoraro, 75 anni, commissario straordinario del Policlinico, Paolina Reitano, 64 anni, ex direttrice sanitaria del Policlinico, Marco Restuccia, 60 anni, direttore generale del Policlinico, Giuseppe Vita, 72 anni, medico dirigente dell’unità operativa di Neurologia del Policlinico, come scritto poco sopra l’attuale assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo, 68 anni, ex direttore sanitario dell’ospedale universitario, Michele Vullo, 68 anni, ex direttore amministrativo del Policlinico.

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Gravissimo incidente sulla Ss 626: due morti e 9 feriti

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Caltanissetta- E’ di due morti e nove feriti il tragico bilancio del grave incidente stradale avvenuto intorno alle 22 sulla strada statale 626 Caltanissetta-Gela all’altezza del viadotto di Capodarso, gia’ teatro di altri incidenti mortali nel passato, vicino al capoluogo nisseno. Tra i feriti una donna versa in gravi condizioni. Le persone coinvolte nell’incidente viaggiavano a bordo di una Lancia Fedra e di una Bmw serie 5 che si sono scontrate in maniera violentissima per cause in fase di accertamento da parte della polizia accorsa sul posto.

Una delle vittime dell’incidente è un uomo di 50 anni Giancarlo Collura, di Mazzarino, che si trovava alla guida della Bmw serie 5. Altre 9 persone sono rimaste ferite. I due passeggeri della Bmw serie 5 sono rimasti feriti e trasportati in ospedale con diverse fratture. I 7 passeggeri della Lancia Fedra sono rimasti a loro volta feriti, due sarebbero più gravi ma non rischiano la vita.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco per liberare i malcapitati dalle lamiere delle auto, la polizia stradale, i carabinieri ed il personale del 118: i rilievi sono stati effettuati dalla polizia stradale che porta avanti le indagini per stabilire le cause dell’incidente.

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