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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

“Superata metà luglio e l’estate a Scoglitti è un disastro”

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Dal consigliere comunale Biagio Pelligra, segretario cittadino Mpsi di Vittoria, riceviamo e pubblichiamo

“Abbiamo superato metà luglio e l’estate nella borgata a mare è un disastro. Tutte le promesse fatte da quest’Amministrazione non sono state mantenute. Non è questa la Scoglitti che ci aspettavamo, non è questa la Scoglitti che si aspettavano i residenti, i villeggianti e i turisti. Anzi ci troviamo fermi sulla pista e non si parla neppure di muoversi. Una situazione davvero indecente, tralasciando il fatto che l’inaugurazione dei lavori del lungomare Lanterna e della piccola pesca, in evidentissimo ritardo, è stata prevista dal sindaco per fine luglio. Naturalmente auspichiamo tutti che sia così e che non si registri l’ennesimo rinvio. Tutti si chiedono, intanto, che fine abbiano fatto i 32mila euro, stanziati attraverso un fondo ministeriale, che si sarebbero dovuti utilizzare per la riqualificazione del lungomare. Le ringhiere sono vetuste e versano in una condizione estrema di degrado.

Altro dato molto negativo concerne l’accesso alle spiagge. Molte delle scalette risultano essere pericolanti e pericolose. Ma quando intendono sistemarle? Tra poco più di un mese l’estate volgerà al termine. Tutto fermo anche per quel che concerne i lavori di messa in sicurezza concernenti l’erosione costiera. Ogni attività risulta essere bloccata da più di due settimane con un rischio non da poco per quel che concerne la viabilità pedonale visto che i cittadini sono costretti a salire sul marciapiede per potere attraversare e superare il cantiere. E anche il problema della circolazione viaria complessiva a Scoglitti non è stato affrontato nella maniera dovuta. L’Amministrazione comunale ci aveva fatto sapere che avrebbe individuato delle aree, dei lotti, per destinarli a parcheggio pubblico. E, invece, non solo nulla di tutto questo ma, nelle giornate di punta, registriamo la presenza di fenomeni come quelli legati al parcheggio selvaggio, con gente che, noncurante delle regole, sosta sul marciapiede, impedendo ai pedoni di poterlo percorrere in sicurezza. Insomma, facciamo i conti con una serie di criticità che l’Amministrazione comunale ha dimostrato di non sapere risolvere. Quindi, ci chiediamo: sino a che punto questa Giunta municipale intende abusare della pazienza dei cittadini vittoriesi e di Scoglitti? Nulla è stato fatto, tutti gli impegni presi sono rimasti, di fatto, lettera morta”.

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Chiesa del Rosario: coperture di piastrelle in stato di degrado

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Dallo storico Nuccio Mulè, riceviamo e pubblichiamo

Preso atto di una mancata risposta degli organi competenti, relativa ad una prima lettera aperta, datata 20 gennaio 2022, con la quale si poneva all’attenzione la precarietà di un bene culturale di pregio nella Chiesa del Rosario di Gela, pongo per la seconda volta all’attenzione dei responsabili delle Istituzioni, la salvaguardia dello stesso bene culturale, oggi maggiormente in fase avanzata di degrado, che si trova ubicato sulla cuspide della torre campanaria della chiesa. Si tratta di due pregiate coperture di piastrelle di maiolica colorate in giallo e verde ramino aderenti l’una all’altra, disposte a squama di pesce alternativamente a formare un motivo a V capovolta, impiantate su un letto di malta; il tutto, oltre ad essere un esempio unico e originale di uso di maioliche dell’ultima produzione ottocentesca di fabbriche siciliane, rappresenta il retaggio di un’arte laterizia che si perde nella notte dei tempi.

Quindi un esempio raro di una pregiata arte antica di notevole valore, un’impronta di un luogo e di una civiltà siciliana, che purtroppo da tempo si trova in uno stato di degrado, probabilmente per mancanza di finanziamenti per il suo restauro nonostante che l’ottocentesca torre campanaria da più di vent’anni sia stata provvista di un ponteggio a tale fine. Da sottolineare che già alla fine degli anni ’80, le piastrelle erano state segnalate per la loro rilevanza in un articolo presentato in occasione del XIX Convegno internazionale della ceramica di Albisola, centro ligure di primaria importanza per la Storia della Ceramica, dalla Prof.ssa Salvina Fiorilla, medievista a livello regionale. Pertanto, per la seconda volta si sollecitano gli organi competenti a intervenire sollecitamente prima che di questo complesso artistico rimanga solamente un ricordo fotografico. E in merito sempre alla chiesa del Rosario, stavolta al suo interno, con la presente si vuole cogliere l’occasione per avere contezza della fine fatta da un affresco o forse una tela dell’Ottocento, che si trovava sul soffitto della navata, quasi sopra l’altare maggiore, opera del pittore locale Filippo Casabene (restauratore presso la Galleria Borghese di Roma) che ritraeva l’”Annunciazione” e che completava assieme agli attuali “Gesù risuscita Lazzaro”, “Gesù e l’Adultera” e “Gesù nel tempio fra i Dottori”, la serie dei quattro dipinti della navata. La sparizione, si spera non definitiva, risale all’ultimo restauro avvenuto intorno al 2010 quando oltre all’interno della chiesa furono restaurati anche i suoi dipinti.

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Lo sfogo amaro di chi vede bruciare la natura

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Torna il caldo e ricominciare a bruciare la natura. È accaduto oggi nella zona industriale. E si torna a vedere il fuoco divampare in ogni dove. Arriva in redazione lo sfogo amaro di Emanuele Sacco.

“Sono amareggiato”.
Sono le parole del segretario del gruppo “Gela che cambia”, Emanuele Sacco dipendente di una ditta della zona industriale Nord 2. “Ogni anno, quando torna la bella stagione- dice Sacco – è sempre la solita storia: la campagna brucia per colpa di persone incoscienti e senza scrupoli si distrugge la natura gli animali e tutto il resto e a volte, come successo l’anno scorso, anche qualche capannone. Vengono chiamati i vigili del fuoco e si ritorna sempre agli ‘stessi giri e stessa corsa’ finché non ci scapperà il morto ed in questo caso, che speriamo non si verifichi, non sarà facile individuare i responsabili.


Quando chiedi l’ intervento dei vigili del fuoco e ti dicono cosa sta bruciando?
La natura…
La sensazione è non venga percepito come cosa importante; tanto noi uomini non abbiamo bisogno della natura…”

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La scomparsa di Rosario Lanzafame, cittadino attivo: il ricordo dei figli

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“Il 5 maggio scorso si è spento Rosario Lanzafame conosciutissimo commerciante gelese. Con lui va via un pezzo di storia di Gela che perde una grande persona rispettosa ma soprattutto un instancabile lavoratore come pochi.

Il suo mondo era il suo lavoro e la sua famiglia, chiunque lo abbia conosciuto sa che era molto attivo nell’ambito del bene comune e della cosa pubblica, più volte infatti ha denunciato disservizi che poi sono stati prontamente ripristinati.

Persona buona ma sopratutto onesta, anni e anni di attività non hanno minimamente scalfito l’onorabilità del suo lavoro, tante persone si ricorderanno di lui come una persona di animo buono e dal cuore grande”.

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